Capitolo 1

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Passeggiava tra le vie della città di Los Angeles come era il suo solito fare tutti i pomeriggi.
Serena aveva lo sguardo perso; pensava a tutto ciò che era stato, pensava alla sua vita ormai persa. Aveva quegli occhi di un verde troppo spento.

I capelli castani le incorniciavano il viso. Aveva vent'anni, vent'anni fisici, ma la sua testa era ancora lì, nell'infanzia, quando ancora era tutto meraviglioso. Niente amore o complicazioni.
I suoi occhi di un verde spento esprimevano tutto il dolore che lei aveva provato e provava ancora.

Serena. Un nome, che non le si addiceva  per niente. Non era la classica ragazza  solare, bella, e così...così serena. Forse una volta, ma non adesso.

Perché?

Semplice. Il suo sole non c'era più da quella notte; quella maledetta notte che gli avevano tolto lui: la sua ancora, il suo amore.

Da allora si era creata molti muri, la definivano una persona dal cuore di ghiaccio lì, a Los Angeles, ma chi la conosceva bene, come la sua migliore amica Rosaline, sapeva che era tutta una copertura per non soffrire. Ed era  proprio per questo che aveva cambiato casa, città. Era giunta col chiudere i rapporti con tutti, immaginando di poter ricominciare una nuova vita, anche se sapeva che il passato la avrebbe perseguitata sempre, o almeno fin quando non sarebbe saltata fuori la verità su quella notte. Quel fatidico giorno dove tutto era cambiato, lei era cambiata.
Lo voleva. Voleva sapere tutto e l'unico modo per farlo era di ritornare lì, dove tutto era iniziato.

Con questi pensieri Serena tornò a casa. Venne accolta dalla sua migliore amica Rosaline, una ragazza che sprizzava gioia da tutti i pori, che per poco non le si scagliò contro.

"Serena!"

"Dimmi Rosaline." rispose lei con indifferenza anche se sapeva cosa voleva l'amica. Dimenticare e ritornare. Facile a dirsi.

"Oh, andiamo Ser non fare la finta tonta, sai già cosa voglio!"sbottò Rosaline.

"Vuoi tornare a Londra e portarci anche me,lo so..." e prima che l'amica la potesse interromperla riprese a parlare"...e ho deciso che verrò perché  scappare dal passato non serve a
niente!" Finì.

Il suono di un messaggio in arrivo le bloccò. Chi poteva mai essere?

Quando Serena sbloccò il cellulare rimase spiazzata da ciò che vide: una foto ritraeva il bracciale che anni prima era stato ritrovato vicino al corpo di Jack. Lo stesso bracciale requisito dalla polizia il giorno del ritrovamento del cadavere.

Rosaline le strappò il cellulare di mano e quando lei vide, rimase spiazzata. Ci fu silenzio, un silenzio terrificante, poi l'amica, si riprese dallo shock, e parlò.

"Ser,dobbiamo ritornare, vedere cosa sta succedendo. Qualcuno ha il tuo bracciale e sono sicura che non è la polizia".

Serena non rispose ancora sotto shock per l'accaduto. Ricevette un altro messaggio sconosciuto, proprio come il primo.

Da sconosciuto:

'Ti è piaciuta la sorpresa Serena? Spero di sì. Ah! Salutami Jack quando torni a Londra!!'

Così diceva il messaggio. Serena pensava e ripensava ma troppe erano le domande senza risposte. Poi le venne un colpo di genio e chiese.

"Ros, oggi che giorno è?"

Sapeva già la risposta ma voleva avere delle certezze.

"Oggi è il 18 ago..."  Rosaline non riusciva a capire il perché dell'improvvisa domanda poi però guardò Serena spaventata.

L'incubo ricominciava, l'avevano capito entrambe. Quel giorno era il 18 agosto, lo stesso giorno in cui Jack perse la vita - così disse la polizia. A distanza di due anni adesso tutto ricominciava.

A spezzare quel momento di riflessioni fu di nuovo il cellulare di Serena, che questa volta lesse l'intero messaggio ad alta voce.

Da sconosciuto:

'Già, piccola Serena. L'incubo ricomincia!'

Testuali parole il mittente aveva mandato.

Serena e Rosaline si lanciarono uno sguardo d'intesa.

Dovevano tornare a Londra il più presto possibile, lì dove tutto era cominciato.




The Return Of NightmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora