[juu ni] I vagabondi del Dharma

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I VAGABONDI DEL DHARMA

Everytime by boy pablo

L'inferno ci sta dentro un barattolo di marmellata?

Si aggira nella stanza una specie di tranquillità che mette i brividi, che rende quasi famelici alla vista di un po' di pelle scoperta e di due occhi alla liquirizia. Le ciabatte di gomma si appicciano al pavimento, il rumore è così fastidioso che Yoongi vorrebbe accendere la radio e lasciarla al volume minimo –quello che basta per nascondere i rumori più intimi dei pensieri– Namjoon si siede a tavola, guarda la marmellata di fragole e pensa "non l'ho mica deluso, l'ho fatto?"poi aggiunge "L'inferno ci sta dentro un barattolo di marmellata?". E' in mutande e il sole che entra dalla finestra gli illumina quei pochi peli che ha sotto l'ombelico, la testa se la sente pesante, tutta colpa della sbronza della sera prima e pure colpa di Yoongi e della sua fottuta marmellata di fragole. «Che vuoi?» gli dice il più grande «Quella» Namjoon gli indica un barattolo di vetro arancione, probabilmente per metà pieno di marmellata di pesca fatta in casa «Che merda» Yoongi glielo passa comunque, dopodiché si siede anche lui in quel tavolo dove fare colazione è la cosa più imbarazzante del mondo. C'è silenzio nella stanza,il petto di Nam sembra maculato a causa delle ombre e Yoongi a volte lo guarda per poi tornare a dare un morso al suo pancarrè e a leggere quattro righe di un libro. Namjoon ingoia a cucchiaiate tutte le parole che i due non si dicono da un po' e con più difficoltà anche quelle che aveva pronunciato la sera prima, fingendo poi di essere troppo ubriaco per ricordarsele. Gli occhi suoi non riescono a guardare fuori la finestra ma soltanto attraverso l'amico e si sente scuotere come un vecchio tappeto appeso in balcone. Non glielo aveva dato quel bacio che bramava da tutta una vita, gli aveva tappato la bocca con l'indice e con la voce sottile come il cigolio di un lettino a dondolo gli aveva detto«Con questa bocca oggi ho già fatto cose di cui mi pentirò per il resto della vita, finiamola qui Namjoon. Improbe amor, quid non mortalia pectora cogis!»

Che vergogna e che sgomento! La senti pulsare nelle tempie la consapevolezza di un amore mai iniziato ma già consumato? E' come mettere una sigaretta in bocca e provare a fumarla tutta in un solo tiro. Emicrania del cazzo, tanto meglio svenire e svegliarsi già vecchi!

«Voglio lasciare l'università» dice Yoongi tenendo gli occhi sempre sul suo libro, legge "Essere e Tempo" di Heidegger. Alcune parole come: tempo trivializzato, connessioni categoriali, ontologia medievale, gli escono ad alta voce e neanche se ne accorge, farfuglia e sembra un coglione.

«Lo dici sempre» gli risponde Namjoon

«Lo dico sempre, è vero»

«Ci vieni al festival della musica? So che non è da me uscire di casa ma ci sarà quel gruppo che ci piace tanto, quello della canzone Han River Farewell, ricordi?»

«I 10cm»

«Sì, loro!» Namjoon deglutisce a fatica, la memoria di ferro di Yoongi lo illude sempre facendogli passare per la testa  stronzate del tipo: "Ricordi quel gruppo perché ricordi me? Associ quella canzone ai pomeriggi passati distesi accanto a un pacco aperto di cherfliend  blu e alle nostre bocche sempre così lontane? Perché io sì , io lo faccio sempre" «Ci vieni? Verrà pure il gruppo dei fissati con Platone»

«Mh, il pubblico mi dice che ascolti musica da sfigati»

«L'ascolti anche tu»

«È vero, l'ascolto anche io»

«Ipocrita» gli dice Namjoon prima di prendere delle mutande dal cassetto e chiudersi in bagno «Sempre!» urla Yoongi.

La birra scola a fiumi e mentre Namjoon si trascina sul pavimento sente "I belong to you, i'm an abandoned harbor" la canzone è quella, così si mette a cantare anche lui aggrappandosi a un suo collega di corso completamente andato. Una ragazza si avvicina a lui proprio mentre riesce a sedersi in uno sgabello e ad accendersi l'ultima sigaretta del suo pacchetto, lei ci prova, ci prova da far schifo. Il suo seno è sodo e lattiginoso, le labbra colorate di sangue e i capelli lunghi fino alle spalle coperte solo da delle sottili bratelle. Sembra la dea dell'amore pronta a liberarlo dalle sue catene. Si avvicina per lasciargli un bacio sulla guancia e Namjoon gli sussurra all'orecchio «Cosa cerchi da me,bambina? un amante o un impostore?» gli viene da piangere ma resta impassibile, confuso a causa della colonia dolce impregnata sul suo collo sottile. Non la vuole,porca puttana se non la vuole, il suo cazzo la rifiuta come se messo di fronte agli occhi teneri di sua madre. Lei gli lascia dei baci zuccherini appena dietro l'orecchio e lui entra in una specie di apnea notturna, sentendosi il clown della sua stessa festa. Le ciocche nere gli solleticano le narici, profumano di albicocca e di olio di lino per le doppiepunte, vomitevole, niente a che vedere con i capelli del suo hyung. Lo shampoo sottomarca del mini market sotto l'università gli arrizza i peli delle braccia come in una scarica elettrica. Torna in sé e la sposta spaventato, balbetta confuso un «sono gay» e lei le tira uno schiaffo dritto sulla guancia destra e se ne va via blaterando qualcosa sottovoce. Il bar sembra essersi addormentato e Nam, dopo tanti anni, risente quella necessità di starsene seduto per tutta la vita in quel tavolino rotondo con i 10cm che suonano musica dal vivo e di essere lasciato finalmente in pace. Basta più tremare per la previsione di un rifiuto, che se la porti per sempre via la schiuma del mare di Busan.

Fa male,sì, ma è ciò che merita uno come Namjoon che sentì subito degli occhi supplichevoli addosso  «Mi dici di esser gay però poi vengo e ti trovo una brunetta sulle gambe» arriva sempre nei momenti inopportuni quel bastardo di Min Yoongi, con il suo naso aristocratico e le spalle arrotondate dall'indulgenza «Non sono in vena Yoongi, vattene via» ma ovviamente lui le sue parole nemmeno le ascolta e resta immobile a osservarlo mentre si strofina le palpebre dal nervosismo.

«Sei gay o fingi di esserlo per attirare le ragazze?»

«Fai delle domande del cazzo»

«Non so amico, magari ti diverte interpretare i panni di Giacinto»

«Vuoi che affogo la testa nelle tue cosce così che capisci che mi piace il cazzo, mio Apollo?»

«Fai delle domande del cazzo»

Yoongi gli avvicina una mano sul collo e  con il pollice prova a cancellare la stampa di due belle labbra rosse «Hai un bel cinque stampato in faccia, sai?» Namjoon a quel punto decide di sorridere «Lo sento e non è la prima volta che una ragazza reagisce così alla mia sessualità. Vorrei che tutto fosse più facile,guardare una donna e sai... vedere nei suoi occhi quel romanticismo rinascimentale. Ma niente, anche provandoci, il mio corpo trova della difficoltà nell'amare la sinuosa perfezione femminile» conclude il suo monologo toccandosi con violenza il centro del petto, come se volesse in qualche modo farci uscire qualcosa.

«Ma il tuo corpo non trova difficoltà nell'amare, intendo dire amare e basta. Solo a quel punto dovresti davvero preoccuparti, non credi?»

«Hyung, è l'impossibile a rallegrarmi. Sento della smania investirmi dappertutto alla sola immagine di un corpo che non toccherò mai, devo preoccuparmi?»

«Oh Giacinto,cosa vuoi da me?» Yoongi si avvicina un po' più al suo mento «Un amante o un impostore?»

«Tutt'e due, tutt'e due–Ti prego»

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Le notti estive mi rendono produttiva,
non correggo nemmeno per la matta voglia
di pubblicare il capitolo di questa storia(gomen) Ma resta troppo speciale ai miei occhi, come era Giacinto per Apollo.
che tragedia.

Ascoltatela la canzone dei 10cm, è davvero bella.
La lascio qui ma la potete trovare pure nella playlist di Aneddoti nel mio account spotify!

ANEDDOTIWhere stories live. Discover now