capitolo 9

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Niall pov's

È una settimana che Louis non mi parla, non mi guarda, non mi abbraccia, non mi considera.

La tensione tra me e lui si è avvertita in tutta casa e infatti cercano di farci sempre rimanere soli per farci chiarire.

Ma lui subito cambia stanza o, le rare volte, quando vuole rimanere nella stessa stanza dove sono io semplicemente mi ignora. Stando al telefono o al computer.

Ho fatto pace con Justin ma non me ne frega niente, devo farmi perdonare da Louis, quindi, adesso, sto per fare una cosa azzardata e rischiosa per la mia incolumità. Tradotta in parole semplice: rischiosa per me e il mio sedere...

Sono fuori dalla camera di Justin, gli altri sono al piano di sotto a vedere la TV o, nel caso di Harry e Liam, a giocare a palla in giardino; busso e senza aspettare risposta entro e lo prendo per il colletto sbattendolo sul muro del corridoio.

Justin:"ma che ti prende cazzo?" dice stringendo i denti per il dolore alla schiena causato dalla botta.

Io:"cosa mi prende? Mi stai chiedendo veramente che cazzo ho? Per colpa tua e della tua stupidità Louis ora mi odia, non mi parla, non mi abbraccia, non mi ascolta ed è già tanto se mi viene a prendere a scuola. Infatti è da cinque giorni a questa parte che mi viene a prendere Zayn. Ma a te non frega niente. A te ti ha già perdonato, invece io devo stare così per colpa tua" gli dico urlando, non sapendo che sia Louis che Zayn, attirati dalle nostre urla, hanno sentito tutto.

Justin:"sai cosa? Non me ne frega un cazzo se Louis ti odia, non mi importa niente e sai perché?! Perché io sono stato nella tua stessa situazione, ma, invece di sbatterti contro un muro IO ho affrontato la situazione" mi dice prendendomi per i polsi.

Io:"si, ma ti sei dimenticato due particolare. Il primo è che quella volta non è stata colpa mia ma della tua stupidità e la seconda cosa è che io non sono te, ricordatelo fratello" gli dico a denti stretti.

Jusin:"mollami. Tanto solo la violenza sai usare. Vai da Louis e fatti fottutamente ascoltare invece di stare qui a prendertela con me, testa di cazzo" mi dice lui spingendomi per poi farmi cadere.

Justin:"la prossima volta che mi blocchi al muro ti do una ginocchiata sulle palle, intesi?" mi chiede avvicinandosi a me. 

Io:"senti vattene a fanculo" gli dico alzandomi e andando in camera.

Mi butto sul letto e do sfogo alle lacrime. Non piango quasi mai, anzi cerco sempre di dare forza a Justin la maggior parte delle volte. Ma quando ci vuole ci vuole.

Louis, come Zayn, è sempre stato il nostro punto di ancoraggio. Lui sa l'influenza che ha su di noi e qualche volta la usa a suo vantaggio. Come in questo caso.

Mentre sto pensando a come farmi perdonare sento la porta aprirsi e qualcuno avvicinarsi al letto.

Io:"senti Justin hai rotto le palle. Scusa se ti ho urlato contro, ma adesso vattene non è il momento" dico affondando la testa nel cuscino.

x:"non sono Justin" mi dice quella voce che non sento da una settimana. 

Di scatto mi giro e mi metto a sedere, asciugandomi le lacrime con la manica della felpa. Sul letto c'è Louis che mi sorride...aspetta...MI SORRIDE?! 

io:"L-Louis?" chiedo incerto con ancora gli occhi lucidi e pronti a lacrimare da un momento a l'altro.

Louis:"vieni qui" dice aprendo le braccia. 

Rimango fermo per alcuni secondi per poi andare verso lui esitante, non sapendo bene le sue intenzioni. Potrebbe semplicemente abbracciarmi oppure mettermi a pancia in giù.

Ma lui semplicemente e fortunatamente mi abbraccia e mi da dei baci tra i capelli.

Io:"t-ti p-prego p-perdonami" dico balbettando e tremando con la voce spezzata.

Louis:"ascoltami bene, io ti perdono ma non voglio mai più vedere che vai avanti con le mani come la settimana scorsa in bagno e come adesso in corridoio" mi dice guardandomi serio alche abbasso lo sguardo.

Io:"mi dispiace davvero tanto, scusa" dico giocando con le mie mani.

Louis:"E' tutto okay davvero. Ti voglio tanto bene" mi dice abbracciandomi stretto.

Io:"non mi punirai per quello che ho fatto in corridoi?!" chiedo speranzoso.

Louis:"no, non ti punirò per quello che hai fatto adesso, ma la prossima volta non ti sederai più" mi dice duro per poi sorridermi.

Io:"scusa e grazie" dico abbracciandolo e facendolo cadere sdraiato sul letto.

Louis:"piccola scimmietta levati" mi dice ridendo

Io:"ehy non sono piccolo" dico incrociando le braccia

Louis:" a no?" mi chiede alzando un sopracciglio.

Io:"cero che no. Abbiamo solo..." incomincio a contare con le dita per poi sentire la risata di Louis 

Louis:"solo dieci anni di differenza. Potrei benissimo essere tuo padre" mi dice ridendo.

Io:"ma in fin dei conti lo sei" dico guardandolo serio.

Louis:"cosa?" mi chiede altrettanto serio.

Io:"Ma come? Non te ne sei reso conto?! Dipendiamo tutti da te e Zayn. Vi consideriamo come due papà. Ci punite e ci coccolate, cose che tutti i papà fanno. Vi vediamo come esempi, un po come superman e spiderman"  dico guardandolo negli occhi

Louis:" o piccolino, non potevi dirmi cosa più bella" mi dice abbracciandomi.

X:"okay Niall, dimmi il tuo stratagemma per avere tutte queste coccole che così le uso anche io" mi dice una voce allo stipite della porta.

Justin.

Io:"io ho le doti, tu no" dico forse un po troppo acido.

Louis:"calmi. Vieni qui tu" dice mettendosi seduto per poi fare cenno a Justin di avvicinarsi.

Justin si avvicina e si mette seduto vicino a Louis che così sta in mezzo.

Louis:"cosa è successo?" chiede guardando tutti e due.
Justin:"mister biondo piscio usa troppo le mani" dice guardandomi divertito per il soprannome usato e arrabbiato.

Io:"allora tu mister piscio non mi ci chiami. E io uso le mani per aggiustarti quella faccia da cazzo che hai" sputo verso di lui.

Louis:"il prossimo che dice qualcosa lo punisco adesso" ci minaccia per poi prendere Justin  e metterlo sulle sue gambe.

Justin:"ti prego, scusa. Non punirmi" dice cercando di  scendere ma Louis lo tiene fermo. 

Louis:"stai a cuccia tu" dice tenendolo stretto.

Louis:" se tu, Justin, chiami ancora Niall così te le do con la spazzola. Se tu, Niall, usi ancora le mani direttamente con la cinta" ci minaccia.

Noi annuiamo e lo abbracciamo come per scusarci.

una grande famiglia Where stories live. Discover now