Three.

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MAIA

Sto aspettando che quel ritardato di mio cugino mi venga a prendere, e stare seduta da mezz'ora su una sedia che sembra fatta di pietra, non è il massimo per il mio fondoschiena.
Ho il presentimento di essere osservata. Alzo gli occhi dal cellulare e davanti mi trovo due ragazzi con gambe chilometriche e skinny neri che neanche una donna indossa.

«Maia, sei proprio tu?» chiede il ragazzo biondo mentre il cinese vicino a lui mi guarda attentamente.

«Finalmente sei arrivato!» sbuffo e prendo la mia valigia per poi alzarmi dalla sedia.

«Sí, sei proprio tu» esclama Luke e si avvicina per lasciarmi un leggero abbraccio che ricambio con una pacca sulla sua schiena.
«Sei cambiata così tanto! Ti ricordo più...» si sofferma a pensare ma io finisco la frase per lui.

«Sfigata? Bé, tutti cambiano. Ad esempio io ti ricordavo più basso» lo indico e lui ride. È seriamente troppo alto. Il cinese mi guarda ancora.

«Ti ricordi di Calum?» mi domanda facendo segno al suo amico. Certo che me lo ricordo, il cinese. Mi sfotteva per il mio apparecchio e per i miei chili in più.

«Il cinese» sorrido con ironia e Calum alza gli occhi al cielo.

«Per la stronzaggine non sei cambiata affatto» borbotta lui. Gli ha sempre dato fastidio essere chiamato 'cinese' ed ora che ho l'opportunità di vendicarmi... Bé, lo farò.

«Non cominciate voi due! Adesso andiamo prima che le fan ci vedano» dice Luke per poi strapparmi la valigia dalla mano e cominciare a camminare a passo veloce.

«Ti tratti bene, Luke» constato non appena salgo nell'Audi A3 nera.

«Veramente non è mia, è della mia ragazza»

«La sua è un'Audi Q3, ma se l'è fregata Nicole» okay, sono confusa.

«Chi è la tua ragazza e chi è Nicole?»

«Nicole è la mia ragazza» risponde Luke senza mai distogliere lo sguardo dalla strada.

«E vi scambiate le macchine? Che cosa romantica» dico con sarcasmo e Calum sghignazza.

«Oggi la conoscerai. È simpatica e penso che andrete d'accordo» mi sorride Luke dallo specchietto retrovisore.

«Okay» rispondo semplicemente e guardo fuori dal finestrino. Le strade di Los Angeles sono piene di persone snob che si pensano di essere Dio sceso in Terra. Ma perché i miei dovevano mandarmi qui? Distolgo lo sguardo dalle vie e noto che Calum mi sta fissando dallo specchietto. Mi sta innervosendo. Ma che problemi ha?

«Si può sapere che cazzo vuoi?» sbotto e incrocio le braccia al petto. Lui si gira per guardarmi meglio. Devo ammettere che è un figo, però. Non è più uno stecchino cinese come una volta...

«Non hai più l'apparecchio» osserva. Non ci credo che sia così scemo.

«L'ho tolto quattro anni fa. Sai, l'apparecchio si toglie, le cose cambiano... Ma non cambia il fatto che tu sia un cinese» sorrido beffarda e lui mi fulmina con lo sguardo.

«Vaffanculo» dice per poi girarsi nuovamente.

«La smettete!?» interviene Luke alzando la voce. Sembra una ragazzina mestruata e mi viene da ridere.

«Che ridi?» domanda lui aggrottando la fronte, parcheggiando vicino ad una villetta fuori Los Angeles e che si affaccia sul mare.

«Niente» alzo le spalle e mi mordo il labbro.

«Questa è casa nostra» dice facendo un cenno col capo.

«Nostra? Vivi con la tua ragazza?» ti prego, che schifo!

«No, con Calum» ridacchia lui ed io sgrano gli occhi. Devo passare due settimane con quel ragazzo insopportabile?

«Evvai» esclamo sarcasticamente avviandomi verso casa. Calum è già sparito dalla circolazione. Meglio.

«Peró... È davvero bella» mi complimento ed osservo la grande finestra di vetro che fa vedere l'oceano.

«Lo so» risponde orgoglioso Luke «vieni, ti faccio vedere la tua camera» mi fa cenno di salire le scale e lo seguo. Quando entriamo nella stanza, appoggia la mia valigia per terra e mi sorride. Solo adesso noto che si è fatto un piercing e sembra più grande con quella barbetta. Ripeto: sembra.

«Okay, fai come se fossi a casa tua. Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi a me o a Calum. Riposati se sei stanca e... Ah già! Stasera andiamo ad una festa, se ti va di venire posso chiedere a Nicole di aiutarti...» alzo una mano bloccando il suo sproloquio. Ma quanto parla?

«Senti, lo so che neanche tu vuoi che io stia qui, quindi smettila di preoccuparti per me e vivi la tua vita. Io troverò qualcosa da fare» faccio un sorriso forzato e lui sembra rimanerci male.

«Non è vero. È da tanto che non passo del tempo con i miei parenti, ed avere qui la mia unica cugina che non vedo da molto... Bé, mi fa piacere» mi mette una mano sulla spalla e rimango a bocca aperta. Non mi aspettavo che me lo dicesse. Luke non è mai stato uno stronzo ma pensavo che la fama lo avesse cambiato.

«Uhm... Okay» scuoto la testa e lui mi sorride nuovamente per poi chiudere la porta. Neanche un minuto dopo, fa capolino nella mia nuova stanza.

«Dimenticavo... Tra un'ora noi pranziamo. Vuoi che ordini qualcosa per te?»

«Cosa state ordinando?» domando.

«Cinese»

«Stai scherzando»

«Sí» ride ed arriccia il naso «io e Cal prendiamo le pizze»

«La pizza va più che bene» sorrido. Il primo vero sorriso della giornata, questo è il potere della pizza.

Dopo essermi cambiata i jeans con un paio di shorts, mi butto sul letto e Morfeo si impossessa di me.

Just sex ||Calum HoodWhere stories live. Discover now