◈Capitolo 1◈

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Maia'pov

DRIN DRIN DRIN

Maledetta sveglia, non la reggo.
Sono le 7:00 e dovrei alzarmi per andare all'Istituto, questo è il mio ultimo anno di studio li e poi potrò cominciare a lavorare.
Sono Maia Herondale, mio fratello Jace ha finito scuola due anni fa, siamo rimasti orfani quando avevamo dieci anni. Lui è alto sul metro e ottanta, forse poco più, occhi azzurri e capelli biondi simili al miele, un bel ragazzo insomma. Io sono più bassa di lui, raggiungo quasi un metro e sessanta, ho gli occhi azzurri e i capelli del suo stesso colore, abbiamo lo stesso carattere, diciamo quel che pensiamo non pensando alle conseguenze, insomma abbiamo il dono dell'impulsività, cosa che a volte si rende utile. All'istituto tante ragazze gli andavano dietro ma lui non ne considerava nemmeno una, stava sempre con me e la mia migliore amica Zoe, nonostante si odino come Tom e Jerry ancora oggi. Ogni volta che passavamo per un corridoio tutte le ragazze squadravano me e Zoe, sopratutto Kendra e le sue pecore, solo perchè eravamo vicine a lui, secondo loro non eravamo "degne", parole sue.
Zoe è una ragazza fantastica, abbiamo molte cose in comune, come gli occhi azzurri, l'esser orfane, siamo entrambe amanti dei libri solo che lei non va bene a scuola, va là e spera di uscire il prima possibile dall'Istituto, ci spero anche io in effetti, però ho voti comunque più alti dei suoi. I miei insegnanti mi dicono che non è una buona compagnia, ma io personalmente me ne frego, pensano che potrebbe rovinarmi la media, sia di condotta che delle materie, ma non sanno cosa ci lega e, comunque, ho dei buoni voti e un bel comportamento.
Mi riaddormentai per cinque minuti, poi mi ritrovai bagnata fradicia come una spugna e mio fratello con una bacinella gocciolante in mano accanto al letto.
-Jace! Ma che fai sei impazzito?- gli urlai contro, si, eravamo a metà maggio e faceva caldo, ma comunque non avevo voglia di svegliarmi così.
-No, non lo sono, e alzati che è tardi, manca un mese alla fine dell'anno e tu sei ancora qua nel letto che dormi, non credo che tu voglia passare un'anno in più all'Istituto, e ora devi anche asciugarti- disse ridendo, evidentemente la mia faccia sarà stata quella di un panda, ieri sera prima mi sono dimenticata di togliermi il mascara e ora devo avere gli occhi neri.
-Dovresti vedere la tua faccia Maia, sembri un panda- disse ridendo, si gente, lui ha 21 anni.
-Anche tu avrai entrambi gli occhi neri se non esci subito dalla mia camera, chiaro?- gli dissi puntandogli il dito tra le sopracciglia.
-Okay okay calma sorellina, ma muoviti- disse uscendo e lasciandomi sola.
Mi alzai controvoglia dal letto e andai a lavarmi velocemente, rientrai in camera e mi bloccai davanti all'armadio con la domanda che mi facevo tutti i giorni: e oggi cosa mi metto? Optai per dei pantaloncini neri a vita alta, una canottiera larga e leggera bianca con sfumature azzurre e le mie inseparabili Vans blu elettrico, poi presi il telefono e scrissi a Zoe.

«Tra dieci minuti sotto da me? Jace ci porta in auto.
-Maia» ricevetti subito la risposta.
«Sai che non vado d'accordo con tuo fratello, potrebbe aprire lo sportello e lanciarmi fuori mentre siamo in corsa, ma preferirei fare così piuttosto che prendere l'autobus, quindi ok, a dopo.
-Zoe» rispose.

Tornai in bagno e mi truccai: una leggera linea di eyeliner che faceva spuntare una codina poco dopo la linea dell'occhio e del mascara, mi sistemai i capelli in una treccia a spina di pesce sulla spalla destra, e uscii. Jace entrò in auto e mi aprì lo sportello, invece Zoe dovette arrangiarsi.
-Ehi, sei bellissima oggi sai?- le dissi, ed era vero, oggi indossava dei jeans neri bucati sulle ginocchia, una canottiera nera svolazzante con una croce bianca rivolta verso il basso e delle Vans completamente nere, trucco semplice come il mio, e i capelli neri che le ricadevano sulla spalla sinistra.
-Grazie Maia- rispose sorridendo.
-Ehi, su possiamo resistere ancora un po', poi usciamo da quell'inferno- dissi accarezzandole la spalla. Arrivammo all'Istituto, salutammo Jace ed entrammo salutando quei pochi che non ci guardavano come se fossimo malate.
-Che materia abbiamo adesso?- chiesi a Zoe. Ero stanchissima, nonostante il bagnetto di stamattina grazie a mio fratello.
-Maia, è dall'inizio dell'anno che me lo chiedi, dovresti saperlo ormai, cosa ti passa per la testa?- chiese mentre prendevamo i libri di chimica.
-Non lo so, stamattina Jace mi ha svegliata con una secchiata d'acqua in piena faccia e mi ha detto 'questo è il tuo ultimo anno qua, non vorrai mica rimanerci ancora',  mi ha fatto pensare...dopo che finiremo l'anno qua, vorrei che ci trasferissimo io e te, non volevo dirtelo prima perchè pensavo di farti una sorpresa- le dissi fissando il pavimento.
-Ma è grandioso, e dimmi, verrà anche Jace?- chiese sperando che dicessi di no, almeno credo.
-Ehm...s-si- dissi diventando rossa in faccia.
-E perchè non me l'hai detto subito?- chiese con calma, non era incazzata anzi, era rilassata.
-Perchè voi due vi odiate, non vorrei che ti buttasse giù dall'aereo- risposi ridendo.
-Ma io non lo odio, semplicemente mostro indifferenza nei suoi confronti, e poi cos'è questa storia dell'aereo?- chiese come se si aspettasse una sorpresa nell'ovetto di cioccolato.
-Pensavamo di andare a Londra, a te va bene?- le chiesi, ormai eravamo davanti alla porta del laboratorio di chimica, ma ci fermammo un attimo.
-Certo, mi è sempre piaciuta Londra, e sai che ti seguirei ovunque, ma ora entriamo o faremo tardi- disse sorridendo entusiasta all'idea di trasferirsi. Ci mettemmo in primo banco, e il prof ne fu sorpreso, non aveva mai visto me e Zoe così vicino alla cattedra.
-Wow, Black ed Herondale in primo banco, cos'è successo? Avete dormito bene?- chiese il prof, lui scherzava sempre, per cui non aveva detto la frase con cattiveria.
-In realtà prof, mio fratello mi ha svegliata con un secchio di acqua ghiacciata, forse è stato quello- risposi sorridendo e mettendomi il camice e gli occhiali protettivi.
-E tu Black? Come mai sei in primo banco?- chiese spostando lo sguardo su di lei.
-Dove va Maia vado io prof- disse Zoe guardandomi con orgoglio.
Si ho detto che è introversa, ma non ho detto che è una che si sbriciola dalla vergogna appena le lanci uno sguardo.
-Ah, e quindi se la signorina Herondale si buttasse da un aereo la seguiresti?- chiese mettendosi le mani dietro alla schiena.
-Ma certo, se indossiamo il paracadute- disse ridacchiando.
-Va bene, ora iniziamo la lezione però, oggi faremo un esperimento di chimica avanzata, quindi state attenti tutti voi- disse rivolgendosi a quelli che io e Zoe definiamo dei vegetali come compagni di classe.
E andò avanti così tutti i giorni, per un mese: lezioni di chimica, diritto, storia e altre materie che non capirò mai spontaneamente.  Adesso siamo al 7 giugno, il penultimo giorno di scuola, poi l'8, cioè domani, avremo tutti gli esami e infine libertà per tre mesi, ma io comunque mi metterò sotto per trovare un lavoro a Londra.
Ero in corridoio quando sentii una presa per le spalle.
E parlando del diavolo spuntarono le corna, Zoe mi prese di sorpresa e quasi mi fece saltare fino al lampadario sul soffitto.
-Maia, ehi Maia che hai per la testa?- disse la mia cara Zoe sventolandomi la mano davanti agli occhi.
-Ehi, niente, stavo pensando a che lavoro potrei, scusa, potremmo fare una volta arrivate a Londra- dissi tornando alla realtà.
-Mmm, cosa ti è venuto in mente?- mi chiese mentre ci dirigevamo verso gli armadietti per mettere a posto i libri.
-Pensavo ad una commessa, o di Abercrombie o di Hollister, ti pagano tantissimo in quei negozi- dissi sorridendo.
-E se invece di fare le commesse facessimo le modelle di Abercrombie o Hollister?- mi guardò maliziosamente.
-Zoe, è un'idea geniale, ma non ci prenderanno così d'un colpo, e poi mio fratello che dirà? Mica posso andare là e dirgli 'Ehi Jace, sai che io e Zoe faremo le modelle da Abercrombie?' Secondo te come la prenderebbe?- chiesi chiudendo il mio armadietto e andando verso l'uscita con Zoe al mio fianco.
-Ma chi se ne frega di tuo fratello, tra meno di una settimana sarai maggiorenne e potrai fare il lavoro che ti pare- disse come se fosse vero.
-Su questo hai ragione, ma vivremo comunque sotto lo stesso tetto, e non vorrei che mi cacciasse di casa- dissi pensierosa.
-Non ti caccerà di casa, è stronzo tanto quanto è bello, ma lui è tuo fratello, non lo farebbe mai, non caccerebbe l'unico membro della famiglia che gli rimane- disse Zoe rassicurandomi.
In effetti, non penso lo farebbe, perchè mamma e papà non ci sono e io sono l'unica cosa che gli rimane.

~Change Your Life~Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon