Capitolo 57.

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Levi's pov.

Finiti gli allenamenti e finito di farmi una doccia rigenerante mi misi in tiro aspettando Eren in macchina, quella sera saremmo dovuti partire per Seattle verso casa del ragazzo per ritirare i suoi ultimi effetti personali.

Ero in auto e continuavo ad osservare la foto condivisa con Farlan e Isabel, la tenevo stretta fra due dita con un lieve turbamento mentre con l'altra mano ressi in modo saldo il volante in attesa del moro che non si fece attendere.

Lo sentii bussare energicamente al finestrino dell'auto, nascosi prontamente la foto che era di minime dimensioni all'interno delle tasche dei miei jeans aprendo l'auto con un bottone.

"Scusa se ti ho fatto aspettare.."
Disse per prima cosa entrando in auto.

"Non fa niente"
Risposi prendendogli delicatamente il mento e lasciandogli un bacio sulle labbra.

"Allora sei pronto?"
Chiesi guardandolo e tenendo stretta la sua mano nella mia.

Lo vidi sorridere appena, per poi confermarmi un sì muovendo la testa con assenso.
Feci scorrere la mia mano sul suo viso accarezzandogli col dorso la guancia.

Misi poi in moto l'auto con un giro di chiavi e partimmo alle prime apparizioni del buio.
Il viaggio si rivelò abbastanza calmo, anche perché il ragazzo dormì per la maggior parte del tempo accucciato nel suo sedile con entrambe le mani ritirate al petto, facendolo risultare il più bello e il più tenero ai miei occhi.

Raggiungemmo casa sua usufruendo di un navigatore impiegandoci sulle due ore con una velocità abbastanza elevata.
Svegliai il ragazzo appena ci ritrovammo nel parcheggio.

"Ehi Eren, svegliati, siamo arrivati."
Gli sussurrai avvicinandomi alla sua figura.
Strinse gli occhi corrugando le sopracciglia per l'improvviso contatto delle mie labbra sulla sua fronte.

"Siamo... già arrivati?"
Chiese riacquistando lentamente lucidità.

"Già? Ho guidato per ben due ore di fila, sei tu che te la sei presa comoda."
Risposi con entrambe le mani incrociate al petto.

Mi sorrise accompagnato da una delicata risata per poi stendere le braccia verso di me attaccandosi.
"Meno male che ho il mio autista"
Mi disse divertito con entrambe le braccia che circondavano la mia figura, gli scompigliai i capelli perdendomi in lui per qualche secondo.

"Dai, muoviamoci non abbiamo molto tempo e poi... sono curioso di vedere la tua camera"
Gli rivolsi uno sguardo malizioso tornando alla realtà.

Eren's pov.

Mi mancò un battito.
La mia camera era l'apoteosi del cringe.
Non era abitata da ben due anni e si sa che i ragazzi crescono tutto d'un botto, così come la mia mentalità.

La parete era costeggiata da poster sul basket, le mensole erano riempite di giochi per la play e fumetti, entrambi trattati con religioso rispetto, sotto la scrivania erano presenti degli scatoloni pieni di CD musicali quasi tutti rigorosamente firmati, per non parlare della mia bacheca piena di foto compromettenti, nella quale non contava l'essere venuti bene ma il momento.

"Ecco... forse meglio che tu non la veda"
Conclusi infine staccandomi dal ragazzo per grattarmi la nuca a disagio.

Mi lanciò uno sguardo malizioso.
"Non mi sono certo fatto due ore di viaggio per andarmene senza vedere camera tua"
Ammise più serio che mai.

"E se non vorrai farmela vedere andrò a vederla da solo, a te la scelta"
Continuò poi, assumendo un atteggiamento volutamente infantile.

Sospirai esasperato roteando gli occhi al cielo.
"E va bene, poi forse andremo a vedere camera mia"
Conclusi.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 𝟐  ➣ ᴇʀᴇʀɪ    *in revisione*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora