capitolo 21

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Niall pov's

E' Novembre il mese che quasi tutti gli studenti odiano di più, motivo? Colloqui generali. 

Non che gli altri giorni siano migliori ma almeno posso nascondere il guaio fatto e sperare che qualche buona anima mi aiuta. 

I colloqui generali, invece, sono un casino per tutti quei poveri studenti che il sei lo vedono come un Dio e, qui, non ce nessuna buon anima che ti aiuti. Qui non c'è nessuna anima.

"Allora ragazzi, mettiamo bene le cose in chiaro. Qui non si tratta di essere dei geni ma mi aspetto almeno la sufficienza e qualche buona parola su tutti voi" inizia Louis con tono severo che non ammette repliche "non mi aspetto né sette né tanto meno otto, chiedo solo un piccolo e innocente sei" 

Noi annuiamo e ci prepariamo per andare a scuola

"no no, oggi le prendo di sicuro" inizio a parlare da solo mente preparo lo zaino "io sei? Quando mai? No no, oggi a casa non torno. Scappo in Russia, no, troppo vicino, in Africa. Manco so dove sta l'Africa e, se sta più vicino della Russia? Qui stiamo messi male, aveva per caso detto che andava a parlare con quello di geografia, peggio ancora, e se va a parlare con quella di italiano? Devo ancora recuperare quel tre e non so come diavolo fare, insomma, la mia esposizione era perfetta se solo avessi detto Dante Alighieri, invece che Borgiamo Alighieri a questo punto potrei considerarmi salvo, ma poi, chi cazzo era Borgiamo? Magari era il fratello, ma da quando Dante aveva un fratello? Credo che qui servi più di un Ave Maria. Qui serve proprio che lo Spirito Santo scenda e mi faccia suoro. Esatto, suoro. Niall James, il primo suoro sulla faccia della terra, si si, questo mi piace" mi sbatto una mano in faccia dopo aver finito di blaterare che poi devo farlo più spesso, lo zaino è un buon ascoltatore e, se parlasse, di certo mi darebbe molti consigli utili 

"si si, credo che un giorno, quando troverò la lampada magica, chiederò di dare la parola al mio zaino, poi chiederò che i miei voti dall'insufficienza si trasformassero in sufficiente e infine, chiederò altri tre desideri così che tutte le cose che rompo potranno aggiustarsi senza che il mio sedere ne risente" 

"ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?" mi chiede una voce sull'uscio della porta. Io sobbalzo e mi giro di scatto, guardando un Harry, divertito, che si avvicina e mi prende in braccio sapendo quanto ansioso io sia

"no ce la faccio fratellone, oggi le prenderò e deluderò Louis" dico poggiando la guancia sulla sua spalla, circondando il collo con le braccia, mentre lui teneramente mi culla

"andrà tutto bene cucciolo. Hai voti che noi possiamo solo sognarci e non credo che Louis direbbe nulla se qualche professore dirà anche solo una cosa negativa, ma dubito che qualcuno avrà qualcosa da ridire sul tuo comportamento. Sei uno studente modello" continua a cullarmi mentre io sorrido. 

Harry non mi dimostra mai il suo affetto, io e lui siamo così diversi eppure, quando vuole, sa essere dolcissimo. Sa cosa dire, sa trovare la soluzione ad ogni problema e, a che se non sembra, ha molta logica. La materia in cui va meglio è la matematica, solo che lui non vuole ammetterlo perché nessuno gli crederebbe, insomma, è un puttaniere di prima categoria, stronzo e menefreghista, a questi aggettivi non posso mica associare che è un genio in matematica. Io lo so perché quando ho qualche problema con questa materia vado da lui e, lui, in tre secondi mi risolve e spiega tutto e poi, dai, i suoi voti in matematica farebbero una pippa ad uno scienziato.  

"meglio?" mi chiede mentre  levo il mio viso dal nascondiglio che avevo usato e annuisco con un sorriso

"ti voglio bene, fratellone" gli dico abbracciandolo 

"anche io "

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La giornata è passata in fretta. Né Louis né Zayn ci possono venire a prendere cosi', io, e gli altri miei fratelli ce la stiamo facendo a piedi 

una grande famiglia Where stories live. Discover now