Four.

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CALUM

Perché non è rimasta la sfigata che era cinque anni fa? Perché è così stronza? Perché la cosa mi eccita particolarmente? Se potessi prendermi a pugni, lo farei. Mi sto facendo delle enormi seghe mentali su di lei da quando l'ho vista e la cosa non va bene! È la cugina di Luke... È la cugina di Luke! È brutta... No cazzo, non è brutta. Forse dovrei scoparmela una volta. Solo una. Non muore nessuno, no?
Mi copro la faccia col cuscino e urlo. Cosa poco mascolina, ma ho bisogno di sfogarmi e non pensare al mio amico che si sta muovendo lì sotto. Non posso eccitarmi così facilmente. Mi alzo di scatto e vado a chiudermi in bagno, fiondandomi sotto il getto d'acqua gelida: funziona sempre.

Dopo essermi rivestito, raggiungo Luke sul divano. Stacca lo sguardo dal televisore e mi scruta attentamente.

«Che c'è?» domando e cambio canale. C'è sempre qualcosa quando mi guarda così.

«Non pensare di farlo» mi punta un dito contro.

«Pensare cosa?» chiedo confuso.

«Di portartela a letto e spezzarle il cuore. I miei zii si fidano di me e non posso permettere che le accada qualcosa» perché deve essere così complicato?

«Cosa ti fa pensare che me la voglia portare a letto?»

«Te la stavi scopando con gli occhi! E non dirmi che non ti eccita il fatto che si comporti da stronza, perché non ti crederei» perché mi conosce così bene? Addio scopata con la cugina figa.

«Okay» alzo gli occhi al cielo e poi mi appare un ghigno «ma se fosse lei a volerlo?» il biondo rimane senza parole e dopo un pó si decide a rispondere.

«Senti, non voglio pensare a te e mia cugina insieme. Procreate quanto volete e se le fai del male io...io... Ti caccio dal gruppo!» mi minaccia ed io non posso far altro che ridere. Adesso che ho la benedizione del mio migliore amico, posso cominciare ad attuare il mio piano.
Il campanello di casa suona e Luke corre ad aprire la porta.

«Cal! Puoi chiamare Maia? La pizza è arrivata» grida lui dall'ingresso di casa ed io sono più che felice di andare da lei. Quando arrivo alla sua stanza, ho l'impulso di entrare senza bussare ma mi trattengo. Quella ragazza potrebbe uccidermi! Che cosa sexy... Smettila, Hood!
Busso alla porta due volte, ma non risponde. Vuoi vedere che è scappata? Apro la porta e tiro un sospiro di sollievo quando la trovo sul letto a dormire. Mi avvicino per guardarla meglio: ha delle lentiggini sul naso e un pò più sopra delle guance e le sue labbra sono così carnose, da baciare... Chissà com'è la sensazione di sentirle attorno a me... I miei film mentali finiscono quando lei spalanca gli occhi e lancia un urlo.

«Oh Dio! Ma che cazzo ci fai qui?» strilla ancora ed io vorrei scoppiare a ridere, è troppo buffa.

«Ho bussato e tu non hai risposto! Comunque, è arrivata la pizza» l'avviso e mi lancia un'occhiataccia prima di sbadigliare. Si stiracchia, lasciando intravedere il reggiseno nero uscirle dalla canotta. Si alza e solo adesso noto che ha dei pantaloncini cortissimi. Oh cazzo.

«Allora? Vuoi restare qui a sbavare o possiamo andare?» ghigna lei ed io esco dal mio stato di trance. Oh, piccola Maia, cosa ti farei in questo momento.

Raggiungiamo Luke in sala pranzo e già si è divorato metà della sua pizza.

«Non potevi aspettare?» sbuffo e mi siedo vicino a lui, mentre Maia si siede a distanza da entrambi.

«Avevo fame e voi due ci avete impiegato anni a venire» borbotta con la bocca piena e spalanca gli occhi quando si rende conto del doppio senso che ha fatto. Rido sotto i baffi e rivolgo un'occhiata e Maia che si sta facendo i fatti suoi col cellulare.

«Stavo dormendo» dice lei. Allora stava ascoltando!

«Allora..uhm... Come stanno gli zii?» domanda il biondo mentre addenta un altro pezzo di pizza.

«Stanno alle Hawaii; come vuoi che stiano?» risponde Maia con un'alzata teatrale di occhi.

«E tu perché non sei andata con loro?» chiedo. Insomma, quale pazzo non andrebbe alle Hawaii?

«Non mi volevano tra i piedi» alza le spalle e ritorna a guardare il cellulare. Okay, forse è meglio se tengo il becco chiuso.

«Hai deciso cosa fare per stasera?» le chiede Luke. Cosa c'è stasera? Aggrotto le sopracciglia e passo in rassegna tutte le possibili cose che potrebbero esserci... Ah già! La festa.

«Ancora non so» scrolla le spalle.

«Non ti voglio costringere, ma potresti divertirti» insiste il biondo e lei sospira prima di addentare la sua pizza. Dì di sì. Dì di sì!

«Okay» sbuffa alla fine ed io esulto dentro di me. Caro Luke, è logico che si divertirà.

Just sex ||Calum HoodWhere stories live. Discover now