Capitolo 20.

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Levi's pov.

Ero in macchina pronto a partire per raggiungere Farlan.
La notte aveva ormai preso il sopravvento e il campus apparve deserto se non per qualche ragazzo seduto tranquillamente nelle panchine del parco.

Non mi ero ancora del tutto ripreso dalla compagnia di Eren, e ciò non aiutò affatto.
Tentai di calmare ogni parte del mio corpo con profondi ed accentuati respiri.

Una volta calmato del tutto misi in moto l'auto con un giro di chiavi.
I fanali si accesero automaticamente spianando la strada davanti a me.

Quella sera avremmo dovuto discutere della proposta di Raphael con il diretto interessato.
Non ero agitato per quello che avrebbe potuto farmi, ero agitato per quello che avrebbero potuto fare a chi amavo.
Strinsi i denti all'idea, i muscoli della mandibola si contrassero per la pressione esercitata.

Raggiunsi il posto stabilito nel giro di qualche minuto.
Era un enorme parcheggio di un supermercato abbandonato da anni.

Vidi Farlan ed Isabel accostati ad un lato dell'enorme parcheggio, li raggiunsi parcheggiando l'auto a qualche centimetro da loro.

"Allora? Ancora nulla?"
Domandai chiudendomi la portiera alle spalle.

"Ancora nulla"
Mi confermò il biondo.

Infilai le mani nelle tasche della giacca in pelle nera.
"L'avete portata?"
Chiesi poi.

Isabel tirò fuori da una tasca interna della sua felpa la pistola dall'impugnatura in mogano.

"Questa meraviglia deve esserti costata tanto Levi"
Osservò la ragazza entusiasta dalla fragilità e pericolosità dell'arma.

"Non troppo."
Aggiunsi.

"Levi, sei sicuro di quello che fai?"
Chiese Farlan a braccia conserte affianco alla rossa.

"È quello che spero"
Risposi facendo scorrere il mio sguardo su quello dei due.

In quel momento, alle mie spalle sentii il rumore di un auto raggiungerci.
Mi voltai dando le spalle ai miei compagni ed incrociando le braccia al petto.

L'auto ci raggiunse a tutta velocità, ma non mossi un muscolo, mi ero davvero stancato dei loro giochetti.
Si fermarono a qualche millimetro dalla mia figura.

Vidi scendere degli uomini.

"Te l'ho detto, questo trio è forte"
Sentii Raphael parlare con un uomo.

"Ehi, vuoi dirmi a che gioco stai giocando?"
Chiesi prendendo la sua attenzione.

"Parli dell'auto?"
Chiese assumendo un volontario tono infantile.

"Mi stavo solo divertendo un po' Levi, non eri tu quello a cui piacevano i rischi?"
Domandò avvicinandosi a me con un sorriso sul volto.
L'avevo sempre ritenuto un bel ragazzo, ma ciò non avrebbe impedito il suo pestaggio.

"Non sai niente di me"
Aggiunsi non distogliendo per un attimo lo sguardo dal suo.

Restammo qualche secondo a fissarci intensamente finché il ragazzo non puntò gli occhi verso i miei compagni alle spalle.

"Buonasera signorina"
Disse nel suo solito e ripetitivo sorriso.

Isabel lo guardò non mostrando il minimo interesse corrugando appena le sopracciglia.

"Devi essere Isabel vero?"
Continuò, non ricevendo risposta.

"Di poche parole..."
Aggiunse l'uomo alle spalle di Raphael.

"Perchè dovrebbe risponderti?"
Intervenne il biondo.

"Oh Farlan, ti sei ripreso vedo, spero non ce l'avrai con noi per quello che abbiamo fatto, nessun rancore, no? Tu ci servi"
Disse con la sua solita aria giocosa, come se non la prendesse sul serio.

"GLI HAI ROTTO IL NASO COGLIONE"
Sbottai non sopportandolo un minuto di più.
Mi fiondai su di lui iniziando a picchiarlo senza un preciso schema, l'istinto prevalse.
Lo sbattei sul cofano dell'auto tenendolo stretto dal colletto della giacca.

"Non faremo parte della vostra banda."
Glielo sputai in faccia a qualche centimetro dal suo viso.

I suoi uomini non intervennero.
Stettero fermi a guardare la scena senza un'apparente reazione.

Mollai il ragazzo, confuso dal comportamento dei presenti.
Puntai uno sguardo alle mie spalle cercando con gli occhi quelli dei miei compagni che scorsi confusi quanto i miei.

"Sì, loro possono andare Raphael, ottima scelta"
Aggiunse ad un tratto l'uomo che sembrava essere un capo.
Un uomo decisamente più alto della norma, capelli tagliati militarmente, occhi neri ed intimidatori e di corporatura robusta.

Finito di pronunciare la frase, mi si fiondarono addosso due uomini, che cogliendomi alla sprovvista, mi afferrarono e bloccarono le braccia dietro la schiena sbattendomi sull'auto con il viso premuto contro la vettura.
Subito un altro afferrò il biondo facendogli fare la stessa fine.

Girai con fatica il viso per controllare Isabel.
Tirò fuori la pistola dalla felpa puntandola addosso al suo aggressore che si fece subito indietro.

"È UNA DONNA. NON SPARERÀ"
Gridò l'uomo.

Vidi Isabel indecisa su cosa fare.
Mi puntò uno sguardo terrorizzata.

La guardai intensamente, in modo deciso e severo.
Riportò lo sguardo verso la figura in movimento.
Impugnò l'arma sparando alla gamba dell'uomo che cadde subito a terra.

Fece rigirare la pistola fra le dita, era da sempre stata abile con le armi da fuoco.

"NON MUOVETEVI O SPARO"
Gridò poi.

Tutti i presenti si bloccarono alla vista di quella scena, mentre profondi lamenti provenienti dall'uomo a terra, riempirono l'aria di una macabra atmosfera.

Approfittai della situazione confusionale per liberarmi ed allontanare l'aggressore da me e Farlan.

Mi affrettai a raggiungere l'auto e ad aprirla, mentre Isabel mi copriva le spalle puntando l'arma sui presenti.
Non reagirono alla nostra fuga.

"Levi, entrerete a far parte del nostro gruppo, che vi piaccia o meno"
Aggiunse Raphael a braccia conserte con gli occhi puntati sui miei.

"Contaci"
Risposi ironico facendo rombare il motore creando una fitta nube di fumo.

Premetti l'acceleratore abbandonando il lugubre posto.
Vidi la ragazza rossa sporgersi pericolosamente fuori dal finestrino.

Era seduta nei posti dietro, la controllai dallo specchietto.
Stava puntando il dito medio in modo infantile e ironico a tutti gli uomini presenti.

"ISABEL"
La rimproverai facendola sobbalzare e rientrare nella vettura.

Sentii una risata da parte del biondo.

"Che c'è?"
Chiese la ragazza con un sorriso sulle labbra.

"Ahh ti amo"
Aggiunse il biondo, sporgendosi dai sedili davanti, in quelli dietro, prendendo il viso della ragazza baciandola dolcemente.

Tornammo al college, erano le prime luci dell'alba.
In camera restò anche Isabel.

"Farlan, oggi vieni a lezione?"
Frequentavamo entrambi l'università e le lezioni erano in precisi giorni della settimana.

Il biondo guardó la ragazza affianco a sè.
"Oggi ho da fare altro"
La ragazza gli sorrise maliziosa di rimando.

"O meglio, ho da farmi la mia ragazza"
Pronunciò le ultime parole afferrando la rossa per i fianchi baciandole delicatamente il collo e facendola ridere.

Roteai gli occhi al cielo.
"Potevi risparmiarti i dettagli"

Spazio autrice.
Murettii-chan!
Scusate la mia assenza in questi giorni, ma *non ci crederete mai* ho una vita anche io c:
Spero di far uscire il più regolarmente possibile i capitoli ma non posso promettere nulla per ora.

Nootte guys♡

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 𝟐  ➣ ᴇʀᴇʀɪ    *in revisione*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora