Seven.

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CALUM.

Non dovrei approfittarmene di lei perché è fin troppo ubriaca, ma cazzo, mi eccita troppo e non riesco a resisterle. Il modo in cui muove le sue labbra sulle mie, le sue mani tra i miei capelli, il sudore sul suo corpo... Mi sta uccidendo. Devo averla adesso. Forse domani mi ucciderà, ma ne sarà valsa la pena.
Mi stacco da lei, e le prendo la mano. Ho intenzione di portarla nella stanza dell'albergo affianco al locale. Ormai sono di casa, lì,
e non penso ci siano problemi se la userò anche per questa notte.

«Dove mi porti?» chiede Maia con un sorrisetto e rabbrividisce non appena usciamo fuori.

«Proprio qui affianco» le rispondo e le faccio l'occhiolino. Entriamo nell'albergo e Kate, la receptionist, ci accoglie con un 'buonasera'.

«Kate, mi serve la chiave della solita stanza» dico alla rossa e lei picchetta con le dita sulla tastiera del computer.

«Vicino a quella stanza è appena entrata una coppia di anziani e non penso vogliano essere disturbati» dice maliziosa e squadra Maia, la quale ha la testa appoggiata sulla mia spalla. Spero non si addormenti. «Peró...» lascia la frase in sospeso ed io la esorto a continuare «potreste andare nella 54, le stanze di quel piano sono praticamente vuote» fa nuovamente un sorriso malizioso ed io alzo gli occhi al cielo. Farei una cosa a tre con lei -come successo altre volte- ma oggi voglio godermi Maia. Da solo.

«Dammi le chiavi» porgo la mano e lei fa il labbruccio. Poi ridacchia e mi da le chiavi.

«La tua nuova conquista è molto bella» si morde il labbro e a Maia scappa una risatina.

«Grazie» biascica lei.

«Smettila di fissarla, è etero» la avviso e Kate alza le mani al cielo.

Guido Maia fino all'ascensore, e quando siamo dentro, inizia a baciarmi il collo e giocare col bottone dei miei jeans. Cazzo.

«Maia...» gemo quando mi tocca il membro. Fa male, diamine se fa male. Trattengono un altro gemito non appena le porte si aprono e trascino subito fuori Maia, entrando poi nella stanza. Chiudo la porta, e comincio a baciarla con decisione, mentre le mie mani scivolano sotto il suo vestito. Sfioro la sua intimità coperta dalle mutandine e guadagno un suo gemito.

«Strappami questo cazzo di vestito di dosso» ordina lei ed io non aspettavo altro. Quando glielo sfilo, rimango senza fiato. Lo sapevo! Sapevo che non portava il reggiseno.
Maia si fionda nuovamente sulle mie labbra e nel frattempo mi abbassa i pantaloni e comincia a giocare con l'elastico dei miei boxer. Infila una mano dentro e mi prende l'erezione pulsante, inziando a pompare per tutta la lunghezza. Gemo tra le sue labbra e spingo i fianchi contro di lei. Sta decisamente andando troppo lentamente.

«Oh merda...» gemo quando compie dei movimenti circolari sulla punta, aiutandosi con l'altra mano a pompare più velocemente sul mio membro. Vengo nei boxer e quando lei tira fuori le mani, se le lecca. Non ci credo.

«Allora? Vuoi farmi andare in paradiso o sei già stanco?» ghigna e si toglie gli slip, rimanendo nuda ai miei occhi. Mi svesto completamente anche io e prendo la bustina argentata dai jeans.
Faccio stendere Maia sul letto a due piazze e mi posiziono tra le sue gambe, cominciando a baciarle la bocca per poi arrivare tra i suoi seni. Stuzzico i capezzoli con le dita e mi assicuro di lasciarle un piccolo livido con la bocca. Lei geme continuamente il mio nome, e ciò basta per far crescere la mia eccitazione. Strappo la bustina e prendo il preservativo per poi metterlo sull'erezione e penetrare la mora che sta godendo sotto di me. Gemiamo insieme quando entro in lei una seconda volta e Maia spinge i suoi fianchi contro di me, facendomi capire che vuole di più. Spingo più velocemente mentre i nostri fiati si fanno sempre più corti.

«Cazzo Calum» grida lei e mi graffia la schiena con le unghie.

«Sei in paradiso?»

«Sí!» affonda ancora le sue unghie nella mia carne. Entro in lei altre due volte prima di venire insieme e gridare i nostri nomi.

Getto a terra il preservativo pieno e mi sdraio sul letto. Maia si appoggia sul mio petto sudato e mi lascia un leggero bacio.

«Grazie, Cal» mormora.

«Per cosa?» le chiedo, togliendole dal viso una ciocca di capelli, ma lei sta già dormendo.

Just sex ||Calum HoodWhere stories live. Discover now