CAPITOLO 34

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È difficile stare al passo di Erik Truston, soprattutto se quest’ultimo è ossessionato dal controllo verso tutto. Lo amo ma in questo momento sta mettendo alla dura prova la mia pazienza.

 «Smettila» lo rimprovero.

 «Secondo me sarebbe utile averne uno» continua a guardare un catalogo dove ci sono diverse apparecchiature mediche, ma lui è concentrato sull’ecografo. Mi chiedo dove cavolo l’abbia preso. Sarà legale tenerne uno a casa? Meglio non indagare.

 «Se non la finisci mi trasferisco a Bora Bora fino alla fine della gravidanza» lo minaccio.

Non ne posso più, è assillante.

Non è bastata la bombola d'ossigeno ora pure l’ecografo. Tanto vale che mi trasferisca in ospedale fino alla fine della gravidanza.

 «Io ne prendo uno per sicurezza. Anzi due nel caso uno non funzionasse bene» borbotta sfogliando le pagine.

 «E chi dovrebbe usarlo, tu?» chiedo.

Lui sorride come un ebete e annuisce.

 «Il medico ha detto che è tutto a posto, non c’è bisogno di tutte queste cose a casa».

È stata un’emozione indescrivibile vedere il nostro bambino per la prima volta. Erik aveva gli occhi lucidi, lo sguardo incantato e io non ero da meno.

Mi ignora continuando a sfogliare il catalogo.

 «Siamo solo al quinto mese, se continui così rischio di impazzire» mi lamento.

 «Rilassati amore, voglio solo prendere le giuste precauzioni».

 «Precauzioni un corno. Tu sei completamente pazzo».

Devo stare calma. Tutto questo non mi fa bene.

Mi accarezzo la pancia mentre guardo la televisione. Sembra a me o questo divano è diventato scomodo, ho un mal di schiena terribile. Per non parlare dei piedi gonfi, ormai non riesco a sopportare niente.

 «Speriamo che domani nostro figlio decida di farci vedere di che sesso è» dice appoggiando la mano sopra la pancia.

Nell’ultima ecografia il nostro bambino non ha volto mostrarci di che sesso è, mi sa che ha preso dalla mamma in fatto di dispetti.

 «A me piacerebbe non scoprirlo. Vorrei fosse una sorpresa» confesso. So che non accetterà mai, lui sta impazzendo dalla curiosità.

 «Potrei essere d'accordo» dice.

Penso di aver sentito male. Sicuramente è frutto della mia immaginazione. Lo osservo con attenzione, sembra serio.

 «Veramente?»

 «Si».

Molto strano, non è da lui. C'è sicuramente qualcosa sotto. Sorride ma io conosco bene quel sorriso, guai in vista.

 «Sputa il rospo. Cosa vuoi in cambio?»

Scuote la testa divertito, si avvicina, bacia la pancia e poi solleva lo sguardo verso di me.

 «Se resisto alla tentazione di scoprire il sesso di nostro figlio, tu lascerai che prenda qualsiasi precauzione che mi viene in mente senza discussioni».

Lo sapevo che c'era qualcosa sotto. La domanda è…resisterei a tutto quello che ha in mente?

Lui si solleva di colpo e io sussulto.

 «Sei impazzito per caso?»

 «Si sono pazzo di te, del nostro bambino e mi è appena venuta un'idea geniale» esclama con entusiasmo.

Inizio ad avere paura.

 «Quale idea?»

 «Assumerò un’infermiera che venga a vivere qui per tutta la durata della gravidanza. In questo modo potrà seguirti e per qualsiasi problema ci sarà lei».

È deciso, sto per uccidere mio marito.

 «Fallo Erik e ti assicuro che vedrai sparire per sempre tua moglie e tuo figlio».

Mi folgora con lo sguardo, appoggia le mani ai lati del mio corpo e si avvicina.

 «Nessuno potrà tenermi lontano da mia moglie e mio figlio, neanche tu stessa».

Deglutisco, mi intimorisce quando parla in questo modo.

 «Non assumere nessuno, lascia che avvenga tutto in modo naturale. Respira e metti da parte la tua mania del controllo assoluto».

Lui mi guarda, ci pensa e poi si avvicina ancora.

Non dice niente, sfiora le mie labbra con le sue e infine mi bacia. Fine della guerra.

BELLO MA DANNATO PassioneWhere stories live. Discover now