10 - INFORMAZIONI PREZIOSE (1/3)

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AMBER

Spingo la porta imponente in legno aiutandomi con entrambi le mani. Oltre a essere pesante infatti, risale probabilmente ai tempi dei miei trisnonni. Lo conferma lo scricchiolio, degno di un film horror, prodotto quando si apre del tutto.

Le poltrone rosse riempiono la platea e le ultime sono occupate da Giovanni e il gregge di pecorelle a suo cospetto.

<Amber! Finalmente, sei in ritardo> si alza e con l'aspetto di uno che non dorme da giorni mi consegna una pila di fogli disordinati.

<A dire il vero io sono in orario, sei tu che sei in anticipo perché vivi qua dentro>

Per mia fortuna non deve aver sentito l'ultima parte per il chiacchiericcio che le sue pecorelle indaffarate causano andando su e giù per tutto il teatro.

<Che hai detto?> chiede disinteressato osservando un foglio sgualcito che deve aver passato le peggio cose.

<Nulla. Piuttosto, cosa devo fare?>

<Allora si, devi andare dietro le quinte dove è adibita la zona per la gestione musicale. C'è un pianoforte apposta per te e altri ragazzi con i quali dovrai scegliere le giuste canzoni per lo spettacolo>

Un ragazzo, che esegue gli ordini di Giovanni da quando sono entrata, si avvicina e, senza nemmeno degnarmi di un saluto, si rivolge al re delle pecore smarrite.
<C'è un problema con le luci: il tecnico non è più disponibile e dobbiamo riuscire a trovarne un altro>

<Non ci posso credere! Lo sapevo che era un incompetente>

Decido saggiamente di arretrare lentamente, come se stessi fuggendo da un predatore, per scampare a un Giovanni incollerito che non è molto diverso, ma mi scontro con qualcuno.

Mi giro e, mentre mi scuso, mi accorgo si tratta proprio di Nathan.

<Non ci credo, anche tu qui> asserisco stupita.

<Per mia sfortuna si. Cosa ti porta da queste parti oltre le ore di pcto?>

<La mia coordinatrice ma gran parte del merito se lo aggiudica Giovanni>

<Che ruolo svolgi?> aggiungo.

<Oh, no no, hai frainteso> dice scuotendo le mani in avanti.

<Faccio pena a recitare, mi trovo qui per gestire la parte musicale dello spettacolo, e tu?>

<Che coincidenza, anch'io!> esclamo, contenta di aver trovato qualcuno che conosco in questa gabbia di matti.

<Meglio mettersi a lavoro altrimenti dovremmo sorbirci le prediche di Giovanni> suggerisco.

<Certo, seguimi>

Ci addentriamo nelle quinte dove un via vai di persone corre qua e là, ognuna con un compito preciso.

Procediamo fino a quando la folla diminuisce e scorgo il pianoforte in lontananza. Diverse sedie sono sparse in giro e la stanza pullula di computer e spartiti.

Ciascuno prende posto e osserviamo una ragazza che, appoggiata al pianoforte, sta per riferirci informazioni su quello che sarà il nostro lavoro in questo mese. Si schiarisce la voce e procede:

<Mi presento, mi chiamo Olivia e faccio parte del comitato studentesco. Come ben sapete abbiamo poco tempo per poter dare origine a un lavoro ben fatto. Un mese in totale visto che la preparazione del musical sarà interrotta dalla gita.>

Chi? Cosa? Come? Quando? Dove? Gita, gita, gita. Comincio a rifletterci, non ne so nulla. Oddio, potrei essermelo scordato.

Mi sento confortata solo quando tutti iniziano a farfugliare tra loro; evidentemente non sono l'unica a non saperne nulla.

<Shhh, ragazzi per favore fate silenzio. Mi sono scordata non fosse stato ancora comunicato dalla scuola. A breve arriveranno comunque informazioni a riguardo ma adesso concentriamoci sul nostro obiettivo qui dentro. Allora, ci serve sicuramente qualcuno che si occupi dell'organizzazione della scaletta, qualcuno che ci procuri gli spartiti e che si accerti che gli strumenti siano presenti. E poi ovviamente un pianista, un chitarrista, un batterista e...uh, un violinista non guasta. Non abbiamo il tempo materiale per registrare le canzoni quindi le faremo live se per voi non è un problema>

Ci osserva indaffarata, spostando freneticamente lo sguardo dai fogli che tiene in mano alle nostre facce.

<Forza ragazzi non vi mangio mica. Allora, tu - indica una persona a caso tra i presenti- ti occuperai della scaletta, la persona affianco degli spartiti, io, in caso non si fosse capito, dell'organizzazione generale e...oh si, che sbadata, abbiamo già la pianista, Amber>

Un paio di persone mi riservano un'occhiata stupita non sapendo sapessi suonare il piano. Nessuno l'ha mai saputo a parte Sara e i miei fratelli, ovvio.

<Io so suonare la chitarra> dice Nathan con la mano alzata affievolendo il disagio che mi scorre nelle vene.

Olivia, prosegue ad assegnare i ruoli finché ognuno sa qual è il suo compito.

<Allora, nella scaletta musicale non dovrà ovviamente mancare ''City of Stars'', quindi possiamo iniziare a provare quella, fino a quando Giovanni, nonché il direttore, non ci darà maggiori informazioni sulle scene e quindi sulle canzoni che dovremo includere. Intanto, vado a vedere se riesco a trovare altri violini, qualcuno che sappia suonare il flauto, dei clarinetti, degli ottoni, un'arpa e il triangolo> dice a raffica Olivia aggiungendo come se nulla fosse, nel giro di cinque secondi, altri sei strumenti musicali.

Si dilegua in un batter d'occhio e tutti iniziano a svolgere il loro dovere. Prendo forza e mi avvicino allo sgabello. Mi siedo e, prestando attenzione, alzo il coperchio scoprendo i tasti impolverati. Soffio per cercare di rimuovere la polvere ma senza successo.

<Tieni> dice Nathan passandomi uno strofinaccio.

Lo ringrazio e, una volta pulito e dopo essermi munita dello spartito, adagio i polpastrelli sulle note iniziali di City of Stars. Le dita inizialmente esitanti, iniziano a destrarsi in quella che si rivela essere una melodia trascinante che ricordo ancora.

Missing Piece - Il pezzo mancanteWhere stories live. Discover now