capitolo 24

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dalla puntata precedente: troviamo un Harry chiuso in camera con Liam che cerca di consolarlo, un Louis disperato e uno Zayn che non ha capito un cazzo

Harry pov's

Dopo il casino in salotto, per tutta la giornata, sono rimasto chiuso in camera. Non mi andava di vedere nessuno.

Louis non si è degnato di venire a vedere come stavo, orgoglioso com'è nemmeno la cucina avrà lasciato immagino.

Lo so che forse ho esagerato ma se non alzo un minimo la voce, o faccio vedere che esisto, qui dentro non mi calcola nessuno.

Niall è venuto a chiamarmi più volte, sperando forse di riuscire a farmi uscire dalla camera. E' venuto anche Zayn cercando, con qualche parola dolce, di farmi capire che Louis non ha poi tutta questa ragione, ma ho ignorato anche lui.

E' passata qualche ora dal litigio e io sto cercando di tenermi occupato sistemando la stanza, cosa alquanto strana se fatta da me.

Cerco di non pensare a le parole che ho detto, allo sguardo di Louis e alla paura di Niall. Liam è l'unico che ha veramente capito il mio scatto d'ira ed è l'unico che mi appoggia.

Sento la porta essere aperta e sbattuta violentemente ma non mi giro "chiunque tu sia, vattene!" dico con voce fredda, continuando a riordinare la scrivania

"Credo sia il caso di parlare Harold"

Cazzo, Louis.

"Io e te non abbiamo nulla di cui parlare" dico freddamente continuando a dargli le spalle

"Io invece credo che dovremmo parlare di quello che è successo questa mattina" dice alche lui con tono freddo, perché, ovviamente, la colpa è la mia adesso.

"Questa mattina non è successo nulla, io ho solo detto quello che volevo dire, quello che mi dava fastidio" tento di spiegargli girandomi appena per guardarlo con la coda dell'occhio.

"Che ti dava fastidio?Sei serio Harold? Hai fatto una scenata pazzesca senza senso, dicendo cose assolutamente false e attaccando Niall senza ragione"dice lui alzando di poco la voce.

Ovvio, è sempre colpa mia.

Mi giro di scatto verso di lui e lo guardo furioso "Ho fatto quella scenata perché sapevo che era l'unico modo per poter parlare con te, ho dovuto alzare la voce perché tu col cazzo che mi ascolti. Ho attaccato Niall perché doveva farsi i fottuti cazzi suoi. Dici sempre 'dovete parlare, dovete sfogarvi' e poi quando lo facciamo nemmeno ci ascolti. Sei un fratello di merda, stronzo ed egoista" lo so che tutto quello che sto dicendo probabilmente non se lo merita ma ho bisogno di sfogarmi

"dovresti calmarti" dice incrociando le braccia

"DOVREI CALMARMI? MA SIAMO SERI? Io ti sto dicendo quello che cazzo mi da fastidio e tu vuoi che io stia zitto? Ma sei proprio un-" la mia sfuriata però non ha vita lunga visto che Louis mi prende e mi fa stendere sulle sue gambe.

Senza darmi il tempo di capire mi abbassa pantaloni e boxer e mi massaggia il sedere "Se non ti vuoi calmare, vediamo di trovare qualcosa che ti faccia ritornare L'Harry di tutti i giorni"

SMACK SMACK SMAKC SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK .

Le prime dieci ricadono senza una precisa logica sull'attaccatura delle cosce e mi fanno un male cane. Tento di levarmi dalla sua stretta ma lui rafforza ancora di più le sue mani intorno al mio bacino

SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMAKC SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMAKC SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMAKC SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK.

Il sedere mi va a fuoco, non me ne aveva mai date così tante e io ormai ho smesso di ribellarmi, accasciandomi senza forze e con ancora le lacrime sul viso, sulle sue ginocchia. Sento darmi le ultime pacche per poi passare la sua mano sul mio sederino rosso

"Allora?" mi chiede facendomi restare in quella posizione mentre lui continua ad accarezzarmi. Io continuo a piangere e a singhiozzare, incapace di formulare una frase di senso compiuto.

Lui con uno scatto mi tira a sedere, facendomi mettere a cavalcioni sul suo bacino, e facendomi appoggiare la testa sotto il suo collo.

"Ora che se più docile, vuoi dirmi a che serviva fare questa scenata?" mi domanda continuano a massaggiare il mio sedere bollente e le mie guanciotte

"A nulla Lou" sussurro rosso per il pianto.

"Ti sei calmato?"

Io annuisco ma continuo a piangere sotto il suo collo in cerca di affetto "I-io non volevo" mormoro scosso da qualche singhiozzo

"Lo so micetto, lo so che non pensavi quello che hai detto, eri solo arrabbiato. Però devi capire che le cose non si affrontano alzando la voce e dicendo parolacce, soprattutto in questa casa" dice spostando di poco la testa per potermi guardare negli occhi mentre io annuisco in silenzio

"Io volevo solo essere un po più considerato" sussurro

"Quello che ci ha detto Niall oggi, ci ha sorpreso davvero molto, ma non perché non crediamo in te, io sono orgoglioso di te, ma perché è stato lui a dircelo anziché te". mi rivela tenendomi stretto

"Io pensavo che non ti importasse nulla" dico a bassa voce mentre lui sospira.

"Sei mio fratello Haz, per quanto possiamo litigare o insultarci, sei sangue del mio sangue, mi importerà sempre di te" mi dice serio mentre io lo abbraccio.

"Ti voglio bene fratellone" sussurro

"Anche io scricciolo" dice lui dandomi qualche bacetto

"Allora?" inizia lui "non avevamo dei conti da fare?" domanda alzandosi con me in braccio mentre io lo guardo imbambolato

"eh?" domando infatti

"Credi che ora non ti sfrutterò?" mi domanda ridendo. Alche io sorrido e rido con lui

"Forza moccioso, la matematica ci aspetta" dico io ricevendo uno scappellotto sula testa

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Madò che parto.

Ecco il capitolo dopo mesi che non aggiorno.

Godetevelo perché prima del prossimo passeranno anni.

detto questo: mangiate carote, ridete tanto, fate sogni perv e state lontani dai cucchiai.

-baci chiara

una grande famiglia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora