64.

2.7K 161 6
                                    

«A cosa pensavi in pista? Non ti ho mai visto così..libero..»
Mi volto di scatto verso la direzione della sua voce. Siamo seduti uno accanto all'altro sulle gradinate, mentre libero i piedi da quelli che sono tra i pochi oggetti che riescono a farmi sentire meglio.
«Non pensavo.» mi scappa un sorriso «Ho liberato completamente la mente, e..io, non lo so..ma mi mancava sentirmi così»
«E..mi manchi tu» sospiro abbassando lo sguardo alla distesa di ghiacchio di fronte a noi.
«Non so, gli unici ricordi felici li ricollego a te, e i momenti in cui non siamo stati insieme sono stati i più buii in assoluto..» non capisco perchè mi stia aprendo tanto, forse mi sento per davvero, di nuovo e dopo tanto tempo, al sicuro.
Mi avvolge le spalle e mi tira a se, stringendomi. «Mi sei mancato anche tu»
Avvolgo le braccia intorno al suo collo, premendo il volto sulla sua spalla, mentre gli occhi mi si illuminano.
Non mi sembra reale che stia accadendo di nuovo..
Cosa siamo noi ora?
Senza rendermene conto sto inzuppando la sua maglia di lacrime.
«Oh, scusami..» mi ritiro in imbarazzo.
È strano: in alcuni momenti mi sembra uno sconosciuto e quasi provo vergogna, in altri mi sembra di conoscerlo meglio di prima.
«Ehi, che succede?» mi accarezza una guancia.
«Non lo so..non credo di aver mai pianto di gioia..» sorrido e lo abbraccio di nuovo, stringendolo con tutta la forza che ho in corpo.
Sono quasi le 4 e fuori sta giá iniziando a calare il sole.
«Ethan! Oggi chiudiamo prima, ti lascio le chiavi o uscite?!» sento urlare Vina, la proprietaria.
Guardo Shane.
«Arriviamo» gli sorrido posando il pollice sulle sue labbra.

E passeggiamo, mano nella mano, entrambi stretti nei nostri felponi enormi, a ripararci dal freddo.
Rabbrividisco, e Shane mi rivolge quel solito ghigno che non ero più abituato a vedere.
«Vieni qui» mi avvolge le spalle trattenendomi in un abbraccio, io afferro la mano pendente dalla mia spalla, intrecciando le dita con le sue, e poso quella libera sulla sua schiena.
«Facciamo un giro, da soli?» sussurro mordendomi il labbro inferiore.
Lui annuisce contento e cambiamo direzione, dirigendoci verso la metro.
Il mio cellulare squilla più volte ma non mi va di rispondere a nessuno, voglio godermi questo momento, al di fuori del mondo reale.
«Cinema?» mi sorride.
Lo guardo incredulo. «Come?»
«Dovevamo andare al cinema, quella mattina, ricordi? Te l'avevo promesso»
Spalanco la bocca in un sorriso, e facciamo per avvicinarci alla biglietteria.
«Shane, non ho tempo..» abbasso lo sguardo, rattristato, come se la realtà mi fosse improvvisamente piombata addosso «Devo tornare in ospedale per le 6..» stringo i denti e i pugni.
Lui si fa pensieroso, ma si ricompone in fretta. «Non fa niente, facciamo un giro» sfoggia uno dei suoi sorrisi e mi afferra la mano.
Verso le 5 rientriamo in casa, catturando subito l'attenzione dei presenti. «Ma dove cazzo eri?!» sbotta Jess.
«Sono andato alla pista..ma pensavo lo sapessi..credevo l'avessi detto tu a Shane..» sfilo la mano da quella di Shane, facendolo sussultare, e mi posiziono tra lui e Jess.
Lei mi guarda confusa, «No. Non sapevo fossi lì..»
«S-sei andato a pattinare?» gli occhi di mia madre si illuminano, mentre mi si avvicina, interrompendo la conversazione.
Immagino che per lei significhi tanto quanto significhi per me. Da quando sono entrato in depressione non ho più nemmeno toccato l'argomento pattinaggio, e percepisco questo come un nuovo inizio..
«S-si..»
Lei mi accarezza i capelli e mi stampa un bacio in fronte. «Hai giá preparato la borsa?» ed eccolo, l'intruso nella mia serenità apparente..
«Ora vado» mi limito a dire, e salgo le scale non badando a ciò che accade intorno a me.
Non vorrei neanche rientrare in quella maledetta stanza, e, di nuovo, mi devo soffermare parecchio sull'uscio della porta, prima di trovare il coraggio di entrare.
«Ehi» sento le braccia di Shane avvolgermi la vita.
«Come sapevi dov'ero?» chiedo freddo.
«Jeg elsker dig» mi stampa un bacio sul collo.
«Che? Shane, non parlo danese»
Lui sorride e lo ripete, sussurrando. «Jeg elsker dig..»
Sbuffo. «La smetti?» mi divincolo dalla sua presa e mi decido ad entrare in stanza.
Mi fa male stare lì dentro. Rivivo situazioni che non vorrei ricordare, momenti che non vorrei fossero ancora nella mia memoria, che mi riportano sul fondo..
Infilo i vestiti in borsa, meccanicamente, completamente distaccato dall'ambiente circostante.
Le lacrime pungono i miei occhi, minnacciando di uscire, ma ho imparato a riccacciarle indietro.
Mi lascio andare solo quando Shane mi abbraccia, aderendo completamente alla mia schiena. Non dice nulla, e non fa domande. Sarebbe di troppo, e romperebbe quel silenzio e quella perfetta comprensione tra di noi.
Afferro le sue braccia, posate intorno ai miei fianchie lascio cadere la testa sulla sua spalla. Chiudo gli occhi mentre le sue labbra si posano sul mio collo.
Sposto le mani intorno al suo collo, alzando le braccia all'indietro, per tirarlo vicino a me. Lui mi stringe forte.
Se non ci fosse stato lui, avrei pianto di nuovo.
Se non ci fosse stato lui, non avrei trovato quel conforto.
Se non ci fosse stato lui, non avrei provato di nuovo quella sensazione idilliaca delle sue labbra sulle mie..

Ps: la foto ci stava troppo dopo il commento di Shion_No6 e in onore dell'uscita dell'ultimo episodioo

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें