69.

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"Ehi, mi dispiace non essere presente al tuo ritorno..sempre se tornerai.
Se stai leggendo questa lettera significa che me ne sarò già andato, oppure l'avrei custodita gelosamente.
Sappi solo che avevo in testa di andarmene da un sacco di tempo, e questo posto mi ha perlomeno dato l'opportunità di conoscere ragazzi come voi.
Credo di stare dedicando i miei ultimi pensieri a te perchè sei l'unico che fin ora è riuscito a capire quello che provassi, e per me è stato fantastico.
Ti chiedo un'unica cosa, però.
Promettimi che mi ricorderai come il ragazzo che ero quella sera, quella sera che ho liberato la mente, quella sera che mi sono divertito dopo tempo, ed essere connessi a tal punto è stato bellissimo..
Ti prego, lotta per entrambi.
Buona fortuna.
Sii forte, piccolo svitato"

Le lacrime mi bagnano il volto senza un attimo di pausa.
Le mie mani tremano, mentre stringo al petto quel pezzo di carta.
Non doveva andare così!
Da un lato voglio stare solo, solo con Danny - o perlomeno il suo ricordo.
Dall'altro mi sento in colpa verso Shane..sono stato a letto con Danny, ho condiviso con lui cose che nemmeno Shane si immagina, e non gli ho detto nulla.

Shane mi accarezza i capelli ma io resto impassibile.
Parker torna a chiamarci nel giro di pochi minuti, informandoci della presenza di una camera libera.
Resto per qualche attimo a fissare quei letti, nostalgicamente, e poi seguo Parker fino alla nuova stanza, cercando di ricompormi.
«Ecco, ricordati il numero, e quello laggiù è Jackson» dice indicando un ragazzo steso sul letto accanto al mio.
Ha una berretta in testa, ed è inglobato in una felpa più grande di almeno 3 taglie.
Il dottor Parker si allontana, e io poso le mie cose accanto al letto sul quale successivamente mi stendono.
Shane in questo momento mi sembra inesistente..
«Ehi» si siede accanto al mio corpo e mi accarezza i capelli «Posso fare qualcosa?» sussurra.
Mi stampa un bacio sulla nuca e rabbrividisco.
Sospiro, col viso premuto contro il cuscino. «Vorrei stare da solo» dico freddo.
Uno strappo unico. Indolore.
Tu non ti meriti tutto questo..
E io sto troppo male per parlarti..
Resta in silenzio. Spiazzato.
«Okay» risponde. Impassibile.
Si alza lentamente, senza proferire parola, e mi stampa un bacio sulla guancia, accanto alle labbra, poco prima di andarsene.
Mi stupisce come, nonostante tutto, non se la prenda mai davvero con me.
Mi rintano sotto le coperte, coprendomi fin sopra la testa.
Perché non riesco a far filare liscio un unico fottutissimo giorno?

«Ma che cazzo? Siete froci o cosa?» sento una risata provenire dal letto in parte al mio.
Ho i nervi a fior di pelle, e in un momento del genere affrontare l'ignoranza della gente.
Vorrei urlargli di farsi i cazzi suoi, ma sono in un completo stato di shock.
Mi limito a girarmi sul fianco opposto, dandogli le spalle, e mi tiro il lenzuolo fin sopra la testa.

SCUSATEMI!! So che è molto più corto del solito ma sto avendo un sacco di casini in questo periodo o non ho avuto molto tempo per scrivere.
Ho pensato di dovervi comunque ripagare con qualche riga quindi ..ecco a voi!
Spero vi possa saziare almeno per il tempo che impiegherò a scrivere il successivo - che sto già pianificando.
Buona lettura!

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Where stories live. Discover now