Ouija- quindicesima parte

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Walter:

Ero seduto sul mio letto ad osservare la foto di Marissa appesa nel muro. Quella ragazza aveva un sorriso enigmatico, chi se lo aspettava che fosse lei l'assassina.
Marissa, cosa ti ha spinto nella pazzia? So che ti è successo qualcosa che ti ha traumatizzato, ma cosa?

Sentì un rumore provenire da sotto, lasciai stare ciò che stavo facendo e scesi sotto.
-"C-chi va l-là?" Chiesi.
Proveniva dalla porta... Mi avvicinai a passi lenti e aprì la porta di scatto. Non c'era nessuno ma poi abbassai gli occhi è rimasi di stucco. Era un cagnolino, un carlino dal viso tenero.. Era seduto davanti alla mia porta.
-"Ma c-ciao!" Esclamai con voce tenera.
Non aveva nessuno collare, così gli feci un sorriso tenero e lo feci entrare dentro casa.
-"H-hai fame?"
Lui girò la sua testa incuriosito e abbaiò.
-"L-lo prendo c-come un si." Enunciai ridendo.
Aprì il frigo e vidi una scateletta di tonno così lo presi e l'aprì versandolo su un piatto.
-"T-Tieni..." dissi abbassando il piatto a terra.
Lui corse subito verso il piatto e iniziò a sgraffignare.
-"B-bene, ti l-lascio mangiare in p-pace..."
Salì in camera mia emi misi nuovamente di fronte alla foto e pronunciai:
-"M-Marissa...S-scoprirò cosa ti h-ha fatto impazzire. Ad ogni c-costo."

Ebbi un'idea, corsi a prendere un foglio con una penna e mi sedetti sul pavimento. Iniziai a scrivere le lettere dell'alfabeto, poi scrissi dei numeri e infine riportai sul foglio un si e un no.
Presi un tappo di bottiglia e lo posizionai sul foglio.
-"M-Marissa...Ti i-invoco. V-vieni a me."
Non succedette nulla, così formulai la prima domanda:
-"M-Marissa...Se ci s-sei dammi un s-segno."
Il tappo con sopra il mio dito si spostò sul si.
-"M-Marissa dimmi c-cosa ti ha f-fatto i-impazzire."
Il tappo si spostò prima sulla A, poi sulla S, poi nuovamente sulla S, poi sulla A, finché non formò una parola che mi raggelò il sangue:
La parola era Assassino.
Mi alzai di scatto e strappai il foglio.
-"M-ma cosa s-sto facendo? M-Marissa o-ormai è morta! M-morta e sepolta. D-devo smetterla."
Scesi di sotto per cambiare aria e trovai il cagnolino che si leccava i baffi.
-"C-cucciolo...Vieni q-qui." Ordinai.
Il cane venne da me scodinzolando e lo accarezzai sotto le orecchie cercando di dimenticare ciò che avevo fatto.
Notai una cosa sotto l'orecchio del cane.
-"Mmh...C-cos'è questo c-coso?"
Alzai l'orecchio e vidi che era una specie di microchip.
-"A-aspetta p-piccolo, te l-lo tolgo."
Presi un coltello da sopra il marmo e mi avvicinai verso il cagnolino.
-"A-adesso sta f-fermo!"
Con il coltello feci leva sul chip fin quando non si tolse dal suo orecchio.
Uscì del sangue da dove avevo tolto il microchip, e sporcai la mia mano con il quale l'avevo estratto. Stranamente non ero turbato, anzi leccai il suo sangue...Mi piaceva, aveva un gusto dolciastro. Feci un sorriso rivolto al cane, da quando avevo assaggiato quel sangue era come se fossi rinato. In preda all'isteria e al piacere del sapore del sangue, colpì ripetutamente il cane con il coltello sulla sua testa, finché i suoi occhi non uscirono fuori dal corpicino.

Leccai il sangue dal pavimento, mi si riempì la faccia, e ridendo istericamente pronunciai:
-"N-non s-sono diverso da te M-Marissa!"

Leccai il sangue dal pavimento, mi si riempì la faccia, e ridendo istericamente pronunciai:-"N-non s-sono diverso da te M-Marissa!"

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