Carrie- Quarta parte

754 81 92
                                    

Courtney:

Mi alzai dal letto, erano le 8:00 puntuali, dovevo andare a lavoro, ma prima com'era di mia abitudine dovevo fare un rito. Mi avvicinai ad un altare dedicato a satana che io stessa avevo creato, accesi due candele di color nero e iniziai a dire una preghiera. Quando finì, tirai fuori un pupazzetto dalla cassettiera, presi un nastro blu e lo avvolsi nel pupazzo recitando:
"BELZEBÙ. PROTEGGIMI DAI PERICOLI DI QUESTA VITA."
Poi come se non fosse successo nulla, rimisi il pupazzetto dentro il cassetto e andai a sistemarmi per il lavoro.

Accesi la motocicletta e partì a tutta velocità facendo svolazzare i miei capelli biondi al vento.

Molti mi definivano la ragazza dei sogni, d'altronde ero unica nel mio stile, e poi ero anche bella, intelligente, stronza… Il combo letale per far impazzire un uomo.

Arrivai a lavoro, sul cartello c'era scritto:
"STUDIO DI TATUAGGI CHIUSO"
Aprì la porta e girai il cartello su "APERTO"

Mi sedetti dietro la scrivania, mentre aspettavo qualche cliente e iniziai a fare delle bozze per il mio tatuaggio. Pensavo a qualcosa tipo un teschio, ma non doveva essere una cosa comune… Doveva essere qualcosa di strano, di alternativo...proprio come me.

Sono sempre stata attratta dalla morte e dell'occulto, ricordo che tutti i miei compagni mi emarginavano a causa del mio aspetto dark e delle mie passioni strane, ed è così che ero diventata acida con tutti.

Avevo creato questa corazza per difendermi dagli insulti, perché essere rispettosi con chi non lo era mai stato con me?

Solo Eric mi aveva capito fin da subito... fu l'unico che non provava timore a stare accanto a me. Io mi innamorai subito di lui mentre lui ci impiegò un bel po per innamorarsi di me, ma quando scoppiò l'amore capimmo che eravamo sempre stati fatti l'uno per l'altro.

Mentre disegnavo uno schizzo, ricevetti una chiamata da Eric, risposi e dissi:
-"Hey cazzone, cosa vuoi?"
-"Hey…"
-"Eric ti sento male… C'è qualche interferenza."
-"Sono qui…"
-"Eric non ti sento bene… Ripeti ciò che hai detto."
-"Sono qui…"
-"Sei qui? Dove qui?" Domandai perplessa.
-"Dentro lo sgabuzzino…"
-"Eric non sei divertente, è impossibile, ho aperto ancora da poco."
-"Amore, controlla se non mi credi..."
-"Hai detto amore?" Dissi perplessa… Lui non mi aveva mai chiamato così, odiavamo i gnomignoli sdolcinati.
-"Si…"
-"Eric… ti ricordi di quella sera quando ti ho fatto quel tatuaggio sul piede?"
-"Courtney e questo cosa c'entra?" rispose lui.
-"Rispondi alla mia domanda…"
-"Si,certo che mi ricordo…"
-"Bene, perché non ti ho mai fatto un tatuaggio."
Capì che non era Eric a parlare, e che ero in pericolo. Cercai subito di uscire dallo studio ma qualcuno sbucò dallo sgabuzzino, mi afferrò per i capelli e mi trascinò a terra.
Il Killer si posizionò sopra di me, indossava una maschera bianca e aveva un pugnale. Cercò di infilzarmelo sul petto ma schiavai il colpo. Mentre lui cercava di estrarre il coltello dalla moquette, tirai un calcio sulla sua pancia facendolo schizzare sulla scrivania per poi alzarmi di fretta per fuggire... Ma neanche il tempo di alzarmi che mi ritrovai di nuovo scaraventata a terra con il killer che cercava di pugnalarmi. Mi tirò una coltellata sulla pancia ferendomi. Dopo quella ferità capì che per me ormai non c'era nulla da fare. Stavo iniziando a rimpiangere tutto… Ero ancora molto giovane e rimpiangevo di non aver mai fatto ciò che mi piaceva...Rimpiangevo anche che mi ero sempre limitata su ogni cosa per paura di ricevere giudizi negativi.

Avevo smesso di dimenarmi,non mi restava altro che piangere e pensare all'amore della mia vita: Eric.

L'assassino si bloccò, mi guardò dritto in faccia e mi disse:
-"Sai benissimo come funzionano gli horror, vero?...Quelli che hanno perso la verginità muiono sempre… Sai che Eric è morto? Mi dispiace comunicartelo così... Ma bando alle ciance, è ora di raggiungere il tuo ragazzo all'inferno. Ciao, ciao Courtney."
-"Eric..." Pronunciai in lacrime, sconvolta.

Non mi importava più se l'assassino mi uccidesse, la mia mente si era fermata alla notizia della morte di Eric.

Chiusi gli occhi, l'ultima cosa che vidi fu il il coltello alzato in direzione della mia testa... Aspettavo nient'altro che sopraggiungesse la morte, forse potevo incontrare Eric e vivere felici in un mondo tutto nostro.

Proprio quando stava per affondare il coltello nella mia testa, si bloccò.
Aprì gli occhi, il killer mi guardava immobile ed esclamò:
-"Ma siccome io sono un killer alternativo, non ti ucciderò oggi…Ti terrò in vita Courtney, ti farò soffrire!"

Perché mi avevi risparmiata? Perché non aveva risparmiato Eric? Lui lo meritava... Io no.

Si alzo da sopra il mio corpo e disse ridendo:
-"Dici che grazie ai tuoi riti Voodo riuscirai a riportare Eric in vita? Sai...In american horror story ci sono riusciti."
Poi si voltò e si dileguò fuori.

Mi alzai dal pavimento. Perdevo sangue dalla ferita, mi girava la testa. Uscì fuori dallo studio dei tatuaggi e percorsi il vicolo per arrivare in strada e chiedere aiuto.
La mia vista iniziò ad appannarsi, riuscì a vedere sfocato una donna dirigersi verso di me… ma poi caddi a terra.
Senti la voce della donna che pronunciò:
-"Ommidio Courtney…"
La sua voce era molto familiare, ma stavo troppo male per capire chi fosse...Oscillavo tra la realtà e il mondo dei sogni.
Subito dopo sentì  la donna dire allarmata:
-"Venite subito, la mia amica sta morendo dissanguata… Ha i vestiti ricoperti di sangue come Carrie, non so cosa fare...."
A quella parola rabbrividì, aveva citato un film horror in un contesto che non c'entrava nulla, proprio come faceva una persona...l'assassino.

Ps: Fate le vostre teorie su chi è la donna che ha salvato Courtney e soprattutto se secondo voi chi ha salvato Courtney possa essere l'assassino

Oups ! Cette image n'est pas conforme à nos directives de contenu. Afin de continuer la publication, veuillez la retirer ou télécharger une autre image.


Ps: Fate le vostre teorie su chi è la donna che ha salvato Courtney e soprattutto se secondo voi chi ha salvato Courtney possa essere l'assassino.

ScreamOù les histoires vivent. Découvrez maintenant