Capitolo 15: Truth

21.3K 880 853
                                    

Social:
Pagina Instagram: Alex9230_stories
Profilo Instagram: Zeldasmile
Pagina Twitter: Hurricane fan page
Profilo Twitter: Zeldasmile07
Pagina Facebook: Hurricane story
Snapchat: Zeldasmile07
Seguite le pagine per rimanere sempre aggiornati sulle storie e per eventuali spoiler💘
Se volete entrare nel gruppo whats app scrivetemi qui in un commento, in chat privata, oppure su Instagram.
Buona lettura

Capitolo 15

Hayley's POV
Mi trovavo alla festa di compleanno di Ash ed Aiden che, tra l'altro, avevo perso di vista nel marasma di persone che affollavano il salotto. Non mi stupiva che gli studenti presenti a casa Stephenson fossero tanti, considerando che anche a capodanno si erano imbucati parecchi. Avevo bevuto una quantità di alcolici piuttosto consistente, oltre ad aver mangiato un numero decisamente poco consono delle gelatine alla vodka preparate da Will e dal suo migliore amico.
Sentivo di aver raggiunto e quasi addirittura oltrepassato ciò che io definivo livello Edward Cullen, non ero solita bere alcolici, infatti, quando mi recavo alle feste che venivano organizzate a Los Angeles in compagnia di Scott, solitamente, fumavo marijuana con il mio migliore amico. Probabilmente non era responsabile da parte mia fumare erba, come non lo era bere alcolici, ma in fondo ero un'adolescente e tutto ciò che volevo era disconnettere la mia mente e sforzarmi di rinchiudere i ricordi dolorosi in un cassetto della mia mente, dimenticandomi della loro esistenza anche solo per poco.
Era passato un mese dalla morte di Scott e pensare a lui faceva ancora male, tuttavia, con il trascorrere dei giorni stavo riuscendo a fare ammenda con i miei demoni e accettare il fatto che il mio migliore amico non avrebbe più partecipato con me a nessuna festa. Tuttavia, proprio come come aveva scritto Aiden qualche giorno addietro sotto una delle sue fotografie: le vere amicizie non muoiono mai. Quelle parole mi si erano marchiate a fuoco nella mente, le avevo come tatuate nel cervello con un inchiostro indelebile così da non poterle dimenticare. Scott avrebbe continuato a vivere nei miei ricordi e con il tempo - e tanta forza di volontà - io avrei imparato a rammentare solo quelli felici, lasciando che quelli dolorosi venissero annacquati dal fiume di ricordi e che il senso di colpa per non essere stata una migliore amica migliore venisse estirpato, quasi si trattasse di una pianta velenosa e letale.
I fumi dell'alcol per pochi istanti fecero sì che io mi immaginassi Scott in piedi sul tavolo del salotto di casa Stephenson che, tra l'altro, era occupato da due gruppi di persone intente a giocare a birra pong, intento a ballare e a mettere in scena uno spogliarello improvvisato.
Le mie labbra si allargarono in un sorriso a quel pensiero e sentii un nodo formarmisi in gola.
Di lì a poco deglutii ciò che rimaneva della vodka contenuta nel bicchiere di plastica rosso che reggevo nella mano sinistra. Il liquido mi scivolò lungo la gola e quando raggiunse la bocca dello stomaco sentii quest'ultimo bruciare, le mie papille gustative si impregnarono del sapore alla menta dell'alcolico.
Rivolsi il mio sguardo verso la mia destra, posandolo sulle persone intente a ballare al centro del salotto a ritmo di musica, alcune ragazza erano intente sfoggiare mosse alquanto buffe e a ridere divertite di ciò che facevano. Di lì a poco, tuttavia, tornai a posare i miei occhi sul viso della ragazza che avevo dinanzi e che, tra l'altro, era intenta ad arrotolarsi attorno al dito una ciocca dei suoi lunghi capelli lisci che erano in netto contrasto con la colorazione vivace del vestito che indossava.

" Ciao Angelo, ti ha mai detto nessuno che sei proprio Bella? Credo di non averti mai vista da queste parti, io sono Aiden. Piacere di conoscerti" sentii dire ad una voce a me estremamente familiare.

Quando mi voltai alla mia sinistra, i miei occhi incontrarono quelli chiari di Aiden che, tra l'altro, erano leggermente arrossati e lucidi, immerse nella penombra che avvolgeva il salotto di casa sua le sue iridi parevano le acque marine durante la notte: scure e tanto profonde da parere infinite. Le labbra del ragazzo erano allargate nel sorriso ammiccate che tanto detestavo e il suo sguardo era fisso nel mio, quasi fosse incantato da me.
Alzai un sopracciglio con fare confuso nel sentire le sue parole, considerando che si era comportato come se non mi avesse mai vista prima.

Storm #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora