21 capitolo

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<aiutoo!!>urlo dopo essermi trasformata, esce una guardia,
<che succede signorina, ma quello è l'alpha>dice, annuisco,
<è stato attaccato dalla...>  non risesco a pronunciare il suo nome, sono come bloccata, la gola è secca e non riesco a parlare.

<portartelo all'ospedale del branca subito>grido, lui annuisce lo carica sulle spalle e si dirige verso la struttura.

Arrivo ed entro, perchè la guardia è già entrata essendo piú veloce di me.

Mi diriggo verso la signora dietro il bancone, mi scontro con una signora essa si gira, e mi pizzicano gli occhi a vederla,
<Esael>pronuncia il mio nome in un mofo malinconico.
<Margaret>dico cercando di essere piú fredda possibile, non riesco ad essere felice, il mio grande amore sta male,

<devo andare>detto questo scappo verso la signora dietro il bancone,
<la stanza dell'alpha perfavore>dico, lei mi guarda stranita,
<non sono pagata per dirle questo>risponde,
<mi dica il numero della stanza dell'alpha>dico trattenendomi da ucciderla a suon di pugni,
<Le ripeto non sono pagata per darle queste informazioni>dice per l'ennesima volta, mi sto davvero arrabbiando,

<ALLORA MI DICA DOBE CAZZO È LA STANZA DELL'ALPHA>urlo con un ringhio incalzante,
lei mi guarda sorride e dice,
<NO>con nonchalance.

Sorrido e dico,
<Ok>, lei mi guarda sbigottita,
<la cerco io>continuo, mi giro e corro nel corridoio, ma mi scontro con un uomo, alzo gli occhi, no no no non può essere, non ora, non ora, non qua, delle lacrime cercano di uscire, ma devo tenere, ora non sono debole, non piú.

Lo sorpasso e corro piú veloce possibile, dove cavolo è Will???

Incontro un signore che passo,
<scusiiiii>urlo per farmi sentire,
<si signorina>risponde,
<sa dov'è l'alpha??>domando,
<certo stanza 666A>risponde,
<grazie e ancora grazie>dico e corro.

Sono davanti questa dannata stanza, avvicino la mano alla maniglia e la apro...

Spalanco la bocca, un senso di delusione mi pervade il corpo, la testa vuole solo esplodere, il cuore salta dei battiti, le parole mi muoiono in gola.

Will  si sta baciando con una ragazza bionda,
<Esy nom è vome sembra>dice,
<usate sempre questa frase, e poi non mi chiamare cosí>dico, non so con quale coraggio, ma l'ho detto.

Corro fuori dall'hospedale,
<io te l'ho detto di venire con me>dice la fata maledetta che era comparsa nella mia testa, e per come apparve scomparve.

Scusate per questo capitolo corto, cercherò di aggiornare il prima possibile.

Insinuata nel doloreWhere stories live. Discover now