Saw l'enigmista- terza parte

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Alex:

Ero in centrale, avevo saputo ciò che era successo a Marissa e tutto ciò mi aveva traumatizzato.
Uscì dalla stanza dell'interrogatorio mia madre, lei era un agente di polizia. Mi alzai dalla sedia sulla quale stavo seduto e mi diressi verso di lei.
-"Mamma... Come sta Marissa?"
-"Non molto bene, è ancora sotto shock per quello che è accaduto." Rispose.
-"Ha detto qualcosa?"
-"Ha detto solo di aver ricevuto una chiamata da te, ma abbiamo controllato i registri telefonici e non risulta nessuna chiamata."
-"C-cosa? E chi è stato allora?"
-"Nessuno Alex... Marissa non ha ricevuto nessuna chiamata."
-"Ma..."
-"Alex." Disse interrompendomi. "Sospetto che sia stata Marissa ad uccidere sua sorella."
-"Mamma Marissa amava sua sorella. Non merita queste accuse infondate. Ha perso i suoi genitori, la sua migliore amica e adesso sua sorella."
-"Alex, ma questo non significa che non sia stata lei. Pensaci Alex... Lei che viene da te, dice che l'ha chiamata un assassino e quando torna a casa trova sua sorella morta, è un'ottimo alibi. Ho assistito a moltissimi di questi casi e difficilmente mi sbaglio sul colpevole."
-"Allora, cosa vuoi fare? Vuoi arrestarla? Lei non è in grado nemmeno di far del male ad una mosca."
-"No... Per adesso è libera per mancanze di prove. Ma li troverò e te li servirò su un piatto d'argento. Non fidarti delle apparenze Alex..."

Vidi Marissa uscire dalla stanza, così andai verso di lei, abbandonando mia madre con la sua arroganza.
-"Marissa!" Esclamai
Lei scoppiò a piangere, l'abbracciai cercando di consolarla, ma non smetteva.
-"Alex..." sussurrò.
-"Marissa, sta tranquilla... non dar ascolto a mia madre. So benissimo che non sei stata tu."
-"Cosa intendi?" Domandò perplessa.
-"N-non... N-non lo sapevi?"
-"Sapere cosa?... dimmi che non è come penso...Alex rispondi!"
-"Non so cosa dire Marissa..."
Lei mi guardò sconvolta e se ne andò infuriata.
Cercai di raggiungerla fuori, ma se n'era già andata.

Erano le 22, mentre cucinavo ricevetti una videochiamata da mia madre, pensavo che volesse scusarsi per prima, così accettai e vidi una cosa che mi turbò:
Mia madre era in qualche angolo buio che piangeva, sembrava anche ferita.
-"Mamma." Pronunciai. "Che succede?"
-"A-Alex...Aiuto!"
-"MAMMA COSA SUCCEDE? DOVE SEI?"
-"Alex...sono a casa mia... Qualcuno mi ha accoltellata. Mi sono nascosta. Ti prego vieni subito. Ho paura!"
-"STO ARRIVANDO, RESISTI!" Urlai preoccupato.

Corsi subito in macchina e andai a tutta velocità verso la casa di mia madre.
-"Mamma sai se è ancora lì?" Domandai mentre continuavo a guidare.
-"Non lo so figliolo, non sento più i suoi passi."
-"Sono quasi arrivato, resisti."
Ma nemmeno il tempo di concludere la frase che vidi comparire da dietro di lei qualcuno mascherato. Aveva una maschera bianca...Era molto inquetante.
Mia madre iniziò ad urlare. L'assassino avvicinò il telefono sul suo viso e mi salutò facendo un gesto con le mani, ed infine staccò.

Finalmente arrivai a casa sua, entrai di corsa, mi misi ad urlare il suo nome e a cercarla, ma non c'era nessuno. Cercai ovunque, ma non c'era nessuna traccia. Ero arrivato alla conclusione che l'assassino avesse rapito mia madre.

Stavo per chiamare la polizia quando ricevetti una chiamata da mia madre.
-"Pronto mamma!" Esclamai allarmato.
-"Niente polizia Alex o tua madre avrà un coltello conficcato sulla orbita oculare." Rispose l'assassino.
-"Cosa devo fare? Vuoi soldi? Li avrai... Ma lasciala stare."
-"No... Voglio solo divertirmi...Per oggi diventerò come Saw l'enigmista, voglio fare un gioco con te, ti piacerà, ne sono sicuro."
-"Q-Quale gioco?"
-"Un gioco molto divertente... L'ho chiamato uccidi un tuo amico o tua madre morirà. Allora, vuoi giocare?"
-"Oddio...Tu sei malato." Risposi.
-"Forse...Però ti ho dato l'opportunità di salvare tua madre, non è un privilegio che possono permettersi tutti."
-"Cosa devo fare per salvarla?"
-"Bene, ho visto che hai deciso di collaborare... Le regole sono semplici, basta uccidere uno dei tuoi cinque amici entro un'ora e tua madre potrà tornare tra le tue braccia sana e salva."
-"N-non...N-non capisco."
-"Quale parte non hai capito? La parte che se non uccidi uno dei tuoi cinque amici tua madre verrà sbudellata o la parte che potrà tornare sana e salva?"
-"N-non... puoi! Non puoi farmi scegliere tra mia madre e uno dei miei compagni. Io...Io non sono un assassino"
-"Tutti lo siamo in fondo." Pronunciò il killer ridendo.
-"Come faccio a sapere che lei è ancora viva? Come faccio a sapere che la lascerai andare appena eseguirò gli ordini?"
-"È proprio questo il bello del gioco... Non puoi saperlo."
-"O mio dio! Tu-tu sei un sadico."
-"Sai Alex? Non mi sono mai piaciute le persone che giudicano."
-"Io non posso..." pronunciai disperato. "Non so cosa fare."
-"In fondo al tuo cuore lo sai già qual'è la scelta giusta."
-"Ok..." dissi in lacrime. "Accetto."
-"Bravo Alex, sono molto eccitato... Non vedo l'ora di scoprire chi sarà la tua prima vittima. Ti ricordo di non chiamare la polizia. Io ti vedo. Io sono onnipotente!" Esclamò ridendo con assoluta fierezza.
-"chiamerò uno dei miei amici. Lo farò venire qua."
-"Bene Alex. Hai un'ora di tempo a partire da adesso. Buona fortuna."

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