Capitolo 2.

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Eren's pov.

Corsi fino a perdere il fiato, finché i miei polmoni non iniziarono a bruciare ed il mio respiro farsi irregolare.

Mi appoggiai a stento ad un muro lungo il corridoio nella parte esterna dell'edificio.
Schiacciai la schiena contro i mattoni freddi e ruvidi chiudendo gli occhi e cercando di riprendere fiato.

I miei genitori mi riempirono di così tanti pensieri negativi sul corvino, che non riuscii a rivolgergli nemmeno uno sguardo.
Ero arrabbiato con lui non sapendone nemmeno perché.

Mi accasciai al suolo con la schiena contro il muro e le gambe strette al petto, finché una voce non mi riportò alla realtà.
"Eren... che ci fai qui?"

Alzai lo sguardo verso la voce.
"Connie, ciao."

"Amico, sembri un pazzo psicopatico appoggiato in quel modo al muro... al buio."
Mi tese la mano, gliela afferrai e mi alzai.

"Non potevo sembrare semplicemente un ragazzo infelice?"
Chiesi ironico cercando di abbozzare un sorriso.

"Nah... non ti si addice"
Disse con una smorfia sul viso.

Mi avvolse dalle spalle.
"Dai, andiamo, ti accompagno in camera."
Aggiunse.

"Connie, so tornarci da solo."

"Beh... da come stavi rannicchiato prima non sembra"
Mi guardó con espressione divertita.

Risi debolmente.
Aveva ragione, che mi stava prendendo?
Stavo diventando pazzo?
O stavo semplicemente smentendo gli effetti del coma?

Stavo per aprire la porta della camera.
"Connie, che ci facevi in giro a quest'ora?"

"I-io? Ehm... sì, insomma...-"
Iniziò a guardare ovunque tranne che nella mia direzione.

"Se non vuoi dirmelo... è uguale."
Dissi cercando di rassicurarlo.

"Stavo andando da Sasha"
Finì schietto.

Sgranai gli occhi tornandomi alla mente il momento esatto in cui entrambi mi riferirono del loro fidanzamento.

Sbattei un paio di volte le palpebre.
"Oh... scusa, ti ho fatto perdere tempo..."

"Amico, figurati, stai tranquillo l'ho fatto con piacere, tu però pensa a riposare hai avuto dei mesi pesanti"
Mi sorrise.

Ricambiai il sorriso in modo un po' titubante per poi entrare in camera venendo accolto da Marco e Jean.
Si stavano baciando in modo abbastanza passionale.
Quando mi videro entrare si staccarono per un attimo, Marco tentò di salutarmi ma il castano gli afferrò il viso continuando a baciarlo.

Accennai un sorriso stendendomi sul letto senza dire nulla finendo per rannicchiarmi fra le leggere coperte.

"Eren, oggi Marco dorme qui, spero non ti dispiaccia"

"Assolutamente, fate pure ragazzi"
Diedi la mia benedizione.

"Grazie mil-"
Il ragazzo lentigginoso non fece in tempo a finire la frase che Jean lo fece stendere iniziando a baciargli il collo provocandogli delle risa sincere.

Erano indaffarati quella sera, così decisi di non immischiarmi girandomi dalla parte opposta.

Avrei voluto parlare con qualcuno, avrei voluto parole rassicuranti che mi confermassero di non essere diventato pazzo.
Io amavo Levi, eppure mi stava così sul cazzo... e la cosa che più mi fece innervosire fu il fatto che non ne sapevo il motivo.

Insomma, credevo sul serio alle cose che mi dissero i miei genitori?

Allungai una mano verso il comodino afferrando alla cieca la collana che il corvino mi regalò.
Quella me la ricordavo perfettamente.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 𝟐  ➣ ᴇʀᴇʀɪ    *in revisione*Where stories live. Discover now