Storm #Wattys2017

Capitolo 29: Supernova

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Capitolo 29

Hayley
Il mio cuore perse un battito nel momento in cui vidi Aiden ricadere a terra a causa del pugno scagliatogli da Lucas. Mi sembrò che il tempo si fosse congelato per un istante, le persone che mi circondavano rimasero ferme come delle statue di freddo marmo bianco e il respiro mi restò incastrato in gola, prigioniero della paura che provavo.
Restai a fissare il corpo di Aiden riverso sul pavimento, gli occhi che tanto amavo erano chiusi e non mi era possibile vedervi riflesso l'oceano impetuoso che imperversava anche dentro il suo animo.
Lucas rimase intrappolato in quell'istante, il suo viso a riflettere un'espressione di stupore, quasi nemmeno lui credesse di aver usato tanta forza nel pugno che aveva colpito il ragazzo che giaceva ormai incosciente dinanzi a lui.
Kyla era accanto a me, i suoi occhi sbarrati e le labbra leggermente schiuse. Aveva accettato di recarsi con me al Black hole, considerando che Ash e Will si erano rifiutati di farlo sotto consiglio di Aiden che, in quei giorni, si stava sforzando il più possibile per evitarmi.
E all'improvviso, tutto riprese a muoversi a velocità doppia, io mi feci strada tra la folla e mi chinai accanto ad Aiden.
Mi sembrò di udire un grido che ricollegai ad Ash, ma mi parve provenire da un luogo distante chilometri da dove mi trovavo io, quasi fosse stato attutito da un cuscino.
Alle mie narici giungeva un forte odore di sudore che si mescolava alla fragranza dei sigari che Adam era solito fumare, creando un profumo tutt'altro che gradevole.
Il viso di Aiden era pallido come un cencio, quasi avessero prosciugato ogni tonalità di colore dalla sua pelle e la preoccupazione mi spinse a schiaffeggiarlo leggermente sulle guance per spingerlo a destarsi dalla sua incoscienza.

" Angelo?" domandò il ragazzo, sbattendo ripetutamente le ciglia e restando ad occhi socchiusi per qualche istante.

Le mie labbra si allargarono in un sorriso di sollievo e udii Adam annunciare che Aiden stesse bene e che non vi fosse nulla di cui preoccuparsi. Mi sentii pizzicare gli occhi per l'emozione perché per un attimo, la mia mente mi fece tornare a quella calda notte di gennaio in cui io ero china sul corpo di mia sorella, circondata da schegge di vetro che luccicavano sotto il bagliore lunare. Intrappolata in un incubo che non aveva fine, riversa sull'asfalto di un'autostrada disseminata di macchine che somigliavano a lattine e avvolta dall'odore di bruciato emesso dalle ruote.

" Amico, credevo di averti insegnato a combattere meglio di così" sentii dire alla voce profonda e animata da una nota di divertimento di Lucas.

Mi voltai a guardarlo accigliata, osservando il modo in cui le luci forti che illuminavano quel luogo mettevano in risalto le linee definite dei muscoli del suo corpo, la sua mandibola ben disegnata e i suoi occhi color cioccolato che, ad ogni modo, non mi pregano somigliare in alcun modo a quelli di Will.
Lucas aveva una mano tesa verso Aiden e un sorriso genuino gli allargava le labbra, permettendomi di vedere i suoi denti bianchi.

" Mi sono distratto, colpa mia. Avrei dovuto essere più concentrato" replicò Aiden, afferrando la mano di Lucas e permettendogli di aiutarlo ad alzarsi da terra.

Alzai un sopracciglio con fare confuso e mi domandai per quale ragione Aiden non fosse per nulla arrabbiato, ritrovandomi a pensare che avrei preferito che lui mi dedicasse di un minimo di attenzione e che la sua scelta di allontanarmi dalla sua vita vacillasse almeno per un secondo. Eppure non fu così, perché Aiden prese a ridere e scherzare con Lucas come se fossero stati amici di vecchia data e ciò mi portò a ricordarmi che, in realtà, lo fossero.
Mi ero abituata a vedere Aiden perennemente arrabbiato al pensiero del suo passato e della compagnia che era solito frequentare, ma nei confronti di Lucas non sembrava provare altro che un genuino sentimento d'amicizia.