Capitolo 3

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L'imponente edificio si innalzava, davanti a lei,in tutta la sua magnificenza.

L'edificio aveva grandi vetrate che lasciavano intravedere l'interno, costituito soprattutto dagli uffici degli agenti. Al centro dell'imponente edificio era situata una grande scritta con lo sfondo giallo pallido e il 'POLICE' di un blu elettrico.

Serena scese dall'auto e si avviò dentro la struttura conosciuta come 'Centrale di Polizia di Londra'; ma lei preferiva semplicemente chiamarlo 'commissariato' o 'polizia'.

Appena entrò fu accolta da un giovane agente sui 25 anni, con occhi ambrati e capelli biondi.
Il ragazzo in questione chiese:

"Come posso aiutarla signorina...?"

"Wright, Serena Wright. Stavo cercando l'ufficio del comm-..."

"Oh si ho capito, tu sei la famosa Serena Wright che è scappata di casa..."

"Sì, sono io..." Le sorrise e poi disse:

"Bene, l'ufficio di mio padre è da questa parte, seguimi."

Il ragazzo - che ancora non si era presentato - guidò Serena all' ufficio del commissario Wilson e appena arrivati, il venticinquenne spezzò l'imbarazzante silenzio che si era creato.

"Scusami, non mi sono presentato, io sono Mark Wilson, se qualche volta avessi bisogno di me chiama questo numero." Gli diede un pezzetto di carta bianco con sopra scritto un numero di telefono, probabilmente il suo. Serena girò la testa per ringraziarlo ma, con grande sorpresa, non trovò nessuno.

Serena parve meravigliata e allo stesso tempo scocciata da quel ragazzo.
Si riprese subito e bussò sulla porta chiusa che aveva davanti.

Dall' altra parte si sentì un leggero 'avanti', così la mora, aprì la porta e trovandovi all'interno due figure entrambe famigliari.
Ros era seduta su una sedia rivestita in pelle e le dava le spalle, il commissario, invece, sedeva dall'altro capo della scrivania.

"Oh signorina Wright come sta? Prego si accomodi." Indicò la sedia vicino a Ros.

"Bene commissario, ma adesso potrebbe dirci il perché di questa chiamata? Perché sono sicura che non siamo qui per un visita di cortesia."

"Ha ragione signorina, vi ho convocato qui quest'oggi per informarvi di alcune cose sull'omicidio di Davis Jack, morto circa 2 anni fa-"

"Commissario, sappiamo cosa è successo, arrivi al punto." La voce di Serena era senza emozioni, anche se Rosaline aveva notato un pizzico di malinconia, allora decise di prendere parola.

"Signor commissario, Serena e ed io sappiamo la storia di Jack dato che era un mio amico e ricordo che prima di andarcene il caso è stato archiviato come suicidio, perché adesso ci ha riconvocato qui?"

"Signorina Black, avrete delle risposte a momento debito ora fatemi continuare...Stavo dicendo, Jack Davis fu trovato morto nel parco abbandonato a tre isolati da casa sua, comprata qualche mese prima. Il ragazzo è morto tra le 24 e l'1 della mattina del 18 agosto. A ritrovare il corpo e chiamare la polizia è stato uno spazzino quarantenne. Quando siamo arrivati sul posto, abbiamo fatto domande su domande a tutte le persone che c'erano per risalire all'identità del ragazzo, ma nessuno ci è stato d'aiuto. Ora arriviamo al punto: vicino alla vittima, abbiamo trovato un bracciale rosso fuoco con un cuore spezzato. Da quanto si è potuto costatare il bracciale era il suo, signorina Wright."

"Sì commissario, era il mio." Il commissario annuì .

" Nonostante tutto il caso è stato archiviato come suicidio e il suo bracciale è rimasto alla scientifica. L'assassino ha usato dei guanti e quindi non ha lasciato tracce neanche sul bracciale che è restato custodito come detto prima dalla scientifica, ma qualcuno è riuscito ad impossessarsene proprio quando le indagini ebbero una svolta."

The Return Of NightmareWhere stories live. Discover now