XII: I'm flying

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Lucy

Il giorno seguente alla partita la scuola era colma di studenti estasiati, poster con incitazioni alla squadra, striscioni di esultanza e ragazzi che, al settimo cielo, giravano per l'istituto con la maglia della squadra di football.

La cosa che più mi sorprese, però, furono i complimenti che noi cheerleader ricevemmo. Non riuscivo a camminare per i corridoi senza essere fermata ogni due per tre, da volti sconosciuti che, elettrizzati, mi battevano il cinque o mi facevano i complimenti.

Quella situazione era veramente imbarazzante, anche perché continuavo a pensare alla scena mia e di Natsu...davanti a tutta la scuola.

Così, come ogni volta, mi ritrovai ad arrossire al sol pensiero, e, fermandomi in mezzo al corridoio, abbassai la testa, sgranando gli occhi.

Strinsi la spallina del mio zaino, mentre le mie amiche, accanto a me, ridevano per tutti i complimenti che stavo ricevendo e, in particolare, per il mio imbarazzo.

<<Smettetela>> sbottai, alzando gli occhi e fulminandole con lo sguardo.

Juvia alzò le sopracciglia, schernendomi, ma prima che potesse dirmi qualsiasi cosa, un'ulteriore voce si aggiunse a noi.

<<Lucy!>> mi girai di scatto, curiosa, trovandomi davanti ad una ragazza sorridente e dai capelli albini.

Sgranai gli occhi, irrigidendomi sul posto.

<<L-Lisanna>> la salutai, titubante.

Mi sentivo veramente in colpa per quello che avevo fatto davanti ai suoi occhi, non era rispettoso nei suoi confronti, perché, essendo la ragazza di Natsu, aveva tutto il diritto di prendersela con me. Ero saltata letteralmente addosso al suo ragazzo, e, se fossi stata in lei, avrei fatto un casino.

Invece la Strauss sembrava tutt'altro che arrabbiata, dal momento che, con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto, mi prese le mani, stringendole tra le sue, morbide e calde, lasciandomi perplessa.

<<Sei stata grande ieri, complimenti!>> disse, euforica.

Rimasi a fissarla, senza parole, mentre, alle mie spalle, un coro di voci maschili esplodeva nell'inno della squadra di football, facendomi sobbalzare.

Lisanna si sporse verso l'origine di quel canto, e, dall'illuminarsi dei suoi occhi, capii che l'esultanze erano dirette a Natsu, e che lui si trovata esattamente a pochi metri da me, alle mie spalle.

Lisanna tornò a guardarmi, sotto lo sguardo preoccupato delle mie amiche, tornando a sorridere.

<<Hai proprio trovato il tuo sport, davvero! Sei bravissima>> continuò, gentile, facendomi sentire ancor più in colpa.

Abbassai lo sguardo, mordendomi l'interno della guancia. Non potevo riuscire a tenermi dentro quel magone che compariva dentro di me ogni qualvolta pensavo a Natsu e a quello che avevo potuto fare ad una ragazza fantastica come Lisanna, quindi, socchiudendo le palpebre, decisi di scusarmi.

<<Lisanna...ascolta, scusami per aver abbracciato Natsu davanti a tutti, mi sono fatta prendere dal momento e dalla felicità; non volevo cercare di ferirti>> borbottai, sospirando.

Lei rizzò la schiena, inclinando di poco la testa.

<<Non mi ha dato per niente fastidio>> disse, ridendo leggermente.

<<Anzi, mi ha sorpreso vedere Natsu ricambiare l'abbraccio di un'amica!>> esclamò, gioiosa, mentre i cori dedicati al capitano di football continuavano a farsi spazio per il corridoio.

|nalu| HurricaneWhere stories live. Discover now