21. Figuracce

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«Niall, non puoi essere così cattivo!» urlo a mio fratello.

«Non ci vai a Roma! So come va a finire poi con Malik...» dice mentre apparecchia la tavola.

«Ma...sai che non ci diamo più retta. E poi è Roma! Sai quanto amo le città d'arte italiane e Roma è il top del top.»
lo imploro mentre cuocio un po' di carne per la cena.

Niall sta prendendo le forchette ma so che le rotelle nel suo cervello stanno girando più in fretta del normale.

«E poi immaginati Alessia... mentre prende l'aereo da sola, va a migliaia di chilometri di distanza, in una città sconosciuta, senza nessuno che abbia cura di lei, incinta di tuo figlio... tu non sei un genitore irresponsabile, vero?» esagero un po' per convincerlo.

Niall alza lo sguardo, fissa il vuoto per qualche secondo e mi guarda.
«Be' in effetti andare a Roma ti farà bene. D'accordo, ci andrai. Prima che parti farò dei turni extra così da poterci permettere il pagamento.» e mette le forchette in tavola.

«YASSS» faccio un salto seguito da un mini balletto di festeggiamento.

«Se mi bruci la carne te lo sogni il viaggio, genio.» commenta lui.

Gli faccio la linguaccia e spengo il fuoco.
Mangiamo rapidamente e anche in silenzio e, dopo aver ordinato la cucina, ci stravacchiamo sul divano.

Dopo qualche minuto suonano alla porta.
«Chi è a quest'ora?» chiedo a mio fratello.
«È Alessia. Le ho detto di passare dopo cena per vedere le analisi che ha fatto oggi.» risponde e va ad aprire la porta.

Mi alzo in fretta e raggiungo l'ingresso dove la mia amica e già entrata e abbraccia Niall.

«Ciao Ale! Come stai?» ci abbracciamo e come consuetudine le accarezzo la pancia perché so che le fa piacere.

«Sto molto bene, grazie. Il bimbo sta bene e ho già preso l'appuntamento per il mese prossimo per sapere se è un maschio o una femmina.» dice tutta eccitata.
Niall sorride e la stringe forte a se.

«Che bello! E hai avuto il permesso di andare a Roma, vero?» le chiedo sperando mi dica di sì perché se lei non va Niall non mi manda in Italia.

«È ovvio! Ecco qui l'autorizzazione del mio ginecologo.» dice e mi passa un foglio.

«Vuoi dire che ti sta seguendo un ginecologo e non una ginecologa?» interviene Niall palesemente geloso.

«Sì, perché? C'è qualcosa di male?» chiede ingenuamente la mia amica.

«Sì. Quello lì guarda la tua figa più di quanto abbia fatto io negli ultimi tre mesi.» si lamenta provocando una mia sonora risata.

«Niall, non essere stupido. Non mi guarda niente, fa solo il suo lavoro e si occupa della salute di tuo figlio. Cresci un po'!» lo sgrida la mia amica.

Niall alza gli occhi al cielo e la fa accomodare sul divano.

«Inoltre mi ha detto che dovrai aiutarmi a fare degli esercizi speciali ogni giorno in modo da mantenermi in forma e far uscire bene il bambino quando sarà il momento.»

«Ti farei fare io certi esercizi ma mi devo controllare. Va bene, poi ci informeremo.» risponde mio fratello e le bacia il pancione.

Stavolta è lei ad alzare gli occhi al cielo ma sorride e accarezza i capelli biondi di Niall.

Dopo una ventina di minuti Niall la accompagna a casa e io sistemo le cose per lunedì e mi infilo nel letto felice per il mio viaggio.

Chissà cosa succederà.

New Teacher ZMWhere stories live. Discover now