Confused

3K 158 16
                                    

[•rev]

ALEXANDRA

Io e Justin arrivammo in università e appena entrammo nell'edificio, Kenny mi saltò addosso strattonandomi.

«ciao amica!» Urlò al mio orecchio.

Feci una smorfia. Che qualcuno mi porti da un otorino perché non ci sento più.

«Tu e la tua maledetta voce da gallina» borbottai abbracciandola.

La ragazza ridacchiò. «Sì beh, tu devi raccontarmi parecchie cose. Se non sbaglio» Sussurrò, sciogliendo finalmente quell'abbraccio.

«Quando sarà possibile» Sorrisi.

Mi voltai verso Justin, il quale si trovava accanto a Jake.

«Ciao Jake» Sorrisi.

Il ragazzo ricambiò il sorriso. «Ciao»

«Abbiamo lezione. Andiamo?» Mormorò Justin.

Senza rispondere iniziai a camminare, seguendo Kenny.

Mi morsi il labbro. Nervosamente, poi. Senza motivo, per giunta.

Entrai in aula e mi sedetti al mio solito posto. Come sempre sentivo lo sguardo di Justin addosso, ormai lo percepivo ventiquattr'ore su ventiquattro e mi metteva in soggezione.

Durante la lezione presi qualche appunto su un quaderno e le prime cinque ore passarono tranquillamente. Durante l'ora pranzo mangiai qualcosa con gli altri quando poi Kenny, mi trascinò nel bagno delle ragazze.

«Bene. Questo è l'unico posto dove possiamo parlare senza essere seguite da quei due» Mormorò, abbassandosi leggermente per guardare da sotto le porte dei bagni se ci fosse qualcuno dentro.

Mi appoggiai al lavello e la guardai torva. «Non rispondi né alle mie chiamate né ai miei messaggi. Domenica ti ho lasciato con Justin e la sera non mi hai detto nulla! Ieri non sei venuta e nemmeno Justin. Coincidenze? Non credo, Lex. Esigo spiegazioni!» Quasi urlò, senza riprendere fiato.

Ridacchiai. «Mi stai per caso rimproverando, mami?» Dissi. Quel nomignolo mi sembrava il più adatto per quella discussione ma il meno giusto per la mia situazione.

«No!» Esasperò. «Cioè, sì! So che sei sola a casa, tuo papà è andato via e solo Dio sa quanti delinquenti si aggirano in questa città» Sospirò.

«Sto bene» Sorrisi, cercando di tranquillizzarla.

«allora? Non hai nulla da dirmi?» Sorrise maliziosamente.

«Sono andata a letto con Justin. Due volte» Confessai.

La ragazza aprì la bocca, incredula. «Cosa?! Perché hai aspettato due giorni per dirmelo?»

«Beh, in realtà dovrei dire di essere andata sul divano con Justin dato che ieri lo abbiamo fatto sul divano di casa mia» ridacchiai guardando il soffitto.

«Dio, che squallore!» Alzò gli occhi al cielo. «Cercherò di non pensare a questa stupida battuta e mi concentrerò sul sesso. Com'è stato?» Chiede curiosa.

«figo»

La ragazza ridacchiò. «È bravo?»

«sì, molto» Ridacchiai.

Dopo qualche secondo di silenzio aprii di nuovo bocca. «Ascolta» mormorai.

«Lo conosco da una settimana: essere andata a letto con lui due volte senza conoscerlo bene fa di me una troia?» Chiesi, mordendomi il labbro.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗Where stories live. Discover now