◈Capitolo 38◈

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'Una notte tranquilla e senza interruzioni.'

DRIIN DRIIN DRIIN

"Fermatela via prego" urlai.

Sentii un tonfo e il silenzio.

"Grazie" dissi alzandomi e stropicciandomi gli occhi.

"Non c'è di che" disse Maia sorridendo.

"Maia da quanto sei sveglia?" chiesi.

"Mi sono svegliata 5 minuti prima che suonasse la tua sveglia" disse.

"Ah, beh è suonata comunque" dissi.

"Se non mi fossi svegliata saresti rimasta a letto anche con la sveglia che suonava, quindi ringraziami" disse andando verso l'armadio.

"L'ho già fatto" dissi andando in bagno.

Peyton's pov

Finalmente una dormita come si deve.

"Peyton svegliati" disse una voce vicino alla mia faccia.

"Mmm" brontolai.

"Peyton dobbiamo andare in mensa" era Maia.

"Ancora un attimo" dissi dandole le spalle.

"Peyton, se non ti alzi ti sveglierò come ho fatto con Nash all'hotel, e guarda che non ho paura di farlo" disse.

"Un secondo" dissi.

"Uno...due...tre" disse togliendomi le coperte di dosso.

"HO DETTO UN ATTIMO" urlai.

"Okay okay, calma" disse.

Avevo ancora gli occhi chiusi.

E poco dopo mi ritrovai fradicia come una spugna.

"Maia sei impazzita" chiesi.

"Brava, sai il mio nome, ora alzati" disse.

"Maia, se sarà così ogni giorno, beh allora dormirò in bagno" dissi.

"No, in bagno ci sono io" urlò Zoe.

Sbuffai.

"Su, muoviti" disse sorridendo.

"Maia sei una pigna a volte" dissi ridacchiando.

"Grazie sorella, il sentimento è ricambiato" disse vestendosi.

"Come mai così felice oggi?" chiese Zoe uscendo dal bagno.

"Tra un giorno e mezzo è Halloween, me lo chiedi pure?" chiese saltellando per la camera.

Le tirai un cuscino.

"Peyton!" disse rilanciandomelo.

"Brava, sai il mio nome gne gne" dissi facendo la linguaccia.

"Che fai mi copi le battute?" chiese.

"No, perchè dovrei" dissi ironizzando.

Ci vestimmo e poi scendemmo a fare colazione.

"Allora, domani c'è la festa, con chi andrete?" chiese Nash rompendo il solito silenzio.

Maia alzò lo sguardo su di lui riducendo gli occhi a due fessure poi continuò a mangiare i suoi cereali con lo yogurt.

"Che ho detto?" chiese Nash.

Maia fece cadere il cucchiaio nella tazza, si alzò e portò via il vassoio, dopodichè uscì dalla mensa.

"Maia aspetta" dissi alzandomi e lasciando la mia colazione sul tavolo.

Con la coda dell'occhio vidi che anche Nash e Austin si alzarono.

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