IV: I hoped to never see her again

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Lucy's point of view

M'irrigidii di colpo, mentre il respiro caldo del ragazzo che si ergeva, possente, dietro di me, non accennava a smettere di scontrarsi contro i miei capelli.

Chiusi gli occhi, maledicendo il destino per esser stato così stronzo nei miei confronti e mi morsi il labbro inferiore.

Sapevo di chi si trattava, e, per questo, deglutendo e decidendo di non farmi umiliare dalla sua superbia, mi girai verso di lui.

I suoi occhi verdi si scontrarono con i miei, ed io, guardandolo con uno sguardo glaciale, mi resi conto che da sobria i suoi occhi, lui, erano ancora più belli.

I suoi capelli rosa e i suoi occhi chiari erano illuminati dalla calda luce del primo pomeriggio, e tutto quello risaltava ancor di più la sua perfezione facciale.

Io di ragazzi belli ne avevo visti a bizzeffe,giuro, ma un ragazzo come Natsu mai.

Non aveva nulla di particolarmente esaltante, era solo, semplicemente e banalmente, bello.

Ma non mi feci ingannare da quel finto faccino angelico, sapendo quel che si nascondeva dietro di esso.

Con occhi seri e con il suo stesso tono, fissandolo negli occhi, dissi

<<e a te non hanno insegnato che origliare le conversazioni altrui è maleducazione?>>

Natsu assottigliò gli occhi, fissandomi in modo truce, mentre i suoi amici, che si trovavano dietro di lui e stavano, in quel momento, fissando la scena, scoppiarono a ridere.

<<da sobria sei completamente diversa, sei più simpatica da ubriaca>> disse, quasi schifato.

Incrociai le braccia, alzando un sopracciglio, trovandomi in leggera difficoltà. Il suo gioco era quello, ti provocava e schiacciava anche solo con poche parole, ma io non l'avrei mai permesso.

<< tranquillo, non capiterà più una cosa come quella di settimana scorsa>> sbottai.

Natsu ridacchiò, alzando entrambe le sopracciglia e guardandomi divertito.

<<ah no? Speravo di poter ballare ancora con te e vederti aggrapparti al mio collo come se fossi l'unica via di salvezza>> disse, posandosi una mano sul petto in stile teatrale e con tono grave.

Sgranai occhi e bocca, diventando rossa dall'imbarazzo ed indietreggiando di pochi centimetri.

Tossicchiai nervosamente, mentre le risate di quei coglioni dei suoi tirapiedi attiravano l'attenzione di tutta la gente presente in quella maledetta piazza, facendo puntare tutti gli sguardi su di noi.

<<avevo solo bisogno di aggrapparmi a qualcosa, non crederti speciale>> dissi, stretto tra i denti.

Natsu rise, leccandosi le labbra.

<<stranamente tra i tutti i ragazzi che c'erano vicino a me, o, anzi, in tutta la spiaggia, tu hai scelto proprio il ragazzo che pochi minuti prima avevi visto. Non sai dire le bugie, impegnati di più, sei quasi noiosa >> si lamentò, roteando gli occhi al cielo.

I suoi amici non smisero un secondo di ridere, ed io, non sapendo cosa rispondere, lo fissai con il viso leggermente rivolto verso il basso, paonazza. I miei occhi esprimevano solo odio puro e i miei pugni erano serrati.

Stetti per aprire bocca e ribattere a tono, ma una voce familiare ci interruppe, facendomi sobbalzare.

<<che succede?>> Juvia comparì dietro di me, guardando, preoccupata, il gruppo di ragazzi davanti a me.

|nalu| HurricaneWhere stories live. Discover now