Fourteen.

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MAIA.

Non riesco a capire cosa mi dia più fastidio: il caldo atroce che sto avendo o Calum avvinghiato a me. Perché diamine mi si è avvinghiato? E poi, questa gamba che mi preme sul fianco... Cerco di scansarla con una mano e Calum geme nel sonno.

«Calum, togli subito questa gamba!» sbuffo.

«Non è una gamba...» oh. Bene. Calum apre un occhio e gli spunta un sorrisetto malizioso.

«Non fare quella faccia! Togliti di dosso» cerco di liberarmi dal suo braccio ma con uno scatto me lo ritrovo di sopra. Comincia a lasciare dei umidi baci sul collo e quando arriva a baciare il mio punto debole non posso fare a meno di gemere. Le sue labbra sono veramente così morbine e calde...

«Dio, Maia...voglio scoparti» dice guardandomi negli occhi ed io arrossisco violentemente. Perché deve fare così? Non può dire certe cose di punto in bianco.

«Non so se è una buona idea, Calum. Luke si sveglierà da un momento all'altro» sussurro, non staccando gli occhi dalle sue labbra.

«Saranno ancora le sei, Luke non si alza prima delle undici» si morde il labbro e si sistema meglio su di me.

«Oh...bè, se è così. Abbiamo fatto un patto e non vorrei non...» comincio a dire ma lui riporta le labbra sulle mie, azzittendomi.

«Parli troppo nei momenti meno opportuni» ridacchia.

«Hai osato azzittirmi?» sospiro scherzosamente e lui mi ribacia. «É un sí?» rido e lui mi da un altro bacio «Calum la vuoi...» non riesco nuovamente a completare la frase che Calum mette una mano nelle mie mutandine ed infila due dita dentro. Sussulto e sgrano gli occhi. Mi ha preso alla sprovvista! Quando comincia a muoverle, gemo sommessamente e quando mi accarezza il clitoride non posso fare a meno di gemere rumorosamente.

«Ssh... Non vorrai che Luke ci scopra» sussurra Calum e toglie la mano dalle mie mutande, lasciandomi insoddisfatta. È questo il suo gioco? Lasciarmi insoddisfatta? Sto per dargli un pugno sul suo naso quando si sfila i boxer e maglietta. Oh.
Sfila anche a me slip e maglietta, mi si posiziona nuovamente sopra e mi mormora un "Pronta?" prima di penetrarmi con un colpo di fianchi. Gemiamo insieme e comincia muoversi con una lentezza disarmante.

«Calum... Più veloce...» dico con voce strozzata e lui esegue il mio ordine. Attorciglio le mani al suo collo e gli graffio la schiena quando lo sento entrare più in profondità. Ci baciamo per soffocare i nostri gemiti di piacere e prima di venire, Calum esce da me, riversando il suo liquido sulle lenzuola e penetrandomi nuovamente con le mani per portarmi all'apice.

«Ricordami di portare i preservativi la prossima volta» dice Calum col fiatone ed io annuisco mentre cerco di riprendere fiato. Wow. «Buongiorno, comunque»

«Buongiorno» sorrido. È impressionante come mi senta più calma. Era da tanto che non succedeva. Forse il sesso con Calum Hood mi piace.

«Dovremmo lavare le lenzuola» ridacchia lui ed io sorrido sorniona.

«Semmai, tu devi lavare le lenzuola. Guaio tuo, problemi tuoi»

«Okay» alza gli occhi al cielo e si riveste.

«Che ci fate voi due insieme?» chiede Luke indagatorio non appena entra nella sala da pranzo.

«Facciamo colazione» risponde ovvio Calum. Aveva detto che Luke non si sarebbe svegliato prima delle undice e invece sono solo le nove. Dopo mi sente.

«Okay, ma è strano...» insiste il biondo ed io sbuffo.

«Senti, Luke, devo rimanere qui per tre settimane e non posso fare l'asociale,okay? Sii contento!» sbotto.

«Giusto... Senti, per questa cosa delle tre settimane, mi dispiace. So quanto tu non sopporti Los Angeles ed i miei amici» abbassa lo sguardo.

«Luke, i tuoi amici cominciano a starmi simpatici. Sei tu il problema»

«Davvero?» fa uno sguardo dispiaciutissimo e quasi mi si spezza il cuore. Ma quasi.

«Sto scherzando» roteo gli occhi e ridacchio nel vedere la sua faccia buffa.

«Vaffanculo» bofonchia e prende una tazza di caffè.

«Comunque forse è un bene che io stia qui. A Boston non ho nessuno e sicuramente non avrei combinato niente di buono» scrollo le spalle e Luke annuisce comprensivo.

«Buongiorno plebei!» esclama Clifford facendo il suo ingresso.

«Ma ieri non eri sparito?» domando confusa e lui annuisce.

«Non volevo stare in mezzo a quella gente, sono venuto qui e mi sono addormentato» spiega mentre addenta un cornetto alla nutella e mi guarda con aria complice. Ma che cosa...?

«Lukey! Mi serve la tua maglietta» starnazza la voce di Nikita. Ma questa casa è un hotel?

«Gne gne gne» la scimmiotta Michael ed io e Calum ridiamo.

«Tesoro, stai in reggiseno...» constata Luke, rosso in viso.

«Sei geloso?» chiede con voce smielata e Michael sbuffa. Forse la sopporta meno di quanto lo faccia io.

«Nicole, la mia maglietta sta sulla sedia della mia camera» non ha risposto alla sua domanda, bene. L'ochetta lancia un'occhiata a noi tre che continuiamo a mangiare e lei se ne ritorna da dov'era venuta. Affanculo, si spera.

«Ragazzi, dopodomani è il mio compleanno!» Luke ci rivolge nuovamente l'attenzione. Me ne ero dimenticata.

«Okay» risponde Calum.

«Che ne dite se andiamo tutti al The Nice Guy?» continua il biondo.

«Luke, hai rotto le palle col The Nice Guy» grugnisce Michael masticando il suo secondo cornetto. È un pozzo senza fine questo ragazzo.

«E allora che facciamo? Mega party in piscina?» propone nuovamente.

«Non sei un bamb... Ahia!» strilla Calum.

«Zitto, Cal. Un mega party in piscina va benissimo, Luke» gli sorride Michael e Luke ricambia per poi andarsene.

«Michael mi hai fatto fottutamente male! Ma che ti prende?»

«Ho avuto un'idea»

«Tu? Un'idea?» Calum scoppia a ridere e Michael lo trucida con lo sguardo.

«Un'idea per il compleanno di Luke, ma ho bisogno del vostro aiuto»

HOLA GUYYSSS!

Comincio col dire che sono stanca di studiare e che lunedì ho la terza prova e non mi ricordo niente, in più sarò la seconda del primo giorno d'orale ad essere interrogata.
La mia vita non è bellissima?

Aiuto.
Helpatemi.
Sparatemi.

Comunque, la battuta della terza gamba è vecchia quanto il mondo ma boh a me fa ridere. Sono weird, lo so.

Adesso vado a buttarmi dalla finestra.

Adios.

Just sex ||Calum HoodWhere stories live. Discover now