"I miss her."

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[•rev]

JUSTIN

Erano passati cinque giorni e delle ragazze non avevamo notizie. Non sapevamo che pista prendere, tantomeno dove trovarle.
La cosa mi snervava parecchio, non riuscivo nemmeno a capire come Jake e Charlotte riuscissero a mantenere la calma.

Ero a casa, seduto sul divano davanti a tantissimi fogli sparsi per il tavolino. Ormai lavoravo anche a casa, cercavo possibili sospettati. Cercavo, più che altro, i migliori nemici di Mike White. Perche rapire sua figlia se non a scopo lavorativo?
Al 90% i rapitori erano Glasgow e i componenti della sua gang, ma quella sera al Night 4 Fun, a prendere le ragazze non erano Bill e Jackson. Ne ero quasi sicuro, nonostante non li avessi visti in faccia, e lo capii dalle loro stature quando aggredirono me e Jake.

Indagando io e Jake scoprimmo che, la maggior parte delle volte, i reati commessi - rapimenti e omicidi - dai clan di mafia ad altri clan erano tutti a scopo lavorativo. Debiti non saldati, patti non mantenuti, trasporti di merci ostacolati o non andati a buon fine.. Ma era davvero difficile capire e collegare il tutto.

Il cellulare squillò, lo presi e risposi senza guardare chi mi stesse chiamando.

«Justin, come va?» Riconobbi la voce in un attimo, era Jake.

«Non ho una risposta concreta da darti, amico» Mormorai.

«Stai ancora lavorando?» Chiese.

«Sì» Risposi secco, guardando le foto di ogni possibile sospettato sparse sul tavolino.

«Perché non stacchi un attimo? Non smetti mai e non fai altro che stancarti. Non abbiamo indizi: basi il tuo lavoro su niente» Disse.

«Non fare niente mi farebbe stare ancora peggio» Sbuffai.

«Senti, perché non andiamo al poligono? Spariamo qualche colpo e ti sfoghi un po'» sospirò.

«Non aiuta le indagini»

«Passo a prenderti tra dieci minuti. Ciao» Sbottò, riattaccando la chiamata.

Sbuffai sonoramente e passai le mani sul viso. Non sapevo cosa fare, volevo solo trovare una soluzione. Trovare Alex.

Mi alzai dal divano, misi le scarpe e presi il giubbotto nero in pelle. Infilai le chiavi di casa in tasca e uscii dal mio appartamento. Scesi le scale e uscii dal palazzo. Jake non ci mise molto ad arrivare e durante il tragitto parlammo del più e del meno. Arrivati al poligono, entrammo e pagammo per fare qualche colpo.

Misi la mascherina per proteggere gli occhi per poi prendere la pistola.

«Non hai detto una parola» Commentò Jake.

Non sapevo cosa dire, ero troppo preso dalla situazione di Alex.

«Scusa» mormorai spontaneamente. Sospirai per poi mettermi in posizione.

Jake si mise nello scompartimento accanto al mio. Le sagome erano pronte, avevo dieci proiettili a disposizione.

Puntai la pistola contro la sagoma e non appena mi concentrai, iniziai a sparare ripetutamente contro di essa.

Mi fermai quando mi mancavano due colpi. Abbassai le braccia e mi morsi il labbro.

«Che c'è?» Chiese Jake, guardandomi.

«Niente»

Il ragazzo annuì e riprese a sparare.

«Mi manca» Dissi interrompendolo.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗Where stories live. Discover now