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Ethan's Pov

Dall'ultima visita di mia madre, non l'avevo ancora rivista, e l'avevo quasi completamente ignorata.
Non so di preciso da dove derivasse questo profondo distacco, credo semplicemente di non voler condividere con lei questa parte di me, non voglio che mi veda così.
Ma forse sarebbe il caso di parlarle..insomma..per quanto riguarda papà...
Infilo i vestiti puliti e la felpa con le maniche più lunghe che trovo ed esco in corridoio, dove mi ha detto che mi avrebbe aspettato.
«Ehi, tesoro» si avvicina e mi abbraccia.
«Ciao, mamma» resto freddo.
«Allora..come va?» mi rivolge un sorriso, nonostante tutto.
Stavolta la stringo appoggiando la testa sulla sua spalla.
Non ci diciamo nulla.
Restiamo abbracciati per minuti interi.
«Ho parlato con il dottor Parker stamattina..» si siede su una delle sedie, sciogliendo l'abbraccio.
Io mi siedo accanto a lei, impaziente e un po' spaventato.
«Ancora, Ethan?» i suoi occhi si inumidiscono mentre mi afferra un polso.
Ritiro il braccio. «Lui come lo sa?!»
Sospira «Dice che ti ha trovato con un ragazzo nella stanza del gruppo..nudi, ubriachi e sanguinanti..»
Mi copro il volto con le mani. Che vergogna..
«Crede che una pausa ti farebbe bene»
Mi volto verso di lei. «Una pausa?»
«Ti concede un permesso»
Resto un po' spiazzato.
Non me l'aspettavo. Credevo che sarei stato qua dentro per un sacco di tempo.
«Dai, ti divertirai. Jess vuole organizzarti qualcosa.» mi sorride passandomi una mano sulla spalla.
Le accenno un sorriso.

«Esco..mi hanno dato un permesso» confesso a Danny.
Lui si alza «Davvero?»
Annuisco.
«Ma è bellissimo! Per quanto tempo?»
«Esco domattina e torno la sera dopo..»
«Wow. Allora, scatta parecchie foto e poi raccontami»
Mi guardo i piedi «Sono sicuro che passare 48 ore sul mio letto sia molto più comodo che passarle su questo letto»
«Sii positivo. Magari te la spassi.» sospira «Perché non vai a trovare Marissa?»
Sorrido.
Marissa, certo! Come ho fatto a non pensarci?
«Mi mancherai, comunque» gli sorrido e lo abbraccio.
«Chiamami, piccolo svitato»

***

Non ho chiuso occhio tutta notte.
Non so se sono pronto ad affrontare di nuovo il mondo là fuori.. anche se solo per poco.
«Pronto, Ethan?» Parker mi da una pacca sulla spalla.
«Per niente» prendo la sacca con le mie cose e la poggio su una spalla.
Sorride.
Mia madre mi aspettata davanti all'uscita con un sorriso stampato in volto.
Raggiungo l'auto ed inaspettatamente nei sedili posteriori scorgo le figure di Jess e Shane..
Non si era più fatto vivo dopo quell'episodio..
Mi siedo sul sedile anteriore ed appoggio la testa al finestrino, guardando il paesaggio scorrere sotto al mio sguardo.
Ci fermiamo nel vialetto e scendiamo dall'auto, ma davanti alla porta mi blocco.
Mi sembra cosí strano.
Quando scatta la serratura entro per ultimo e resto in piedi mentre la porta si chiude alle mie spalle.
«Volete qualcosa da bere?» chiede mia madre avvicinandosi alla cucina.
Io resto immobile.
Mi sembra che la realtá, che in ospedale pareva offuscata, mi stia colpendo d'un colpo solo.
A passo svelto raggiungo la camera e mi pietrifico davanti allo specchio rotto ed alcune macchie di sangue che sono rimaste sul pavimento.
«Tutto bene?»
La sua voce è come un pugno nello stomaco in questo momento.
Mi limito a sospirare.
Mi sento apatico, completamente estraneo al resto del mondo.
«Ehi» mi sfiora una guancia col dorso della mano.
«Ti odio» dico, ma stavolta con un tono quasi di scherno.
Forse perchè quello che provo per lui è più forte della mia rabbia e delusione.
«Ti amo anch'io, piccolo mio» sorride e si allontana.
Resto un po' spiazzato. È così evidente?
Mi incammino lentamente al centro della stanza e mi siedo sul materasso.
È passato tempo,
Mi sembra surreale quello che è successo e vorrei non pensarci, ma tutto di questo posto, mi riporta al passato.
«Vado a fare un giro. Ho bisogno d'aria» annuncio tornando al piano di sotto.
«Vengo con te» Shane si alza dalla sedia.
«No, tu no»
Lui si blocca sui suoi passi ed io mi chiudo la porta alle spalle.
Dopo poco la sento sbattere di nuovo.
«Ti avevo detto di non venire»
Lui sospira «Per quanto ancora hai intenzione di andare avanti così?»
Mi irrigidisco «Non so di cosa parli»
E a questo punto mi aspetto uno dei suoi soliti gesti, che mi fanno perdere il controllo. Invece soffoca un ghigno, e si sfila la felpa. «Tieni, se no ti congeli» me la lancia bruscamente e torna in casa.
Me la rigiro tra le mani e la avvicino, esitando, al volto. Il suo odore è impresso in quel tessuto.
Insipiro a lungo, come fosse una droga. Come se mi stessi beando di quell'odore dopo una lunga astinenza.
«Ti manca molto, vero?»
Mi volto di scatto vedendo Jess che mi raggiunge.
Lascio cadere le braccia lungo i fianchi «Io..credo di essermi innamorato veramente, Jess...» confesso.
Lei mi posa una mano sulla spalla.
«Allora smettila di cercare scusanti. L'unico ostacolo che ti impedisce di perdonarlo sei tu. Apri gli occhi, e vai a parlarci»
Resto in silenzio qualche secondo.
Scusanti?
«Se volessi l'avresti già fatto, Ethan. Parla con lui e digli tutto. Tutto»
«Ho bisogno di tempo»
Non le lascio spazio per ribattere e mi allontano a passo svelto, con la sua felpa ancora tra le mani..

Scusate il ritardo! Vi adoro!

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Where stories live. Discover now