09 - FORSE LA LUCE ESISTE

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AMBER

<Tranquillo, potevi continuare, non volevo interromperti>

Dico ancora in colpa e col cuore a mille sperando non mi abbia visto stalkerarlo. Non ci posso fare niente è stato più forte di me. Era come se mi si fosse presentata davanti l'opportunità di scoprire qualcosa su di lui che non fosse tramite i suoi post su Instagram risalenti al 2013.

<Oh, ma no. Anzi, mi hai salvato, il mio capo mi sta facendo uscire pazzo>

<Il tuo capo?>

Non pensavo avesse un lavoro. Sento già la voce di Jack che dice "Insomma è ovvio che non tutti sono sfaticati come te, altrimenti il mondo andrebbe in scatafascio". La sua lontananza mi fa questo effetto e non so se sia un bene o un male.

<Si, lavoro in un ristorante in zona dal giovedì al sabato e mi chiama continuamente per sostituire ragazzi che si ammalano o hanno impegni e si assentano>

Sembra averlo detto così... meccanicamente. Come se la sua luce si fosse affievolita dicendolo.

<Deve essere stancante>

Mi risponde con un movimento di assenso del capo mentre mi sistemo accanto a lui. Apro bocca per dire qualcosa che possa smorzare la tensione e il disagio che ci divide, ma proprio in quel momento entra il mio professore preferito.

<Buongiorno ragazzi> ci saluta appoggiando la sua valigetta gialla sulla cattedra con un tonfo.

<Buongiorno> rispondiamo tutti all'unisono riproducendo un coro della chiesa uscito male, ma soprattutto smorto.

Ruba qualche secondo della lezione per scandagliare ogni volto. Per poi asserire:
<Ragazzi siete troppo euforici questa mattina>

Assottiglia gli occhi e con sguardo indagatore ci chiede: <Su, quanti caffè avete preso? A me potete dirlo>

Osservo gli altri ragazzi ma le loro occhiaie, così come gli sbadigli che coprono con una mano, li rendono tutto fuorché attivi. I miei compagni, consapevoli delle loro condizioni fisiche, ridono alla battuta del prof.

<Allora, oggi introdurremo la figura di Platone. Scrisse diverse opere tra cui ''Il Simposio'' ed è proprio in questo scritto che è contenuta una delle sue affermazioni più celebri: ''Secondo la mitologia greca, gli uomini originariamente furono creati con quattro braccia, quattro gambe e una testa con due facce''> si ferma a guardarci creando una leggera suspense nella classe.

Poi continua: <''Temendo il loro potere, Zeus li divise in due parti separate, condannandoli a trascorrere le loro vite a cercare l'altra loro metà''>

Mi spiego meglio: <Il messaggio centrale del mito degli androgini, narrato da Aristofane nel "Simposio" di Platone, è profondamente legato al concetto di amore (Eros) come desiderio di completezza e unità. Questo mito spiega l'origine del desiderio umano di ricongiungimento con la propria "altra metà", interpretando l'amore come la ricerca di colmare una mancanza fondamentale, ovvero la separazione originaria causata dall'intervento divino di Zeus>

Alzo la mano.

<Amber, dimmi>

<Il messaggio di questo mito è sbagliato. Voglio dire, l'amore visto come un traguardo per essere completo e riempire un vuoto interiore, è malato oltre che pericoloso. Prima di andare alla ricerca di una persona che possa renderti "completo" devi aggiustare i cocci della tua anima altrimenti quando li unirai a quelli di qualcun altro, non dureranno per molto e presto collasseranno> espongo la mia opinione fermamente senza aggiungere che io, i miei cocci non riuscirò mai a rimetterli insieme, sono troppi.

<Capisco il tuo punto di vista ma il racconto di Aristofane offre una riflessione sulla natura umana e sulla sua intrinseca fragilità, sottolineando come l'amore possa essere interpretato come un tentativo di superare la propria condizione di esseri incompleti e vulnerabili>

<No, è tutta colpa dell'amore, non può essere l'antidoto se è il veleno che ti uccide. Ti fa sentire come se stessi camminando su una corda sottile, senza rete di sicurezza sotto. Ti apri a qualcuno, gli mostri i tuoi segreti, le tue paure, le cose che ti fanno ridere e quelle che ti fanno piangere e questo ti rende estremamente vulnerabile, perché una volta che qualcuno sa tutto questo su di te, beh, ti può far male in uno schiocco di dita. E il dolore? È praticamente garantito. Non importa quanto sia forte l'amore, ci saranno sempre momenti in cui ti sentirai come se ti avessero strappato il cuore dal petto. Magari perché litighi, o perché le cose non vanno come previsto, o, peggio ancora, perché finisce. Fai di tutto per cercare di rimediare, metti tutto te stesso per far vedere a quella persona quanto tu tenga a quel rapporto ma raramente finisce con un lieto fine. Come può questo farti sentire completo?> chiesi più a me stessa che ai presenti dando voce a una domanda che mi attanaglia da tempo.

<E quella sensazione di vuoto, quella mancanza, fa un male cane> dico l'ultima frase con un dolore che non sapevo di avere in corpo.

Il silenzio aleggia nella stanza, nessuno osa controbattere. Il professore sembra guardarmi con occhi diversi, con compassione. Non anche lui.

<Questa fragilità, questa paura di farsi male, è anche ciò che rende l'amore così speciale. Perché scegli di essere vulnerabile con qualcuno, di rischiare quel dolore, solo se quella persona ne vale davvero la pena. E quando trovi qualcuno così, è come se tutto il resto passasse in secondo piano. Quindi sì, l'amore ti rende fragile, ti espone al dolore, ma è anche la cosa più bella che ci sia. Perché alla fine, nonostante tutto, scegliamo di amare ancora, di rischiare ancora, perché quei momenti di felicità, quei sorrisi condivisi e quelle risate, valgono ogni singola lacrima>

Mi volto e guardo Nathan che ha parlato. Non so come replicare perché mi ha tolto ogni parola di bocca, non so cosa dire. È stato capace di farmi vedere l'altro lato della medaglia, lato di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza.

Non riesco a pensare ad altro se non che...

è riuscito ad aprire uno spiraglio, un piccolo sprazzo di luce.

Missing Piece - Il pezzo mancanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora