the orphanage- ventesima parte

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Walter:

Dall'ospedale ero stato trasferito a casa mia. Ormai non ero al sicuro in nessun posto. Due agenti erano piazzati davanti alla mia casa che sorvegliavano la zona in modo da evitare un'altro attacco da parte del killer.

La porta si aprì, vidi Hope, Alex e Haley entrare dentro la mia camera.
Guardai Hope con vergogna per quello che era successo, però non osai proferire una parola.
-"Walter!" Esclamò Alex.
Feci un sorriso forzato, non mi sentivo in vena di sorridere.
-"Qua sei al sicuro." Aggiunse.
Abbassai la testa in segno di approvazione, ma sapevo benissimo che il killer era capace di tutto.
Mi sforzai e pronunciai:
-"H-H-H-Hope."
Lei si avvicinò subito al mio letto. Gli strinsi la mano e dissi:
-"M-M-Mi dispiace."
-"Walter, non hai colpa, il killer ha drogato il tuo cibo, non eri tu a dire e a fare quelle cose."
Mi scese una lacrima e aggiunsi a fatica:
-"M-M-M-Mark."
Il suo viso cambiò espressione, divenne pallida in volto, poi rispose:
-"Ti prometto che mio padre lo troverà e faremo giustizia per tutto ciò che è successo...Sarà fatta giustizia per Mark e Courtney, anche per tutti i tuoi amici."
Strinsi la sua mano e sorrisi, stavolta era un sorriso vero.
Haley si avvicinò ed enunciò:
-"Scusate se interrompo ma tra poco arriverà il dottor Harrison, lui non ci vuole in camera."
-"Il dottor Harrison è davvero uno scassa palle." Disse Alex risollevando il morale di tutti.

Haley in realtà non ci aveva interrotti perché stava arrivando il dottor Harrison, la verità era che provasse gelosia perché mi amava.

-"U-u-uscite t-t-tutti!" Balbettai. "T-Tranne Haley."
Hope e Alex uscirono mentre Haley rimase accanto al letto.
-"Dimmi." Pronunciò imbarazzata.
-"S-s-so che h-hai una c-cotta per me!"
-"Cosa? Io? No…No!"
-"H-Haley…Confessiamoci!"
Lei guardo il soffitto, fece un respiro profondo e poi enunciò:
-"Ok…Mi piaci. No, ma che dico…In realtà ti amo. Scusa, forse non è una delle circostanze migliori per confessarsi, ma mi hai spinta tu a parlare…Ecco, adesso voglio sapere cosa pensi realmente di me."
-"H-Haley…I-io…I-io amo Courtney. R-rimango fedele a l-lei anche d-da morta. M-mi dispiace."
Lei iniziò a tremare, gli occhi divennero lucidi, poi con un raffinato "Perdonami, devo…Devo andare." Uscì dalla stanza.

Alex e Hope entrarono subito dopo, mi guardarono in faccia imbarazzati, avevano capito già tutto.
-"Beh, forse è meglio che vado a controllare Haley." Disse Alex.
Feci un cenno con la testa e anche lui si dileguò fuori.
-"Forse è meglio che vado anch'io." Rispose Hope.
-"N-no...T-tu no! Vieni q-qua."
Lei timidamente ad occhi bassi si avvicinò a me.
-"A-adesso s-sorridi!" Esclamai.
-"Cosa?"
-"S-sorridi!"
Lei sorrise, mi serviva il suo sorriso per sentirmi meglio, per avere forza.
-"P-promettimi di n-non perdere mai q-quel sorriso."
Lei fece un cenno con la testa di approvazione, restando con il suo sorriso smagliante.
-"H-hai passato i m-miei stessi p-problemi...S-so cosa significa e-essere esclusi d-da t-tutti per p-poi trovare u-una persona c-che ti capisca e p-perderla all'improvviso."
Lei iniziò a piangere ed aggiunsi:
-"S-sorridi! N-non piangere."
Si asciugò le lacrime e poi pronunciò:
-"Mark era l'unica persona che mi stava accanto, che non mi emarginasse per la mia malattia…Mio padre mi ha detto di non abbattermi, ma non è facile…Ogni cosa mi ricorda lui e sono proprio i ricordi a fare male."
-"T-ti capisco…T-ti capisco."
-"Chissà, forse adesso Mark e Courtney saranno insieme a ridere di noi mentre loro se la spassano in paradiso."
-"L-lo v-voglio p-pensare a-anch-io... A-adesso v-voglio p-proporti una c-cosa, non devi a-accettare per forza."
Feci segno di avvicinarsi a me, lei portò la sua orecchia destra alla mia bocca e bisbigliai quello che avevo da dire.
Quando finì di parlare sembrava perplessa, poi dissi:
-"A-allora?"
Scoppiò nuovamente in lacrime e aggiunsi:
-"N-non devi a-accettare p-per forza."
-"Accetto!"
-"N-ne sei s-sicura?"
-"Lo sono."
-"A-allora vai a c-casa. Ci v-vediamo H-Hope."
Lei piangeva e mentre sorriveda, ricambiò il saluto dicendo:
-"Ci vediamo Walter."

2 ore dopo:
Erano passate due ora dall'incontro con Hope, il dottor Harrison era passato per il controllo e mi aveva detto che tra una settimana potevo riprendere le normali attività e che dovevo consultare un psicologo.
Mi alzai dal mio lettino, presi il telefono e chiamai Hope.
-"H-Hey Hope!"
-"Hey Walter!"
-"C-ci hai r-ripensato?"
-"No…Tu?"
-"N-no."
Mi diressi verso la scrivania, accesi la radio e misi un brano che mi stava molto al cuore…"Gloomy Sunday."
-"Piace anche a te?" Domandò Hope.
-"S-si, m-molto…"
-"Anche a me…"
-"B-bene…C-che fai?"
-"Sto scrivendo, tu?" Chiese la dolce Hope.
-"A-anch'io...Sei p-pronta?"
-"Si…"
-"Allora p-passiamo a-alla fase s-successiva."
Presi una foto di Courtney e la strinsi tra le mani, presi una cintura e la legai al lampione della mia camera.
-"A-Arrivederci cara H-Hope...Ci r-rivedremo lì."
-"Arrivederci caro Walter."
Sentì subito dopo dei sospiri affannosi dall'altra parte del telefono, poi ci fu il silenzio totale.
Io chiusi gli occhi, legai la cintura attorno al mio collo e stringendo forte gli occhi enunciai:
-"C-Courtney, arrivo!"
Feci un salto verso il pavimento, la cintura si strinse ancora di più intorno al mio collo, la vista iniziò ad annebbiarsi, mentre la musichetta continuava a risuonare all'infinito.

Io chiusi gli occhi, legai la cintura attorno al mio collo e stringendo forte gli occhi enunciai:-"C-Courtney, arrivo!"Feci un salto verso il pavimento, la cintura si strinse ancora di più intorno al mio collo, la vista iniziò ad annebbiarsi, ment...

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Ecco il simbolo di lutto per Walter e Hope.

Ps: sto scrivendo un libro, non su wattpad, ma un libro cartaceo (acquistabile anche online), naturalmente non è ancora finito...Vi sto avvisando solo perché chi ama il mio modo di scrivere potrà acquistare il mio libro  (naturalmente sempre quando lo finirò ahahah)

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