Twenty-six.

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LUKE.

«Secondo me il sound di questo album è molto buono, manderà in palla la gente!»

«Ashton non dire così o Luke se ne esce con un altro 'Sounds good, feels good'»

«Sounds good, feels good il ritorno!»

«La potete smettere di parlare?»

«Calum, la smetti di fare l'asociale? Persino Michael sta dialogando!» sbuffa Ashton e Mike fa un sorriso trionfante.

«Maia non mi rivolge parola da due giorni, d'accordo? Mi lasciate nella mia tristezza?»

«Che noia» Michael rotea gli occhi mentre strimpella qualcosa con la chitarra.

Devo dirlo.
Loro sono miei amici e mi capiranno.

«Ho chiesto a Nicole di sposarmi» butto fuori e nella sala si crea subito un silenzio disarmante.
Forse non hanno capito.
«Ho chiesto a Nic-» ripeto, ma Calum mi blocca.

«Abbiamo capito» Calum si passa una mano tra i capelli e guarda Michael, il quale ha smesso di suonare la chitarra ed ha la mascella serrata.

«Amico, ma non sei un po' troppo giovane per una decisione del genere?» domanda Ashton. Ma perchè non mi capiscono?

«Io la amo e lei mi ama! Perché dovrei rimandare?» alzo il tono della voce. Sono già stanco di questa situazione. Mi alzo dalla sedia ed esco dallo studio di registrazione.
Sono i miei migliori amici e non mi sostengono.
Sapevo che non avrebbero fatto i salti di gioia, ma almeno congratularsi sarebbe stato carino.
Ma non ho bisogno del loro consenso, io so quello che voglio e Nicole è quello che voglio.
Certo, a volte non la sopporto, ma ciò fa parte dell'amore.

MAIA.
Non solo questi due giorni sono stati i più imbarazzanti della mia vita, adesso ci si mette anche Nikita a rovinarmi ulteriormente i pochi giorni che mi rimangono da trascorrere qui a Los Angeles.

«Ma come ti vesti? Perché usi quei... Cosi? Sono strani» fa una smorfia indicando i miei leggins. Ma che ha contro la comodità?

«E tu perché respiri ancora? È strano»
La Paris Hilton dei poveri diventa rossa in viso per la rabbia e posso vederle uscire il fumo dal naso e dalle orecchie.

«Devi smetterla di comportarti da antipatica! Sto per sposare tuo cugino! Noi due diventeremo parenti» la patatina che stavo masticando mi va di traverso e comincio a tossire in modo poco aggraziato, tanto che Nicole fa la sua solita faccia schifata.

«Vi sposate che?» non ci credo che Luke sia mio cugino. È troppo stupido per appartenere alla mia stessa famiglia.

«Ci sposeremo tra un mese. Matrimonio sulla spiaggia con il tramonto alle nostre spalle. Fotografi, paparazzi, persone famose... Finiremo su tutte le copertine dei giornali» comincia a farfugliare con un ghigno sul viso.
Ripeto: non ci credo.
La lascio nelle sue fantasie e ritorno in camera a leggere il mio nuovo libro preferito.

Dopo un'oretta sento una risatina sguaiata provenire da fuori.
Sguscio fuori dal letto ed esco dalla mia camera, per notare poi che la porta della stanza da letto di Luke è aperta. Mi dirigo in punta di piedi e mi fermo non appena la voce diventa più chiara.

«Sí Britty, lo so che è un piano geniale... No! Non divorzieremo subito... Sto già organizzando un viaggio di nozze molto costoso, lo userò ancora un po' per altri soldi e quando chiederò il divorzio per violenza, giuro che resterà senza soldi!» ride in modo melefico ed io mi sento male nel sentire queste parole. Come si fa ad essere così cattivi?
Mi dispiace per Luke, non si merita del male.

Just sex ||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora