XIII: I still regret her

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Lucy

31st of October

Casa mia era diventata un via vai di cameriere, di cuochi e di gente che urlava di qua e di là per organizzare al meglio quello che avrebbe dovuto essere il più grande e famoso gala dell'anno, tutto a spese di mio padre per raccogliere fondi di beneficenza.

Io, Sting e Mavis stavamo osservando il tutto dal piano di sopra, con le braccia posate sul corrimano della ringhiera in legno scuro e lo sguardo che saettava di qua e di là, seguendo tutta la gente sconosciuta che ci stava infestando la casa.

Mio fratello continuava a borbottare offese qua e là, maledicendo nostro padre per avergli sabotato i piani che, con cura, aveva organizzato, mentre io e mia sorella non facevamo altro che ridacchiare ed osservare la situazione.

<<Mamma ha fatto preparare dei vestiti appositi>> mormorò Mavis, schiacciando la guancia contro al suo pugno.

Annuii, ormai abituata a quel genere di cose, mentre Sting, al contrario, grugnì di rabbia.

<<Bhe, magari stavolta non sarà così male>> dissi, ironica, già psicologicamente pronta a subirmi tutti quei vecchi ricconi e le tartine immangiabili al caviale.

<<Scherzi, Lucy? Fortunatamente non è in maschera, se no avrei vomitato sul serio in mezzo a tutta quella gente viziata e schifosa>> sbottò Mavis, facendomi ridacchiare.

<<Prendo a pugni tutti stasera, porca puttana. Se qualcuno prova a rivolgermi la parola o a strizzarmi le guance giuro che riempirò la stanza di cadaveri>> sbottò Sting, a denti stretti.

Inarcai il sopracciglio, guardando il suo profilo irritato, mentre Mavis sbuffò leggermente, stiracchiandosi le braccia.

<<Bhe, non so voi ma non vedo l'ora di sentire il profumo da morto dei vecchi e di vedere i denti gialli delle signore>> continuò a scherzare nostra sorella, facendo roteare gli occhi a Sting.

Ridacchiai, rizzando la schiena, mentre un'idea non troppo geniale mi attraversava la mente.

Fissai, con la bocca schiusa, i miei due fratelli, i quali, accorgendosi dell'insistenza del mio sguardo, mi lanciarono un'occhiata confusa.

Sorrisi leggermente, dando un occhio al piano di sotto e, assicuratami che non ci fosse nessuno nei paraggi, diedi voce al pensiero che balenava nella mia testa:

<<Perché non rendiamo questa festa più divertente?>> chiesi, attirando la loro attenzione.

<<Che intendi dire?>> mi chiese Mavis, confusa, mentre Sting aggrottò le sopracciglia, squadrandomi da capo a piedi.

<<Non lo so, queste feste sono sempre uguali, facciamo qualcosa per migliorarla, no?>> borbottai, pensando bene a cosa avremmo potuto fare.

A mio fratello si illuminarono gli occhi, e, sogghignando, disse:

<<Vodka, ci serve della vodka>>.

Mavis assottigliò gli occhi, mentre io, curiosa, lo guardai, aspettando che continuasse a parlare.

<<Oh andiamo, a chi piace quello schifo di punch?>> borbottò, caricando il tono di ribrezzo.

Io e mia sorella ci lanciammo un'occhiata d'intesa, e, sorridendo, approvammo il piano di nostro fratello.

Sting alzò il mento, passandosi una mano tra i capelli.

<<Me ne occupo io, voi andate pure a prepararvi...mancano solo un paio d'ore>> mormorò, iniziando ad avviarsi verso il piano di sotto, lasciando me e Mavis da sole.

|nalu| HurricaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora