Capitolo 5: Nightmare

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Capitolo 5

" Cosa ha combinato Will?" chiesi incuriosita, mentre osservavo Ash abbassare lo sguardo con fare imbarazzato e posarlo sulle sue mani.

Notai che le unghie di della ragazza erano smaltate di rosso acceso e che – a differenza del mio – il suo smalto non era sbeccato, ma distribuito in modo preciso ed omogeneo sull'intera lunghezza dell'unghia.
Sapevo che la mia migliore amica era estremamente timida, ma faticavo a capire cosa potesse imbarazzarla al punto di non riuscire a guardarmi negli occhi.
Io un'idea l'avrei.
Del tipo?
Beh, lei e Will sono fidanzati e si corrono dietro da una vita. Cosa fanno due persone quando stanno insieme?
Sesso.
Din, din, din. Abbiamo un vincitore.

" Avete fatto sesso" esclamai, il mio tono di voce eccessivamente alto.

Vidi Ash coprirsi il viso con entrambe le mani, come se avesse sperato che quel gesto la facesse scomparire. Al contempo, sia Aiden che Will si voltarono verso di noi, le loro espressioni lasciavano a vedere quanto fossero confusi. Tuttavia, di lì a poco, il viso di Aiden si fece estremamente serio, mentre Will mi lanciò un'occhiataccia e si volto verso il suo migliore amico indietreggiando lentamente.

" Killer potevi alzarla un po' di più la voce, mi sa tanto che in Kenya non ti hanno sentita bene" disse Will, guardandomi per qualche secondo prima di riportare lo sguardo verso il suo migliore amico.

Aiden sembrava piuttosto arrabbiato, come se Will avesse fatto qualcosa di illegale o se, addirittura, avesse appena ucciso un membro della sua famiglia. Sapevo perfettamente che la reazione ragazzo dagli occhi tempestosi era a dir poco eccessiva, tuttavia, capivo come si sentiva. Aiden considerava Ash come la sua piccola sorellina, quella che doveva proteggere da tutto e da tutti.
Io avevo sempre visto Emma allo stesso modo e ricordavo ancora il giorno in cui, poco prima del compleanno di mia sorella, Scott aveva fatto sesso con lei. Non ci volle molto prima che Emma venisse a riferirmi l'accaduto e considerando che lei non aveva ancora compiuto quindici anni, il mio migliore amico rischiò di morire quello stesso giorno.

" Amico ti ricordo che siamo come fratelli, prima che tu possa fare qualcosa di cui potresti potenzialmente pentirti" disse Will, persistendo ad indietreggiare con le mani alzate dinanzi a lui in segno di difesa.

Le parole del ragazzo biondo non sembrarono sortire alcun effetto su Aiden, poiché quest'ultimo avanzò verso il suo migliore amico è lo afferrò per il colletto della felpa rossa che indossava.

" Will mettila incinta e ti giuro che sarà l'ultima cosa che farai, chiaro? " sentenziò Aiden, il viso serio e gli occhi iniettati di collera.

Ash osservò suo fratello e il suo ragazzo con un'espressione al contempo impaurita e preoccupata dipinta sul volto. La mia migliore amica pareva non sapere se fosse meglio restare seduta a guardare la scena che si proiettava dinanzi a lei, oppure alzarsi ed intervenire.

" Ricevuto, non uccidermi ti prego" replicò Will, la voce leggermente acuta lasciava intendere che fosse spaventato, il che era perfettamente plausibile se si considerava il fatto che Aiden era piuttosto impulsivo, soprattutto quando la collera gli scorreva nelle vene.

Trovavo piuttosto divertente l'intero scenario, nonostante fossi consapevole di quanto fosse sbagliato da parte mia.
Aiden guardò Will con un'espressione seria e dopo aver annuito lasciò andare la felpa dell'amico, notai che il tessuto del l'indumento era visibilmente sgualcito nel punto in cui, fino a poco prima, Aiden lo scriveva con la mano.
Fummo immersi da un silenzio denso e pesante che veniva interrotto solo dallo sciabordare delle onde. Ash si alzò e si diresse verso Will per assicurarsi che stesse bene e notai che la ragazza gli bisbigliò qualcosa all'orecchio che, tuttavia, non fui in grado di udire. Avevo la netta sensazione che persino Ash non avesse intenzione di avvicinarsi a suo fratello, probabilmente perché temeva la sua reazione.
Nel vedere che Aiden pareva non essersi per nulla calmato decisi di andare da lui, soprattutto perché non volevo finisse davvero per prendere a pugni il suo migliore amico perché spinto dall'ira.
Sapevo perfettamente che per Aiden era incredibilmente semplice perdere le staffe e che gli risultava difficoltoso gestire la rabbia che, spesso, lo portava ad agire in modo stupido ed impulsivo. Mi avviai verso il ragazzo dagli occhi tempestosi tanto quanto il suo animo e sentii la sabbia infilarmisi tra le dita dei piedi, avevo sempre adorato quella sensazione e sapevo che una volta tornata a New York mi sarebbe mancata.
Affiancai Aiden e posai la mia mano sulla sua che, tra l'altro, era stretta a pugno. Il ragazzo aveva lo sguardo fisso sulle acque scure del mare che riflettevano il bagliore pallido ed argenteo della luna, il suo viso serio e la mandibola tesa.

Storm #Wattys2017Where stories live. Discover now