Capitolo 16.

8.2K 614 907
                                    

Levi's pov.

Stavo guardando da fuori la camera dell'ospedale i due ragazzi.
Farlan era sveglio e la cosa mi fece leggermente sorridere.
Rivederlo cosciente e meno sofferente fu un sollievo.

La porta era socchiusa così da non farmi saltare all'occhio.

"Signore, le serve qualcosa?"
Sentii alle mie spalle.

Sobbalzai girandomi.
Era un dottore, alto e sulla sessantina.

"No, è che... questo ragazzo è un mio amico."
Iniziai a dire non sapendo come spiegare la situazione.

"È Levi?"
Domandò poi vedendomi in difficoltà.

"Sì, sono io-"

"Il paziente ha chiesto molto di lei."
Disse con aria cordiale.

"Da quanto tempo è sveglio?"
Chiesi incrociando le braccia al petto.

"Da questa notte, abbiamo dovuto addormentarlo per parecchie ore per potergli aggiustare il naso"

"Mh, capisco"
Aggiunsi infine.

Si creò un imbarazzante silenzio.
"Allora... io vado, è stato un piacere conoscerla Levi"

"Oh... il piacere è mio."
Mi sforzai a sembrare il più cordiale possibile.

L'uomo se ne andò percorrendo un corridoio stretto e spoglio.
Feci un profondo respiro per poi entrare nella stanza.

"Disturbo?"
Chiesi richiudendo la porta alle mie spalle.

"Levi"
Disse il biondo con un sorriso sul volto.

Non riuscii a trattenermi, con loro mi sentivo del tutto a mio agio.
Mi precipitai addosso al ragazzo ancora seduto sul letto.
Lo abbracciai e lo stesso fece lui.

"Levi ti ringrazio"
Mi disse durante l'abbraccio.
Quelle parole mi fecero trasalire.

Perché mi stai ringraziando? Ti ho praticamente condannato...

"No Farlan."
Mi staccai guardandolo negli occhi.
Ero sicuro avrebbe capito.

Intervenne Isabel.
"L'importante è che tu ora stia bene Farlan"
Disse prendendo in mano la situazione ed alleviando il discorso.
 
Puntai uno sguardo alla ragazza.
"Isabel, posso sapere il perchè di questa tua visita?"
Domandai alzandomi ed incrociando le braccia al petto come era mio solito fare.

Vidi la ragazza sgranare gli occhi incredula.
"Me lo chiedi pure?!"
Mi sbottò contro.

"È FARLAN"
Disse come fosse stata la cosa più ovvia del mondo.

"Non riesco a lasciarlo."
Disse poi, riacquistando la calma ed arrossendo leggermente.

La guardai con un sopracciglio leggermente alzato.
"Sei ancora una bambina, mocciosa"
Aggiunsi scocciato.
Nei suoi modi di fare mi ricordava Eren.

Si imbronciò.
Sentii il biondo ridere.

"Quindi... resti qui per un po' Is?"
Chiese il ragazzo.

"Non mi sono spiegata forse, non voglio più lasciarti Farlan"
Disse dirigendosi verso il suo letto saltandogli al collo.

"Mi sei mancata terribilmente bimba"
Disse stringendola a sè.

La ragazza sorrise in modo tremendamente tenero.

"Io vado, Farlan, per qualsiasi cosa, anche la più stupida, chiamami d'accordo?"
Dissi al ciglio della porta.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 𝟐  ➣ ᴇʀᴇʀɪ    *in revisione*Where stories live. Discover now