III: I have a lot of things to tell you

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Lucy's point of view

Quel che successe in seguito, non me lo ricordo molto bene. I miei ricordi sono offuscati, rune impossibili da decifrare.

Ricordo poche cose prima dell'enorme cazzata che combinai.

Ricordo Juvia e Levy che tornavano a ridere e scherzare una volta che Natsu fu scomparso dalla nostra visuale, Erza che vomitava, Mirajane che l'aiutava, tendendole i capelli, Loki che compariva all'improvviso e mi chiamava.

Il tragitto che feci con lui, lungo la passerella, non me lo ricordo affatto, e spero vivamente di non aver detto nulla di preoccupante, so solo che appena arrivai al bancone degli alcolici e bevvi un altro cocktail, che Loki, gentilmente, mi offrì, andai completamente fuori.

I miei occhi iniziarono a vedere le cose intorno a me muoversi in modo innaturale, e il mondo cominciò a girare per conto proprio, senza un senso logico.

Una musica molto orecchiabile arrivò alle mie orecchie, mentre mi appoggiavo al bancone, cercando di sorreggermi in piedi, ma le mie gambe sembravano essere completamente diventate di gelatina.

All'improvviso, dopo aver udito la musica arrivare alle mie orecchie tramite suoni ovattati, mi venne una voglia immensa di ballare, una voglia incontrollabile di muovermi, di danzare sulle note di quella canzone, tanto che mossi qualche passo verso la folla, quasi in modo automatico.

Loki provò a trattenermi, dicendomi qualcosa che non riuscii a comprendere, ma io scivolai velocemente da sotto il suo tocco, quasi ripudiandolo, e, senza spiccicare parola, velocemente, mi fiondai in mezzo alla folla, o meglio, mi fiondai addosso al ragazzo che avevo adocchiato poco prima.

Natsu stava ridendo e ballando con un gruppo di suoi amici, in tutta la sua bellezza e, non so per quale diavolo di motivo lo feci, ma mi feci largo tra la gente a suon di spintoni, raggiungendolo, come se il suo charme mi stesse attirando come una fottuta calamita.

Arrivai a pochi passi da quel maledetto rosato. Lui smise di ridere nel momento stesso in cui, con la coda dell'occhio, mi notò, girandosi poi verso di me. Iniziò a squadrarmi, curioso, da capo a fondo.

Si era rimesso la maglietta, ed ora mi fissava , con un odioso sorriso sghembo stampato sul volto. I miei occhi erano fissi sul suo viso, sulla sua fossetta, su di lui.

Alzò di poco il mento, leccandosi le labbra, mentre anche tutti i suoi amici, ubriachi marci, avevano notato la mia presenza e mi guardavano, ridendo come dei deficienti.

Il rosato stette per aprire bocca, probabilmente per deridere la stupida espressione che in quel momento avevo sul volto, ma non gli diedi il tempo, poiché, con un'audacia che mai mi era appartenuta e che fuoriuscì in quel momento per colpa di quella stupida sbronza, mi fiondai sul suo collo, avvolgendolo con le braccia ed aggrappandomi a lui, mentre le gambe mi cedevano.

Una serie di risate e di "uhh", detti in coro, arrivarono alle mie orecchie, che udivano ancora i suoni in modo ovattato.

Sentii il petto di Natsu, inizialmente, diventare teso, quasi fosse stupito e sorpreso da quel gesto improvviso, e poi iniziare a vibrare per colpa di una risata.

In seguito, sentii una mano calda posarsi sulla mia schiena. E così, non so come, non chiedetemelo, ma finimmo per ballare insieme, a ritmo di musica, in una danza spensierata e piena della nostre risate.

Natsu profumava di buono, e aveva quel tocco così dolce ma deciso, che ti faceva uscire fuori di testa. Avevo il viso nell'incavo del suo collo, respiravo piano contro la sua pelle, mentre tenevo una mano dietro alla sua schiena, stretta al tessuto della sua maglietta leggera, e l'altra posata sul suo petto muscoloso.

|nalu| HurricaneWhere stories live. Discover now