[Capitolo 12]

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Mara's pov

Mi sveglio ripensando a quel bacio. Un bacio dolce e lento,ma allo stesso tempo intenso.
Sorrido involontariamente ricordando la giornata di ieri. Le sue parole,la sua bocca, i suoi occhi...! Oddio...mi sono innamorata di nuovo...é successo ancora e, io che avevo promesso a me stessa di non farlo,non di nuovo. Purtroppo é vero che al cuore non si comanda, ma ho paura. E di cosa?
Paura di non essere capita.
Paura di una seconda delusione.
Paura di amare fino a distruggermi.
Paura di soffrire.
Paura di perderlo anche come amico.

Ho bisogno di sfogarmi. Ma non con le lacrime. Ho bisogno di qualcosa di più forte.

Vado in bagno, chiudo a chiave la porta e mi immergo nella vasca.
Prendo la mia lametta e inizio a fare tagli obliqui sul braccio sinistro. Uno piccolo e superficiale, poi altri taglietti e infine uno profondo. Inutile negare che l'acqua sia diventata rossa.

Da piccola avevo paura di morire,adesso invece ho paura di vivere.

Le lacrime prendono il sopravvento e iniziano a scorrere lungo le guance. Il primo amore,Luca,il ragazzo che amavo, mi ha distrutto. E io, invece di combattere mi sto arrendendo. Tra un singhiozzo e l'altro mi asciugo. Vedo la mia immagine riflessa allo specchio.
Sembro un mostro, o forse lo sono.
Occhi gonfi,spenti e viso pallido.
Ogni giorno muore un pezzo di me.

Cerco di coprire le occhiaie nere con un pò di correttore. Applico sul viso un pó di matita nera e un pó di rossetto rosso.

Torno in camera, decido di indossare una magliettina leggera e dei pantaloncini di jeans. Metto le mie vans, spazzolo un pò i capelli e indosso i miei bracciali.

Faccio un respiro profondo e prendo il bigliettino in cui c'é scritto il numero di David.
Lo fisso per qualche minuto, poi lo aggiungo in rubrica e decido di scrivergli.

Soffro ma ho bisogno di lui.
Ho bisogno di sentirmi protetta.

"Hey,sono Mara" digito.
"Meraviglia,come stai?" Chiede.
"Bene,tu?" Mento.
"Anche! Ti andrebbe di pranzare con me oggi?"
"Va bene! Tra 10 minuti al laghetto!"

Prendo i miei occhiali da sole, il mio cellulare,avviso i miei genitori,Mirko ed esco a prendere una boccata d'aria.

Raggiungo il laghetto e mi sdraio sul prato verde fresco e ancora poco bagnato visto che ieri ha piovuto.

"Buongiorno" dice avvicinandosi per lasciarmi un bacio sulla guancia.

"Buongiorno anche a te" sorrido

"Vieni,principessa" mi prende la mano.

La stringo e,insieme ci dirigiamo verso la sua casetta.

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"Eccoci arrivati" dice dopo circa 10 minuti di passeggiata

"Finalmente" tiro un sospiro di sollievo.

Entriamo. É più o meno grande quanto quella dove mi trovo adesso io.

"Vivi da solo?" Chiedo.

"Si" sorride.

"Ho comprato della pizza in città stamane, se per te va bene la riscaldiamo e la mangiamo"

"Certo" dico.

"Forza siediti e raccontami di te" afferma.

"Beh,non c'é molto da dire. E poi non saprei da dove cominciare. Però ho molte cose da chiederti!" Dico cercando di evitare l'argomento personale.

"Dimmi" ride

"Dov'é che vivi realmente?" Rido. "beh,nel senso che ti ho incontrato in un paese un pó distante da qui e adesso ti rivedo in montagna" continuo.

"Potrei farti la stessa domanda anch'io" afferma.

"Comunque,in realtà vivo lì,in paese, ma una volta al mese,in estate, vengo qui a trascorrere una settimana di vacanza!" Sorride.

Smettila di sorridere o ti salto addosso. Cristo.

"Okay" dico solamente

Sentiamo il debole suono del microonde, segno che la pizza é pronta per essere divorata.

Mangiamo e dopo avermi fatto vedere il resto della casa, mi porta in camera sua.

Il segreto che mi ha uccisa (In Revisione)Where stories live. Discover now