Capitolo 28: Insane

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Capitolo 28

Aiden

Ero al purple poison, le luci al neon viola che costellavano il soffitto del locale si riflettevano sui bicchieri dei presenti, conferendo agli alcolici una colorazione curiosa e gli sguardi degli appartenenti ad alcune delle famiglie più facoltose di Manhattan, i manager di importanti aziende newyorkesi e di tutti coloro che mi circondavano erano rivolti verso il palco. I loro occhi erano fissi sui movimenti sinuosi e fluidi del corpo di Bella semi coperto da una lingerie di pizzo nero che si muoveva contro il freddo palo di metallo, posto al centro della passerella di quel palcoscenico nero illuminato dalla luce violacea. Tutti i presenti erano succubi dell'incantesimo di quella ragazza dai lunghi e morbidi capelli biondi, gli occhi di quest'ultima erano chiusi e la sua mente si era persa in luogo che ero certo si trovasse ad anni luce di distanza da quel locale, da New York e da tutto ciò che detestava, incastrata a svolgere un lavoro che le fruttava abbastanza per vivere e mantenere i suoi vizi facendo ciò che amava di più: ballare.
Ad essere sincero, ancora non ero riuscito a comprendere come Bella riuscisse a sembrare tanto sensuale senza mai risultare volgare, e soprattutto dove trovasse la forza di compiere delle acrobazie tanto complesse e ad arrampicarsi su quel palo con il suo fragile corpo. Aveva perso molto peso nell'ultimo periodo e non mi era chiaro come i suoi muscoli riuscissero a sostenerla sempre, senza mai deluderla.
Bella ballava sulle note di Bring me to life degli Evanescence, ed io trovai incredibilmente divertente il modo in cui il testo di quella canzone si adattasse a lei: la ragazza dagli occhi di pantera che cercava da tutta la vita una via fuga da un'esistenza che non le lasciava scampo e che le dava la costante sensazione di essere rinchiusa in una gabbia.
Sapevo che quella canzone fosse stata scelta proprio dalla ragazza e considerando che in quei giorni mi sembrasse più triste e malinconica del solito, non riuscii a fare a meno di credere che quello fosse il suo modo per gridare aiuto.

Wake me up inside, call my name and save me from the dark.

Bella aveva sempre tentato di trovare in sé stessa tutta la forza e il sostegno di cui necessitava, ma poco tempo addietro aveva domandato proprio a me di salvarla dall'oscurità che la circondava e di riuscire a sottrarla da quel circolo vizioso fatto di dolore masochismo.
In quel momento, il naso di Bella prese a sanguinare, proprio mentre era sospesa nel vuoto e sorretta dal suo braccio a quel palo di metallo, eppure lei non vi prestò attenzione e proseguì la sua danza dandomi l'idea che non si fosse nemmeno accorta delle piccole gocce di sangue che erano ricadute sul suolo sottostante.

" Il suo corpo sta lentamente collassando, non ce la fa più e a lei non interessa nemmeno " disse Lucas che in quel momento era in piedi accanto a me, le braccia incrociate sul petto e il volto serio.

Il tono del ragazzo risultò leggermente divertito alle mie orecchie, nonostante la serietà che tendeva i muscoli del suo viso e di lì a poco un sorriso gli allargò le labbra, permettendo così alla luce violacea di illuminargli i denti bianchi.

" Lo dici quasi come se la cosa non ti interessasse " osservai, rivolgendo a Lucas un'occhiata veloce e riportando poi lo sguardo su Bella.

Il corpo della ragazza si sollevava da terra dando l'impressione che stesse volando sulle note della canzone e accompagnato dalla voce forte di Amy Lee risuonava nel locale. Vedere la figura di Bella volteggiare attorno al palo, sorretta solo da un braccio diffondeva in me una sensazione di nervosismo.

Storm #Wattys2017Where stories live. Discover now