[shi] emma.

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エマ
Emma
ᴊᴀɴᴇ ᴀᴜsᴛᴇɴ


sᴏɴɢ : sᴇx, ᴅᴇᴀᴛʜ ᴀɴᴅ ʟᴀɴᴅsᴄᴀᴘᴇs ʙʏ ᴛᴏᴍ ʀᴏsᴇɴᴛʜᴀʟ

Quella notte Namjoon aveva sognato centinaia d'alberi di limone. Correva agitato intorno al verde smeraldo di un limoneto, sudava freddo e le sue labbra pallide tremavano a causa del pianto che stava trattenendo. Urlava a squarcia gola il nome di Yoongi ma di lui riusciva a percepire soltanto il calore corporeo e il profumo a tratti nauseante,il suo migliore amico era lì ma immerso in quella cascata verde fatta di foglie ellittiche Namjoon non riusciva a vederlo. Forse il ragazzo più grande si stava soltanto nascondendo tra tutti quegli alberi sempreverdi e stava giocando a nascondino con il cuore ingenuo e  speranzoso del ragazzo più piccolo. Namjoon sentiva i suoi sghignazzi alle spalle e a volte riusciva persino a intravedere i suoi occhi mentre il Sole andava via per lasciare il suo posto alla sorella Luna.

Si era già fatta notte e Namjoon era ancora lì dentro: intrappolato all'interno di quel limoneto come lo era Alice nel paese delle meraviglie.

Aveva già provato una simile oppressione durante il suo periodo da liceale. La vita sociale di Namjoon a quei tempi era del tutto inesistente, la maggior parte dei ragazzi intorno a lui erano così estremamente socievoli da intimorirlo. Nessuno dei suoi compagni di classe era in grado di capirlo, Joonie aveva messo il cuore in pace e si era arrangiato al suo essere "il ragazzo più strano della classe". Lo aveva fatto con il solo scopo di essere lasciato in pace. Yoongi invece era diverso, lui non cercava di comprendere ogni suo pensiero e si limitava soltanto ad ascoltarlo.

E Namjoon aveva davvero bisogno di qualcuno che potesse ascoltarlo. Lo faceva sentire meno solo.

I due non avevano nulla in comune se non la loro buffa amicizia, Yoongi non costringeva Namjoon a imbucarsi alle feste e Namjoon non costringeva Yoongi a studiare per i compiti di chimica.

C'era qualcosa di speciale è incomprensibile che li legava, un po' come quella fesseria sul filo rosso del destino.

«non ti annoi a leggere sempre lo stesso libro?»

«e tu? tu non ti annoi a uscire ogni venerdì sera con una ragazza diversa?»

«mh, facciamo che siamo entrambi due tipi perennemente annoiati»

Certo, il più piccolo aveva imparato a nascondere bene tutte le sue espressioni di fastidio le volte in cui il suo hyung tornava a casa ubriaco e con dei lividi rossi sul collo.

Ma della storiella sul cuore patetico di Namjoon che scoppiava di gelosia, delle sue paturnie e di tutti i suoi desideri, Yoongi non avrebbe mai saputo nulla.

Kim Namjoon aveva da sempre vissuto con la consapevolezza della sua omosessualità. Fin dalle scuole medie riconosceva che il suo sogno proibito non era la ragazza più carina della scuola ma bensì un suo compagno di classe. Namjoon lo guardava di soppiatto durante le lezioni e nascondendo le mani sudate sotto il banco, sentiva vibrare dentro al petto la voglia che aveva di accompagnarlo a casa dopo scuola e desiderava con tutto il cuore di intrecciare la mano con la sua durante le ore di educazione fisica.

Quelle maledette ore di educazione fisica, Namjoon le odiava, erano le ore in cui cercava di tenere il capo chino mentre i suoi occhi scaltri restavano incollati come delle calamite alle ginocchia scoperte del suo compagno di classe. Della poca pelle scoperta che non doveva assolutamente guardare e delle labbra che non poteva possedere.

Namjoon voleva diventare Sole
e eclissarsi dietro la Luna.

In futuro, il ragazzo dovette imparare a convivere con gli stessi impulsi,ma triplicati,per Min Yoongi.

ANEDDOTIWhere stories live. Discover now