The rescue

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[•rev]
JUSTIN

Mi svegliai sudato, la testa mi girava e avevo il fiato corto. Misi le mani sul viso e ci strofinai sopra, cercando di scacciare quel brutto sogno.

Il suono della sveglia mi arrivò dritto alle orecchie, ci mancava solo questa. La spensi e mi alzai, l'ultima cosa che volevo era arrivare tardi alla base e allenarmi poco. Mike White disse che aveva assunto un sicario, per seguire Glasgow ovunque lui andasse e che l'avrebbe chiamato, se ci fosse stato qualche movimento sospetto. La sua chiamata poteva arrivare da un momento all'altro, e noi dovevamo essere pronti.

Andai in cucina dove trovai Jake intento a preparare la colazione.

«Che ti è successo?» chiese.

Alzai un sopracciglio, non capendo a cosa si stesse riferendo.
«Non hai una bella cera, hai delle occhiaie enormi» spiegò.

«Avrò dormito si e no due ore e mezza, ho fatto un sogno del cazzo e poi è suonata la sveglia» Sbuffai, prendendo il bicchiere di cappuccino che il mio amico aveva preparato per me.

Presi i cereali e li scaraventai all'interno della tazza, iniziando poi a mangiare. «Amico, quello era il mio cappuccino» sbuffò Jake, annoiato.

Lo guardai stizzito. «Non puoi fartene un altro?» Sbottai.

«Si, certo che posso. Ma mi secco« disse ovvio, spostandosi dal frigorifero.

«Scusa» Sussurrai, guardando il liquido all'interno della tazza.

Il ragazzo ridacchiò. «Justin Bieber che chiede scusa? Si vede che non hai dormito» Commentò.

«Segnalo sul calendario» Ammiccai.

«Lo farò» Rispose, per poi preparare un altro cappuccino.

«Credi che questa collaborazione possa dare dei benefici?» Chiese il ragazzo.

«Credo di sì, tu no?» Chiesi di rimando.

«Sai che non sono mai stato convinto» Fece spallucce.

Quando finimmo di fare colazione, ci preparammo per poi uscire e andare alla base. La giornata era piuttosto cupa e sembrava fare più freddo del solito.

Quando arrivammo, entrammo direttamente in palestra, dove iniziai a fare boxe per quindici minuti buoni. Quello sport mi piaceva molto, mi aiutava a scaricare la tensione.

La porta della palestra si aprì, per poi chiudersi emanando un rumore fin troppo forte. Mi voltai vedendo Charlotte venirci incontro.

«Mike White ha ricevuto la chiamata da quel sicario. Stamattina presto Glasgow è stato visto in un magazzino fuori città. Precisamente in una zona di montagna a Capitol Hill» Disse in fretta e furia.

«Ma White non aveva fatto esplodere la maggior parte dei magazzini di Glasgow?» Chiesi, aggrottando le sopracciglia.

«Evidentemente questo gli era sfuggito. Secondo White, Alexandra potrebbe essere lì» Mormorò la donna.

«Questa gente ha fonti ovunque, non vorrei che fosse un buco nell'acqua, Charlotte» Sospirò Jake.

«Ho chiesto a Daniel di rintracciare questo magazzino e ha detto che sembra avere più accessi, uno dal terreno stesso» Disse la donna.

«Quindi è un bunker» Riflettei ad alta voce.

«Oltre i magazzini e casa propria, dove si può nascondere una ragazza?» Domandò retorica.

«Provare non costa nulla, Jake» Mormorai.

«Justin ha ragione. Oltre Capitol Hill, non ci rimane più niente. Quindi proviamo» Sospirò la donna.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora