VI: I am too short, dude

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Loki mi camminò accanto, mentre io cercavo di tenermi in equilibrio sui bordi del marciapiede, stringendo contro il petto i miei libri e non pensando ad altro se non a quella genuina compagnia.

<<Quindi, non so se leggerò un altro libro come il " Il giovane Holden" non mi è piaciuto per niente>> si lamentò il ragazzo, sbuffando leggermente e puntando le sue iridi chiare verso il cielo cristallino, che, in quel momento, era completamente privo di nuvole e trasmetteva serenità a chiunque.

Il leggero tepore del Sole scaldava quelle tranquille giornate scolastiche, rendendo quella pausa ancor più tranquilla e piacevole. Ad accompagnare quella rilassante sensazione vi era il paradisiaco silenzio delle aiuole della scuola, posto dove nessun studente, a parte me e Loki, si recava per passare la pausa. Avevamo tante cose in comune io e lui, per questo adoravo passare del tempo in sua compagnia. 

Eravamo appena usciti dalla nostra solita caffetteria, ed ora ci stavamo godendo quei tranquilli minuti all'aria aperta, parlando dei libri che più e meno ci erano piaciuti. Loki leggeva quasi quanto me, e, nonostante avessimo gusti differenti, era fantastico dibattere con lui sui testi letterari ed ascoltare le sue opinioni in merito. Mi faceva sentire tranquilla e mi catapultava in un mondo privo di preoccupazioni. 

Adoravo Loki ed adoravo il modo con cui, tramite la sue gentilezza e le sue attenzioni, mi faceva sentire.

<<Io credo invece che quel libro sia un capolavoro, è una continua sfida sul capire i pensieri di Holden, sul cercare di vedere il mondo come lo vede lui. Ho letto quel libro tutto d'un fiato, e lo rileggerò di certo>> dissi, contenta, seguendo poi il ragazzo verso l'entrata della scuola.

Loki ridacchiò, spingendo la porta verso l'interno per permettermi di accedere all'edificio.

<<Non finirai mai di sorprendermi, Lucy>> commentò, scuotendo la testa. Gli sorrisi in modo timido, abbassando lo sguardo e nascondendomi sotto la visiera del mio amato ed inseparabile cappello.

Il nostro rapporto, con il passare dei giorni, si stava intensificando sempre di più e con lui anche le mie emozioni. Eravamo ottimi amici, parlavamo di tutto e non potevo nascondere il fatto che mi piacesse da matti stare con lui. Loki era una persona dolce, comprensiva, romantica e simpatica.

E mi stava, sfortunatamente, facendo battere fortemente il cuore.

Salimmo, sincronizzati, le scale che portavano al corridoio principale, con un leggero sorriso dipinto sul volto e i gomiti che si sfioravano.

Una vasta gamma di studenti ci investì fin dal primo istante in cui mettemmo piede nella parte "abitata" della scuola, e noi, come ogni giorno, cercammo di evitare di essere travolti da quella mandria, schivando i corpi degli studenti e facendoci largo per raggiungere il corridoio dove si trovava l'armadietto di Loki.

<<Hai letto "Cime Tempestose"?>> mi chiese Loki, sbloccando il suo armadietto e sorridendomi, regalandomi anche una veloce occhiata che mi fece arrossire.

I miei occhi si illuminarono, e strinsi fortemente al petto i miei libri, guardando il profilo dolce del ragazzo.

Stetti, entusiasta, per rispondergli e dirgli che era il mio libro preferito per eccellenza, ma un'agitata voce femminile interruppe il nostro discorso, arrivando, forte e chiara, alle mie orecchie. 

|nalu| HurricaneNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ