Annabelle- diciottesima parte

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Alex:

Corsi in ospedale, avevo appreso la notizia di Walter e Hope. Non potevo credere a quello che gli era successo.

Entrai in ospedale, vidi il poliziotto Kyle nella sala d'attesa insieme ad un'altro ragazzo, c'era anche Haley seduta in una delle sedie. Mi sedetti accanto a lei. Era ancora fredda per quello che gli era successo.
-"Grazie di essere venuta." Pronunciai.
-"Grazie di cosa? Era un mio dovere."
-"Ti...Ti è passata?"
-"Non mi sembra il momento di parlarne." Disse.
'"Hai ragione...Si hanno altre notizie su Walter?"
-"No, so solo che è stato sottoposto ad un intervento di 3 ore per ricostruirgli il retto anale. I dottori non credevano nemmeno che superasse quell'intervento. Era ridotto veramente male."
-"Walter è forte. Ce la farà."
-"Lo so. Credo in lui..."
-"C'è dell'altro." Enunciò Haley.
-"Cosa?"
-"I poliziotti hanno trovato un cane squartato dentro casa sua. Hope ha detto che è stato l'assassino a fargli compiere quei gesti. Dice che drogava Walter e alterava la sua realtà."
-"Dio...E se l'assassino drogasse anche il mio cibo? Pensaci, io soffro di allucinazioni."
-"Alex, può essere. Devi dirlo al poliziotto Kyle."
-"Se dico a Kyle di soffrire di allucinazioni sospetterebbe di me!" Esclamai.
-"Devi provarci...Meglio essere sinceri. Devono esaminare il tuo cibo."
-"Hai ragione Haley."

Mi alzai dalla sedia e andai verso il poliziotto Kyle, lui mi guardò con aria di sfida e pronunciò:
-"Cosa vuoi?"
-"Voglio iniziare con dirle che mi dispiace per sua figlia, è davvero una brava ragazza...Poi vorrei dirle che sospetto che il Killer droghi anche il mio cibo."
-"Cosa te lo fa credere?" Chiese.
-"Io...Io ho avuto delle allucinazioni. Pensavo fossero dovute a ciò che era successo a mia madre e ai miei amici, invece adesso ho cambiato idea."
-"Perché non hai detto prima di soffrire di allucinazioni?" Domandò Kyle.
-"Perché pensavo che mi incolpassi per la morte di Jessica."
-"Alex...Sei proprio un idiota. Adesso non posso lasciare mia figlia, ma ti farò nuovamente una visita. Ti raccomando di non mangiare e non bere cose che tieni in casa."
-"Ok,grazie...Vorrei dirle che sono davvero dispiaciuto per sua figlia...Non meritava di subire quella violenza psicologica. Lei è una brava ragazza."
-"Lo so!" Esclamò il ragazzo accanto al poliziotto Kyle.
Si avvicinò a me e mi strinse la mano dicendo:
-"Piacere...Io sono Mark, il fidanzato di Hope."
-"Non sapevo che fosse fidanzata." Pronunciai.
-"Lo siamo ormai da tre anni."
-"Mi fa piacere. Adesso dovrei andare."
Proprio quando stavo per andarmene, Kyle mi chiamò e mi disse:
-"Alex! Mi dispiace per il tuo amico Walter."
Abbassai la testa in segno di apprezzamento e poi me ne tornai da Haley.
-"Andato bene?" Chiese.
-"Si, sembra che il suo odio nei miei confronti sia scomparsa."
-"Almeno una cosa positiva." Disse sorridendo.
Il nostro sguardo passò alla porta della stanza di Walter che si apriva.
Ci alzammo di scatto e ci diriggemmo verso il dottor Harrison. Lo stesso che c'era quando Courtney venne ricovetata per le ferite alla pancia.
-"Come sta?" Chiesi.
-"Non molto bene, non ha ancora detto nulla dal suo risveglio.
-"Possiamo vederlo?" Domandò Haley.
-"Solo un membro della famiglia può entrare. Gli orari delle visite sono finite.
-"Beh...Walter è stato abbandonato dalla sua famiglia all'età di 14 anni. Siamo noi la sua famiglia!" Esclamai.
Haley mi guardò perplessa, non sapeva di questa cosa. Fu proprio l'abbandono traumatico dei suoi genitori che lo fece iniziare a balbettare.
-"Chi di voi due entra per il turno notturno?" Disse il dottor Harrison.
-"Entro io!" Esclamai.
Haley mi guardò e fece un cenno di approvazione.
-"Bene, signorina...Torna domani per rivedere il suo amico."
Ci salutammo con Haley e poi entrai.

Vidi Walter, era sopra una barella di una stanza vetrata. Di fronte c'era la stanza di Hope, che mi guardò e mi salutò alzando la mano pallida. S
Entrai dentro la stanza di Walter...Trattenni le lacrime. Era ridotto veramente male.
mi avvicinai verso di lui e pronunciai:
-"Amico...Che ti hanno fatto?"
Lui mi guardò con gli occhi spezzati dal dolore ma non rispose.
Mi sedetti nella sedia vicino a lui e rimasi li ad osservarlo stringendole la mano collegata ad una flebo.
Ad un tratto andò via la luce, accesi la torcia del mio cellulare e uscì dalla stanza cercando di capire cosa fosse successo. Uscì anche Mark dalla stanza di Hope...Era rimasto lui per il turno serale.
-"Sai che succede?" Domandai.
-"No...Negli ospedali non dovrebbero succedere cose del genere!" Esclamò scocciato.
Puntai la torcia del mio telefono verso il corridoio e vidi un'ombra di un'uomo avvicinarsi.
-"Come mai è andata via la luce?" Domandò Mark rivolto quell'uomo.
Lui non rispose, così Mark si avvicinò e in un attimo vidi che dalla manica del suo vestito spuntò un coltello e tagliò la gola a Mark.
-"Dio..." urlai sconvolto, per poi scappare subito dentro la stanza di Walter.
-"Hope chiudi la porta." Urlai dal vetro all'altro vetro.
Hope si affrettò a chiuderla in tempo. Non potevo crederci che solo un semplice vetro sottile ci divideva dell'assassino.
-"Dov'è Mark?" Domandò spaventata Hope.
Non risposi. Non potevo dirgli della crudele morte del suo fidanzato su due piedi.
-"Resta li dentro. Non uscire per nessun motivo." Dissi.
Ritornò finalmente la luce, Hope vide il corpo di Mark a terra in un fiume di sangue e fece un urlo facendo echeggiare la sua voce nella stanza.

Ritornò finalmente la luce, Hope vide il corpo di Mark a terra in un fiume di sangue e fece un urlo facendo echeggiare la sua voce nella stanza

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