Capitolo 42.

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Levi's pov.

"Farlan che vuoi dire?"
Chiesi confuso con il viso affondato nel suo petto.

Si morse un labbro.
"Oh niente Levi, è che... sì insomma, ti sei fatto male e mi dispiace"
Disse sforzando un sorriso.

Lo guardai scettico.
"Finiscila di sorridere in quel modo, non è il tuo sorriso"
Dissi serio.

Abbassò lo sguardo senza dire nient'altro.
"Farlan, dimmi la verità"
Chiesi con più impazienza sapendo che se non glielo avessi chiesto, non mi avrebbe risposto.

Rimase zitto.
"FARLAN"
Gli urlai iniziando ad ipotizzare orribili scenari.

Continuai a guardarlo sempre più preoccupato ed incredulo.
Mi fidavo ciecamente di lui e sapevo non avrebbe mai fatto patti o simili con Raphael, lo sapevo, ma non riuscii a togliermi ugualmente dalla mente quell'idea.

"Non è nulla, sul serio"
Disse con un filo di voce senza incrociare il mio sguardo nemmeno per un attimo.

Sospirai, gli presi il volto girandolo verso il mio costringendolo a guardarmi negli occhi.

"Ora, dimmelo ora che non è nulla"
Dissi continuando a tenergli il viso fra due mani con espressione seria.

Trattenne lo sguardo sul mio, quella volta senza esitazioni irrigidendosi.

"Non è successo nulla"
Mi disse con aria seria e apparentemente senza emozioni.

Lasciai la presa.
"Tsk..."
Dissi distogliendo lo sguardo troppo orgoglioso per ammettere di essermi sbagliato.

Lo vidi sorridere in modo malizioso.
"Che c'è? Ti aspettavi ti dicessi qualcosa di diverso? Te l'ho detto, è perché... sì insomma, mi dispiace... tutto qui"

"Zitto."
Dissi tentando di scendere dal tavolo.

"Riesci a scendere?"
Chiese ironico.

"Abbiamo passato momenti peggiori"
Aggiunsi, sentendo subito una scarica di dolore partire dalle gambe una volte appoggiate a terram

Incespicai reggendomi al bordi del tavolo.

"Tutto okay? Hai bisogno di una mano?"
Chiese l'altro mostrandosi subito preoccupato.

"Finiscila di preoccuparti, ce la faccio"
Risposi scocciato.
Feci qualche passo, sentendo subito un accentuato dolore ad ogni mio movimento.

"Ti devo portare in ospedale?"
Mi chiese poi, intento a guardarmi con aria patetica.

"N-no, va bene così"
Aggiunsi con orgoglio.

Eren's pov.

Ero in ospedale nella stanza nella quale riposava il castano.

"Jean ehi"
Dissi appoggiato al ciglio della porta con un sorriso.

"Oh Eren, ciao"
Disse appena si accorse della mia presenza.
Mi avvicinai al ragazzo seduto nel letto, notai varie bende avvolgergli le braccia e il viso.

"Allora, come stai?"
Chiesi sedendomi su di una sedia vicina.

"Ci sono stati momenti migliori"
Rispose sorridendo.

Ricambiai il sorriso con un piccolo sbuffo sarcastico.
"Beh quello sicuro... dov'è Marco?"
Domandai poi.

Lo vidi cambiare totalmente espressione.
Lo guardai confuso.
"Secondo te dov'è?"
Mi chiese poi in modo scocciato.

"Ah non so, sono arrivato ora"
Risposi ironico.

"È a vedere come sta l'altro tipo. Capisci?! Si preoccupa più per l'altro che per il proprio ragazzo"
Sbottò.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 𝟐  ➣ ᴇʀᴇʀɪ    *in revisione*Where stories live. Discover now