9.1 - All The Good Girls Go To Hell

72 6 52
                                    

TW e CW: linguaggio esplicito, scene esplicite

Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente, che è tutto.

- Eugenio Montale

All The Good Girls Go To Hell - Billie Eilish

Una volta tornata in dormitorio, decido di indossare la divisa da sala settoria e sono pronta.
Le scarpe da ginnastica stridono sul pavimento di linoleum dell'ala dove ci sono le sale anatomiche.

All'ingresso è richiesto il badge studente, e si può fare pratica su un solo organo al giorno.
I cadaveri vengono invece risparmiati per le lezioni, ma si possono comunque osservare dalle celle frigo di vetro, appositamente create per gli studenti di medicina.

Allungo il badge, attaccato al taschino con una clip, e lo passo sul lettore. La porta fa un bip elettrico e si sente il rilascio come aria compressa, mentre si apre per lasciarmi entrare.

Una voce dall'interfono annuncia "Studentessa Cameron Forbes, matricola 02074, laureanda, tempo per esercitazione: fino alle venti di questa sera".

Tiro un sospiro di sollievo. Per essere un lunedì sono contenta che nessuno l'abbia prenotata, anche se ho scelto quella proprio in fondo al corridoio, la più piccola di tutte. Può ospitare al massimo tre persone per poter osservare bene una qualunque lezione di anatomia.

L'odore che aleggia è di plastica nuova e di strumenti ancora incelofanati per metà. Avrei voluto fare pratica su ciò che mi interessa di più, ma purtroppo le uniche cose che possiamo fare qui dentro sono sezioni di organi vitali. Forse però trovo un bel muscolo tra i vari campioni.
'Proviamo' sospiro.

Nel fondo della stanza, tra le pareti di acciaio freddo, ci sono le celle frigorifere di vetro, e al loro fianco quelle che ci mettono a disposizione gli organi con cui fare pratica. Si aprono con una sorta di registratore vocale al quale si chiede ciò che ci interessa.
Penso a vari e svariati muscoli, e inizio a enunciarli per nome.

«Sternocleidomastoideo» dico per primo, essendo un muscolo che si ricorda perché è uno scioglilingua. 'Nulla'.

«Sartorio» muscolo che si trova nella coscia. 'Niente'.

«Retto dell'addome» e so anche chi ha un bel 'retto dell'addome' perché l'ho visto con i miei occhi. 'Concentrati Cameron!'.
'Niente'.

Sbuffo con le mani sui fianchi. Questa sala avrà anche solo un muscoletto piccolo piccolo, per ripassare le sue strutture, mi auguro.

«Quadricipite femorale?» lagno titubante.
'Difficile che tutti e quattro i fasci siano insieme, ma tentare non nuoce' penso.

Un rumore di rilascio come lo stesso della porta riempie il silenzio della stanza e la quarta cella dal basso si apre, proprio all'altezza del mio addome.

Sorrido. 'Finalmente!'.
Prendo i guanti in vinile, perché il lattice mi irrita le mani in modo preoccupante, e muovo le dita per sistemarli al meglio.

Estraggo il vassoio argenteo, congelato al tatto, che presenta al di sopra di esso, un meraviglioso quadricipite roseo. Quasi saltello come una bambina che apre i regali a Natale.

Chiudo la porta del frigo dandogli un colpetto con un fianco e mi appoggio al tavolo libero. Mi accingo poi a prendere il necessario. Bisturi, pinze e fili di sutura per praticare anche quelle.

THE ANGELS - un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora