Capitolo 51

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Eren's pov.

Ero preso dal corvino, avrei volevo sapere, mi ero stufato di ignorare e lasciar scorrere, c'era qualcosa sotto e non era nulla di buono.

Il ragazzo aveva fra le mani la tazza, la sua mascella era visibilmente tesa, stava stringendo i denti.
Continuai a guardarlo paziente in attesa di risposte.

"Sai che il mio passato non è esattamente d'esempio..."
Iniziò, sentendosi quasi in colpa.

Continuai a fissarlo senza dire nulla, anche perchè non avrei saputo da dove iniziare.

"Io e Farlan eravamo incoscienti, pensavamo tutto fosse dalla nostra parte, eravamo ragazzi, potevamo fare qualsiasi cosa e le conseguenze non ci interessavano"
Continuò, sempre meno convinto.

"Per un periodo abbiamo iniziato... bhe"
Lo vidi abbastanza in difficoltà, sapevo parlare del suo passato fosse un tasto dolente.

"Abbiamo iniziato a drogarci, giusto per provare come ci si sentiva..."

"Era come te lo immaginavi?"
Domandai particolarmente curioso.

Mi puntò subito lo sguardo addosso.
"Eravamo dei coglioni Eren... quello di drogarsi è una gran cazzata"

Sorrisi leggermente.
"Avevi la mia età?"
Chiesi.

"Credo uno o due anni più piccolo"
Rispose sinceramente lui.

"Ehy, ma allora posso provare anche i-"
Non mi fece finire la frase che mi guardò malissimo.

"Non ti azzardare a toccare quella merda, giuro che se provi anche solo sfiorarla ti picchio senza alcun riguardo"
Mi ammonì serio e rigido.

"O-okay, come non detto"
Risposi, ritornando in silenzio e lasciando che il ragazzo continuasse il suo racconto.

"Comunque, per un periodo abbiamo iniziato a drogarci procurandoci la merce da quegli uomini che fino a prova contraria sono davvero ottimi contrabbandieri"

Lo trovai serio e rammaricato, si potè notare benissimo dal suo tono di voce avesse perso carisma.

"Poi io e Farlan abbiamo cominciato anche a fare altre cazzate che andavano in un qualche modo a sfidare la legge e per varie questioni mi sono preso al posto di Farlan nove mesi di carcere e solo in quel periodo ho capito veramente come si sta al mondo."
Aveva lo sguardo fisso sul liquido all'interno della sua tazza.

"Grazie a me le autorità sono riuscite a risalire al gruppo di quegli uomini e diciamo che in questo modo gli ho complicato molto gli affari"
Notai le sue nocche bianche stringere la tazza, era teso.
Appoggiai istintivamente la mano sulla sua, facendolo rilassare.

"E qualche mese fa, si sono ripresentati offrendo a me, Farlan ed Isabel, di entrare nel loro gruppo per ripagare il debito del carcere"
Ci fu una decina di secondi di religioso silenzio.
Stavo tentando di mettere insieme tutti i pezzi della storia del corvino.

Lo guardai, si sentiva in colpa era evidente, aveva lo sguardo basso, gli presi la tazza dalle mani appoggiandola sul comodino sistemandomi delicatamente sopra la sua figura.

Mi accolse senza pronunciare parola, mi stesi su di lui avvolgendogli le braccia al collo, lo abbracciai in modo dolce e rassicurante.

Inizialmente non ricambiò, poi lentamente, mi avvolse le braccia sulla schiena nuda stringendomi a sè.

"Va tutto bene"
Sussurrai accarezzandogli la nuca facendo intrecciare le mie dita con i suoi capelli.

"No, non è vero..."
Sentii di rimando.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 𝟐  ➣ ᴇʀᴇʀɪ    *in revisione*Where stories live. Discover now