fragile a ghost stories- Ventunesima parte

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Kyle:

Entrai a casa mia dopo una lunga giornata di lavoro. I poliziotti sorvegliavano tutte le case dei cittadini... Nessuno era al sicuro.
Appena entrai in cucina, rimasi sorpreso di non vederla, lei quando io tornavo si faceva trovare sempre sul divano a leggere qualche libro.
-"Hope?"
Nessuno rispose.

Salì le scale che portavano al piano superiore, stavo per entrare in camera sua quando vidi la luce del bagno accesa. Mi avvicinai e bussai chiedendo:
-"Hope, sei qui qui dentro?"
Di nuovo nessuno parlò.
-"Hope, stai bene?"
Silenzio tomba.
Capì che c'era qualcosa che non andava, così indietreggiai e corsi verso la porta sfondandola.
Quello che vidi mi fece tremare le gambe. C'era mia figlia dentro la vasca con i polsi tagliati e il telefono accanto.
-"Hope!" Urlai mentre presi una asciugamano e feci pressione sui suoi tagli.
-"Resisti per l'amor del cielo!"
Afferrai il telefono a terra e chiamai subito autoambulanza.
-"Hope…Resisti. Sei l'unica cosa cara che mi rimane! Ti prego."
Dalla stanza entrarono i medici, di fretta la caricarono su una barella e la portarono in ospedale.

Aprì le porte dell'ospedale allarmato, vidi il dottor Harrison pallido…Mi avvicinai a lui e domandai:
-"Se la caverà? Dottore, presto… risponda!…Se la caverà?"
Lui abbassò il capo e pronunciò:
-"È nelle mani di Dio...Non sappiamo se riuscirà a terminare la notte."
Caddi in ginocchio…Questa era una frase che un genitore non vorrebbe mai sentirsi dire.
-"Mi dispiace." Aggiunse.
Mi alzai da terra ed esclamai:
-"Fammela vedere per l'ultima volta. La prego."

Mi diede il consenso e proprio quando stavo per entrare ricevetti una chiamata dall'agente Consuelo. Risposi visto che ero obbligato e pronunciai:
-"Che c'è Consuelo?"
-"Agente Kyle, Walter Stilson è stato ritrovato morto impiccato nella sua camera."
Chiusi la chiamata…Capì che era stata una cosa organizzata insieme, si spiegava il telefono accanto a Hope.
Entrai dentro e mi avvicinai al corpo intubato di Hope.
-"Perché l'hai fatto?" Chiesi.
Naturalmente non pretendevo una risposa, ma speravo che mi ascoltasse.
-"tu sei l'unica cosa che mi da gioia. Io…Io non riesco a immaginare una vita senza di te."
Mi asciugai una lacrima e mi sedetti accanto a lei.
-"Adesso ti racconto una storia. Tu amavi le storie… narra di una ragazza sempre con il sorriso. Questa ragazza in realtà non era felice realmente, non lo era per nulla…Desiderava di più.. Fingeva di esserlo solo per far contenti gli altri, era a disposizione di tutti. Questa ragazza però un giorno decise di cambiare la sua vita, decise di migliorarla…Solo che poi capì che non era lei da migliorare, erano gli altri...
Hope…Tu sei perfetta. Il problema non sei tu ma gli altri, capisci?"
Vidi una lacrima uscire dai suoi occhi chiusi…Lei mi stava ascoltando poi subito dopo la mia gioia venne interrotta dal rumore della macchina che controllava i suoi battiti del cuore…Quella macchina iniziò a suonare velocemente, uscì fuori allarmato e chiamai il dottor Harrison, lui mi disse di stare fuori dalla stanza, ed obbedì senza fare tante storie…Volevo solo riabbracciare la mia piccola Hope. Non chiedevo altro.

Dopo quindici minuti di ansia, il dottor harrison uscì, si tolse il camice e chinò il capo, mi avvicinai a lui e pronunciai:
-"Allora?"
-"Mi dispiace…"

Dopo quindici minuti di ansia, il dottor harrison uscì, si tolse il camice e chinò il capo, mi avvicinai a lui e pronunciai:-"Allora?"-"Mi dispiace…"

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