Capitolo cinque

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Capitolo cinque.

«Tutto okay?», chiedo, e Julia mi guarda corrucciata, «con tuo marito, intendo».

Sospira. «Ti sembro triste?».

«Non hai nominato mio fratello per tutto il tempo e ti conosco alla perfezione, tesoro. Quando fai così è perché siete ai ferri corti».

Lei annuisce. «Ormai mi conosci così bene».

«Raccontami cos'è successo».

Io e Julia siamo in una rosticceria, durante la nostra pausa pranzo. Lo facevamo ogni giorno, quando lavoravamo insieme. Adesso lei si occupa a tempo pieno del piccolo Jack ed io lavoro con Arran. Le cose sono cambiate molto, ma abbiamo cercato di non cambiare le nostre abitudini. Ci vediamo spesso, noi quattro, visto che mio fratello e il mio fidanzato sono pappa e ciccia. Ma ci sono delle volte in cui vogliamo stare solo tra donne. Dopo la "cena di scuse" con mio fratello non ci siamo più visti per una settimana.

«Siamo sposati da meno di un anno e già tuo fratello pensa che io non lo voglia più», afferma, amaramente.

«Bé', avete avuto un figlio molto presto e non avete avuto molto tempo per voi dopo la luna di miele. Forse siete solo un po'...sovraccaricati, ecco».

Scuote il capo. «Non si tratta di questo».

«Di cosa, allora?».

Abbassa gli occhi. «C'è una donna di mezzo».

«Non dirmi che...».

«No!», mi interrompe, «io non ho nessun dubbio su di noi. Sai chi sono stata. Con chi sono stata. Ho amato una donna per tanti anni. Sono bisessuale, okay, ma lo amo! Lui e il piccolo Jack sono tutta la mia vita! Se non mi piacesse, non lo avrei sposato».

Una cosa che ha sempre caratterizzato la mia amicizia con Julia è stata la sincerità. Sono sempre stata trasparente per lei e lei lo è stata per me. Devo assicurarmi che sia come dice lei. «Aspetta, se mio fratello si sente minacciato un motivo deve pur esserci», sentenzio senza nemmeno pensare e Julia mi guarda come se l'avessi schiaffeggiata, così mi riprendo, «un momento, non voglio dire che tu abbia fatto per forza qualcosa di male, magari un tuo atteggiamento, seppure innocente, lo ha messo in allarme».

Abbassa lo sguardo, mentre ammette: «Non è del tutto sbagliato».

Oh, no.

Mi acciglio. «Che vuol dire? Spiegati meglio».

«Circa un mese fa io e Stefan eravamo a cena in un ristorante e una mia vecchia conquista mi si è avvicinata, ignara che Stefan fosse mio marito».

Oh, cazzo.

«Ma non ha visto il piccolo Jack?», le domando.

Scuote il capo. «Era con la tata. Io e Stefan avevamo deciso di prenderci una serata tutta per noi, con cena romantica e tutto il resto», si interrompe, poi fissa il vuoto e fa un sospiro amaro, «mentre Stefan era in bagno e io lo aspettavo al piano bar, Stacey mi si è avvicinata ed ha iniziato a provarci con me, spudoratamente».

Chiudo gli occhi, mentre immagino già cosa sta per dirmi. «E Stefan vi ha viste», annuncio, riaprendo gli occhi.

«Proprio così», annuisce, poi si porta le mani al viso, come se il senso di colpa la stesse divorando, «mi si è avvicinata così tanto ed io...io mi sono come paralizzata. Lei lo ha preso come una via libera e mi ha baciato».

«Oh, santo cielo! E tu? Cioè, l'hai fermata, no?».

Si asciuga gli occhi, costernata. «Non ho detto nemmeno una parola. Ma...capisci? Ero così sconvolta!Sono scappata in macchina e ho inviato un sms a Stefan dove gli dicevo di raggiungermi in auto perché stavo poco bene. Lui all'inizio mi ha dato corda, ma appena siamo arrivati a casa è scoppiato il finimondo».

Lui mi salveràDove le storie prendono vita. Scoprilo ora