Lisanna mi guidò, ridendo e scherzando, verso delle scale che portavano al piano desiderato. Quella scuola era piena di corridoi, porte, scale e quant'altro.
Quel labirinto mi fece realizzare che, senza Lisanna, mi sarei di sicuro persa. Fui grata a quell'albina che, elegante, stava camminando davanti a me.
Fissai la sua piccola schiena ed i suoi capelli albini ondeggiare sotto i suoi movimenti, mentre, un leggero dubbio, che decisi di chiarire, infestava la mia mente:
<<Lisanna, scusa la domanda, ma sei per imparentata con Mirajane?>> chiesi, seguendola su per la scalinata.
La mia nuova amica, con una mano che accarezzava il corrimano delle scale, si girò leggermente verso di me, sorridendomi.
<<sì, è mia sorella maggiore>> confessò.
Fu in quel momento che notai la grande somiglianza tra le due, ed il mio dubbio venne chiarito seduta stante. Avevano gli stessi occhi, lo stesso colore di capelli, e pure la fisionomia era molto simile. Mi sentii quasi stupida per aver fatto la domanda.
L'unica differenza tra le due era che Lisanna teneva i capelli corti, mentre Mira molto lunghi, ma sembravano seriamente due gocce d'acqua.
Sorrisi leggermente, imbarazzata.
<<la conosci?>> mi chiese poi, finendo di percorrere le scale e guidandomi, sicura, verso destra, imboccando un corridoio deserto, segno che tutti gli alunni erano già nelle classi.
<<sì, siamo amiche, faccio parte da poco del suo stesso gruppo>> confessai, timidamente, continuando a guardarmi attorno, curiosa.
Lisanna annuì, capendo la situazione.
<<capisco! Sono tutte delle brave ragazze, e anche simpatiche>> disse, sorridendo sincera.
Le diedi ragione, seguendola fino ad arrivare davanti ad una porta socchiusa.
<<ecco, questa è la tua classe>> mi disse, sorridendo soddisfatta ed indicando l'aula alla nostra destra.
<<grazie mille, davvero, non so come avrei fatto senza di te>> dissi, grata a quella ragazza che, tra centinaia di studenti, si era offerta di aiutarmi.
<<ma figurati, è stato un piacere! Ora io devo scappare, mi aspettano in classe...ci rivedremo di sicuro, anche perché conosci mia sorella. Se hai bisogno di qualcosa la mia classe è la quarta al terzo piano, non esitare a cercarmi!>> disse, gentile, sorridendomi apertamente.
Le sorrisi con gratitudine. Forse la gentilezza era una qualità della famiglia Strauss.
<<grazie ancora!>> dissi, mentre lei mi salutava con la mano e si allontanava da me, facendomi l'occhiolino.
La fissai scomparire dietro ad un angolo, prima di prendere un profondo respiro e fissare l'uscio della mia nuova classe. Ero in ritardo, il primo giorno, e non avevo la più pallida idea di chi fossero i miei compagni, o i miei professori.
Chiusi gli occhi, cercando di farmi forza, e ripetendomi mentalmente di entrare in quella maledetta classe, quando, all'improvviso, la porta non si spalancò del tutto, ed un uomo dai lunghi capelli rossi e barba del medesimo colore, non mi comparì davanti.
Sgranai gli occhi, sobbalzando e fissando, confusa, gli occhi azzurri di quell'uomo misterioso, che, curioso, mi stava fissando da capo a piedi, mettendomi in soggezione.
Rimasi con il fiato sospeso ed il cuore che mi martellava nel petto, fino a quando lui, dopo essersi sistemato la cravatta blu che portava sopra ad una camicia a righe, non mi sorrise apertamente.
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|nalu| Hurricane
FanfictionA Federica [IN REVISIONE] - Le persone non appaiono mai cristalline al cento per cento ai nostri occhi. In un primo momento ci fanno un'impressione, in un altro momento un'altra, lasciandoci, la maggior parte delle volte, delusi o sorpresi. Le perso...